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Non vorrei essere stato frainteso. Non intendo che la direzione morale dei personaggi debba essere finalizzata ad educare il lettore. Nulla toglie che un personaggio può essere guida morale per un giovane lettore e contribuire a costruirgli il proprio senso di giustizia.
Credo che molti siano d'accordo con me che il fine ultimo della creazione della storia sia il puro piacere della lettura, e questa è una cosa che Martina sapeva fare bene.
Anche a me piace il Paperone 'cattivo' di Martina, e divertono molto sia il cinismo imperante che le scaramuccie domestiche tra i paperi che non si fanno scrupolo nel fare a botte (c'è da dire però che ciò succede anche nelle storie di Barks, come nella memorabile scazzottata in "Paperino e la scavatrice").
Però non posso fare a meno di considerarlo una versione 'alternativa' del personaggio modellato finemente da Barks, che non prescinde da un ferreo senso di onestà: pur essendo astuto e mostrandosi agli altri come disilluso e scontroso cela un cuore puro e ingenuo. E da queste caratteristiche da cui, secondo me, deriva gran parte del fascino di Paperone, e ciò ha contribuito a renderlo un personaggio immortale.
Il Paperone 'cattivo' resta un'eccezione, presente nelle prime apparizioni barksiane, in Martina e negli autori che allora si adeguarono al loro modello. Un'eccezione che è stata una base per storie memorabili, ma che deve rimanere tale.
Va bene l'interpretazione dei personaggi, ma rispettando i punti fermi che hanno arricchito i personaggi e li hanno resi protagonisti di momenti emozionanti e memorabili. Sempre riguardo a Paperone oltre al solito Barks, pensate alle storie Scarpa, di Cimino, a 'Soul Papers' di Russo e Celoni.
In ogni caso, anche io sono contro l'edulcorazione delle storie, contro l'eccessivo 'buonismo', e credo che sul Topolino di oggi ci siano autori si muovono contro questi fattori, contribuendo al rialzo qualitativo.
Tra i vari cambiamenti 'antipolitically correct' auspicabili, io desidererei un certo cambiamento per quanto riguarda Paperinik, in modo che le sue storie ritornino più alle atmosfere delle origini.
Non un ritorno al vendicatore di se stesso a tutti costi (anche se nell'ultimo decennio ci sono state valide storie con questo leit motiv) visto che la trasformazione in paladino di Paperopoli è stata irreversibile, e che questa trasformazione è stata la base per PKNA e PK2. Più che altro mi piacerebbe un Paperinik più spregiudicato, più disposto ad aggirare la legge (in virtù del suo senso di giustizia, magari), e che si serva più della astuzia che dei marchingegni di Archimede, che per me si dovrebbero tendenzialmente limitare alle Car-Can e alla 313-X, con qualche eccezione come la tuta presente in 'Paperinik e la minaccia di Dynamo'.