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Guido Martina

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Gabriele
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    Re: Guido Martina
    Risposta #645: Giovedì 29 Set 2011, 18:00:08
    Il Paperone di Barks è molto più americano e soprattutto molto più sfaccettato, non è un santo che  cammina sulla terra ma nemmeno una macchietta di avidità e taccagneria. E' un vero e proprio "uomo", con tutte le emozioni e i sentimenti, buoni e cattivi, degli esseri umani. Ma Barks è Barks, è il padre dei Paperi come li conosciamo oggi, e credo che nessun Autore, per quanto grandissimo come Guido Martina, possa esserGli paragonato... Martina è un Maestro, ma senza Barks prima di lui, Egli stesso come molti altri grandi sceneggiatori che hanno pur fatto la storia della Disney, avrebbero scritto altro.

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    Giack
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      Re: Guido Martina
      Risposta #646: Giovedì 29 Set 2011, 19:18:14
      Il Maestro Martina,a mio parere,non ha snaturato lo zione...semplicemente l'ha reinterpretato,evidenziandone magari il lato più negativo,ma mantenendo comunque le caratteristiche di base del personaggio,come già detto nei post precedenti.
      Un bell'aspetto della molteplicità di autori Disney è proprio questo:senza snaturare i personaggi,ogni autore li reinterpreta,li "fa propri",li fa agire come immagina che agirebbero...
      "La solita ostentazione di plutocratica sicumera!"
      "Ti rendi conto che dici sempre le stesse cose?"
      (dialogo tra Paperino e Paperone da "Zio Paperone in:missione effetto farfalle")

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      Duck Fener
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        Re: Guido Martina
        Risposta #647: Giovedì 29 Set 2011, 19:30:38
        2)lAl di là dell'infinito discorso del politically correct, questa faccenda relativa al fatto che Martina 'sapeva far distinguere il giusto dallo sbagliato' è da prendere con le pinze
        Io non ho iniziato a leggere Disney con "Topolino", e ho sempre preferito altre testate al settimanale, dunque i miei primi anni fumettistici, quelli da bambino e pre - adolescente, non sono stati occupati dallo zio Paperone "buonista" degli anni 2000, ma da quello più cattivello di Martina e di tutte le sue derivazioni dovute agli altri autori che operavano in quegli anni che, più o meno, prendevano a modello questo sceneggiatore.

        Sono cresciuto con i fumetti, e con questo Zione, e, beh, posso dire, se a 14 anni non stavo per le strade tutto il giorno a scorrazzare con sigarette in bocca e bestemmiando, se oggi non me la cavo male a scuola, se vengo considerato una persona anche più matura di uno della mia età (non sono parole uscite dalla mia bocca), se ho una coscienza, se so distinguere cosa è giusto e cosa no, se voglio un'Italia più giusta, se mi interesso di politica, se ho una discreta cultura un po' in tutto... beh, è ANCHE grazie a questo papero con cilindro e basette e a queste storie scritte giusto per passare 10 bei minuti.

        Se tutti noi qui siamo un gradino più sopra alla sciatteria e alla decadenza dilagante in Italia, è ANCHE grazie a questo media. E mettiamo un attimo da parte la modestia.

        Tutto questo per dire che Martina fumetti educativi li faceva eccome, anche se poi magari non c'entra molto, ma più che altro per fare una dichiarazione d'amore uscita quasi di getto.
        « Ultima modifica: Giovedì 29 Set 2011, 19:32:27 da Duck_Fener »

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        Pothole McDuck
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          Re: Guido Martina
          Risposta #648: Giovedì 29 Set 2011, 20:31:20
          Il Maestro Martina,a mio parere,non ha snaturato lo zione...semplicemente l'ha reinterpretato,evidenziandone magari il lato più negativo,ma mantenendo comunque le caratteristiche di base del personaggio,come già detto nei post precedenti.
          Un bell'aspetto della molteplicità di autori Disney è proprio questo:senza snaturare i personaggi,ogni autore li reinterpreta,li "fa propri",li fa agire come immagina che agirebbero...
          Vero, fino a certi limiti. Un Paperone disonesto come quello di Martina (o un Gambadilegno pacioccone e quasi amico di Topolino, come purtroppo veniva rappresentato spesso quando leggevo io Topolino) vanno secondo me un po' oltre una legittima reinterpretazione personale dei personaggi. (per quanto nel caso di Martina ci siano dietro motivi diversi :) )
          « Ultima modifica: Giovedì 29 Set 2011, 20:31:42 da Pothole »

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          Gabriele
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            Re: Guido Martina
            Risposta #649: Giovedì 29 Set 2011, 20:56:24
            Sia il Paperone pirata, sia il Gambadilegno pacioccone, derivano però da un contesto editoriale che porta l'interpretazione dei personaggi entro certi canoni, più o meno di ampie vedute.
            Le storie sono figlie del tempo in cui sono scritte, ma non dimentichiamo che gli Autori scrivono per lavoro e non (solo) per passione, ergo devono rendere conto a qualcuno di ciò che hanno scritto se vogliono vedere le loro storie pubblicate...
            Credo che di epigoni di Martina oggigiorno ne avremmo molti di più (vedo solo Ambrosio che vagamente si ispira nei dialoghi), se gli Autori potessero scrivere tutto quel che passa loro per la testa.

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              Risposta #650: Venerdì 30 Set 2011, 14:51:30
              Reinterpretazioni personali, contesti editoriali... motivali come vuoi, ma entrambi gli esempi (Paperone disonesto e Gambadilegno "buono") sono forzature che intaccano caratteristiche base di personaggi che, seppur resi in tantissimi modi diversi visto l'enorme numero di autori che li hanno utilizzati, hanno comunque dei tratti di base che non dovrebbero essere mutati, cosa che invece Martina fa :)

              Questo non lo rende un "eretico" né sminuisce la sua opera, ma è un suo tratto distintivo che io personalmente faccio fatica a digerire :)

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                Risposta #651: Venerdì 30 Set 2011, 19:10:19
                Quanto a Topolino... beh, antipatico mi sembra troppo. È un perfettino, come un po' tutti i detective: o si ama il genere, o lo si odia, senza mezzi termini. A Martina piacevano i gialli e le storie d'azione, e l'eroe quasi infallibile non poteva che essere lui. Ma per me non è diventato una parodia del Mickey di Gott, anzi!


                Dissento. I Paperi martiniani hanno caratterizzazioni accettabili, e in fin dei conti si trovano malvagi in un mondo di malvagi (Paperone non tiranneggia un santo Paperino, lo stesso Paperino è un tiranno coi nipoti, i quali non si fanno problemi a sfidare l'autorità ziesca, stessa cosa di Paperino con lo zione), diventando gli attori di una commedia dove la somma delle loro azioni infide diventa divertente. Ma tutto ciò non vale ahilui e ahinoi per Topolino. Al contrario della commedia papereccia, il mondo di Topolino mostra un protagonista arrogante, vincente (bene) e consapevole di esserlo (male, malissimo!). Ciò si esplica meglio nel suo rapporto con Pippo. Topolino martiniano tratta Pippo malissimo, lo considera un idiota, una battuta ad esempio: in "Topolino e l'isola degli antipodi" vedendo Pippo intento nella lettura, pensa "Cosa starà leggendo? Una sciocchezza, senza dubbio". Il problema del Topo martiniano per me è che viene trattato come un Papero (in sostanza ricco di atteggiamenti negativi) senza l'universo paperesco attorno, quindi senza personaggi negativi di pari livello che possano contrastarlo e far scaturire il riso da questo contrasto. Tutto chiaro?  :P

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                Gabriele
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                  Re: Guido Martina
                  Risposta #652: Venerdì 30 Set 2011, 19:27:53
                  Reinterpretazioni personali, contesti editoriali... motivali come vuoi, ma entrambi gli esempi (Paperone disonesto e Gambadilegno "buono") sono forzature che intaccano caratteristiche base di personaggi che, seppur resi in tantissimi modi diversi visto l'enorme numero di autori che li hanno utilizzati, hanno comunque dei tratti di base che non dovrebbero essere mutati, cosa che invece Martina fa :)

                  Questo non lo rende un "eretico" né sminuisce la sua opera, ma è un suo tratto distintivo che io personalmente faccio fatica a digerire :)

                  Beh, credo che tutti i grandi Autori arrivino a un certo punto della loro maturità artistica con uno "stile" che può piacere o non piacere, ma è proprio quest'insieme di caratteristiche del tutto personali a rendere un Autore un Maestro e non "uno dei tanti", di quelli che magari scrivono per un po' di anni delle storielle assolutamente "leggere" e poi passano nel dimenticatoio.

                  Dissento. I Paperi martiniani hanno caratterizzazioni accettabili, e in fin dei conti si trovano malvagi in un mondo di malvagi (Paperone non tiranneggia un santo Paperino, lo stesso Paperino è un tiranno coi nipoti, i quali non si fanno problemi a sfidare l'autorità ziesca, stessa cosa di Paperino con lo zione), diventando gli attori di una commedia dove la somma delle loro azioni infide diventa divertente. Ma tutto ciò non vale ahilui e ahinoi per Topolino. Al contrario della commedia papereccia, il mondo di Topolino mostra un protagonista arrogante, vincente (bene) e consapevole di esserlo (male, malissimo!). Ciò si esplica meglio nel suo rapporto con Pippo. Topolino martiniano tratta Pippo malissimo, lo considera un idiota, una battuta ad esempio: in "Topolino e l'isola degli antipodi" vedendo Pippo intento nella lettura, pensa "Cosa starà leggendo? Una sciocchezza, senza dubbio". Il problema del Topo martiniano per me è che viene trattato come un Papero (in sostanza ricco di atteggiamenti negativi) senza l'universo paperesco attorno, quindi senza personaggi negativi di pari livello che possano contrastarlo e far scaturire il riso da questo contrasto. Tutto chiaro?  :P

                  Non mi sembra un problema del solo Topolino martiniano, Topolino in Italia ha sempre avuto caratteristiche più o meno uniformi di: legalista, perfettino, pedante, noioso, arrogante... Poi qualcuno ha finalmente osato riproporlo in una veste leggermente più "paperesca", come Salvagnini con i "mercoledì di Pippo".
                  Però pare (è riportato anche in Anni D'Oro di questo mese) che lo stesso Martina non fosse un grande amante di Topolino, tant'è che caratterizzò Pippo, come forse si è scritto poc' anzi, con delle facoltà "particolari" che lo rendessero più bizzarro che idiota e gli rendessero un ruolo non di semplice spalla comica di Topolino, in modo da variare un po' il menu all'interno della "storia gialla" dove l'infallibile detective avrebbe risolto il caso in quattro e quattro otto. Evidentemente Martina dava tale connotazione a Topolino perchè forse riteneva che una storia con protagonista Topolino si scrivesse così...
                  Tendenza anche di altri autori, il Topolino presuntuoso (come del resto anche il Paperone maltrattanipoti) non mi sembra un'esclusiva delle storie scritte dal Professore, anzi............

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                    Re: Guido Martina
                    Risposta #653: Lunedì 3 Ott 2011, 15:31:10
                    Sia il Paperone pirata, sia il Gambadilegno pacioccone, derivano però da un contesto editoriale che porta l'interpretazione dei personaggi entro certi canoni, più o meno di ampie vedute.
                    Le storie sono figlie del tempo in cui sono scritte, ma non dimentichiamo che gli Autori scrivono per lavoro e non (solo) per passione, ergo devono rendere conto a qualcuno di ciò che hanno scritto se vogliono vedere le loro storie pubblicate...
                    Credo che di epigoni di Martina oggigiorno ne avremmo molti di più (vedo solo Ambrosio che vagamente si ispira nei dialoghi), se gli Autori potessero scrivere tutto quel che passa loro per la testa.

                    Dove avete visto Gambadilegno pacioccone nelle storie di Martina, scusate? Di regola, se Gamba non gli spara addosso subito, Topolino viene da lui minacciato con la pistola a due centimetri dalla tempia, legato, imprigionato e lasciato ad attendere la cessazione della sua funzionalità biologica (cit.), cosa che, per fortuna, non accade mai!

                    @Pothole. Sei stato chiarissimo, ma per me Topolino martininano non è uno pieno di aspetti negativi come lo erano i paperi, privo di un universo di riferimento, anzi.

                    Per me, il Topo era il buono più buono al quale Martina sapeva pensare. Generoso, altruista, l'opposto di Paperino, sagace, perfettino sì ma senza esagerare (vedi Topolino e le astuzie del vecchio fedele), ma era ciò gli serviva per scrivere i suoi gialli: se Topolino fosse stato meno perfettino, come avrebbe potuto fare l'investigatore?

                    Non dimentichiamoci mai che Martina si trova "temporalmente" all'inizio della carriera a conoscere Topolino quando ancora era fondamentalmente un investigatore nelle storie più classiche di Gottfredson. Walsh era appena arrivato, e la successiva evoluzione del Topo si sviluppa parallelamente a quando Martina inizia a occuparsene.

                    Martina ha preferito quindi proseguire sulla scia del Topo investigatore, abile detective, sempre in mezzo al pericolo anche quando ne starebbe volentieri alla larga (Topolino e il mini safari ecologico).

                    A lui piaceva così. Ed è stato grazie a lui e ai paperi come narrati da Martina che tanti di noi oggi si riconoscono nel ritrattino steso su sé stesso da Duck Fener! ;)

                    Però attenzione! Presuntuoso non mi sembra aggettivo adatto a questo Topolino. È bravo, ma non mi dà mai l'impressione di "tirarsela oltre misura". Ha fiducia in sé stesso, ma non si crede superiore agli altri... se non a Pippo, ma la cosa è quasi inevitabile, direi! ;D E poi a Pippo vuole sempre molto bene: sfido uno qualsiasi di noi a non mandare regolarmente Pippo a quel paese, quando è preda di qualche stramberia! ;D ;D ;D

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                      Re: Guido Martina
                      Risposta #654: Lunedì 3 Ott 2011, 15:53:11
                      Però attenzione! Presuntuoso non mi sembra aggettivo adatto a questo Topolino. È bravo, ma non mi dà mai l'impressione di "tirarsela oltre misura". Ha fiducia in sé stesso, ma non si crede superiore agli altri... se non a Pippo, ma la cosa è quasi inevitabile, direi! ;D E poi a Pippo vuole sempre molto bene: sfido uno qualsiasi di noi a non mandare regolarmente Pippo a quel paese, quando è preda di qualche stramberia! ;D ;D ;D

                      Quoto. E poi, se Pippo sta leggendo qualche libro, è naturale pensare che stia leggendo "qualche sciocchezza", com'è nel suo solito. ;D
                      Ma è detto in senso bonario, non discriminatorio: la mente e il pensiero laterale di Pippo sono presentati appunto come un mistero, un enigma molto importante e decisivo nelle storie martiniane.
                      Però mi sembra veramente che la gente si faccia sin troppi problemi leggendo le storie, eh! ::)
                      Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                        Re: Guido Martina
                        Risposta #655: Martedì 4 Ott 2011, 18:56:37

                        Dove avete visto Gambadilegno pacioccone nelle storie di Martina, scusate? Di regola, se Gamba non gli spara addosso subito, Topolino viene da lui minacciato con la pistola a due centimetri dalla tempia, legato, imprigionato e lasciato ad attendere la cessazione della sua funzionalità biologica (cit.), cosa che, per fortuna, non accade mai!

                        @Pothole. Sei stato chiarissimo, ma per me Topolino martininano non è uno pieno di aspetti negativi come lo erano i paperi, privo di un universo di riferimento, anzi.

                        Per me, il Topo era il buono più buono al quale Martina sapeva pensare. Generoso, altruista, l'opposto di Paperino, sagace, perfettino sì ma senza esagerare (vedi Topolino e le astuzie del vecchio fedele), ma era ciò gli serviva per scrivere i suoi gialli: se Topolino fosse stato meno perfettino, come avrebbe potuto fare l'investigatore?

                        Non dimentichiamoci mai che Martina si trova "temporalmente" all'inizio della carriera a conoscere Topolino quando ancora era fondamentalmente un investigatore nelle storie più classiche di Gottfredson. Walsh era appena arrivato, e la successiva evoluzione del Topo si sviluppa parallelamente a quando Martina inizia a occuparsene.

                        Martina ha preferito quindi proseguire sulla scia del Topo investigatore, abile detective, sempre in mezzo al pericolo anche quando ne starebbe volentieri alla larga (Topolino e il mini safari ecologico).

                        A lui piaceva così. Ed è stato grazie a lui e ai paperi come narrati da Martina che tanti di noi oggi si riconoscono nel ritrattino steso su sé stesso da Duck Fener! ;)

                        Però attenzione! Presuntuoso non mi sembra aggettivo adatto a questo Topolino. È bravo, ma non mi dà mai l'impressione di "tirarsela oltre misura". Ha fiducia in sé stesso, ma non si crede superiore agli altri... se non a Pippo, ma la cosa è quasi inevitabile, direi! ;D E poi a Pippo vuole sempre molto bene: sfido uno qualsiasi di noi a non mandare regolarmente Pippo a quel paese, quando è preda di qualche stramberia! ;D ;D ;D
                        Da nessuna parte, facevo riferimento a storie ben più recenti (fine anni '90, primi anni '2000) :)

                        e non mi sembra di aver parlato di storie di Martina su Topolino :)


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                          Re: Guido Martina
                          Risposta #656: Mercoledì 5 Ott 2011, 08:51:52
                          Da nessuna parte, facevo riferimento a storie ben più recenti (fine anni '90, primi anni '2000) :)

                          e non mi sembra di aver parlato di storie di Martina su Topolino :)


                          Chiedo umilmente venia! Avevo inteso che il Gamba martiniano fosse per te un buono! Sorry!

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                            Re: Guido Martina
                            Risposta #657: Venerdì 7 Ott 2011, 11:02:47
                            CUT

                            Non vorrei essere stato frainteso. Non intendo che la direzione morale dei personaggi debba essere finalizzata ad educare il lettore. Nulla toglie che un personaggio può essere guida morale per un giovane lettore e contribuire a costruirgli il proprio senso di giustizia.

                            Credo che molti siano d'accordo con me che il fine ultimo della creazione della storia sia il puro piacere della lettura, e questa è una cosa che Martina sapeva fare bene.
                            Anche a me piace il Paperone 'cattivo' di Martina, e divertono molto sia il cinismo imperante che le scaramuccie domestiche tra i paperi che non si fanno scrupolo nel fare a botte (c'è da dire però che ciò succede anche nelle storie di Barks, come nella memorabile scazzottata in "Paperino e la scavatrice").

                            Però non posso fare a meno di considerarlo una versione 'alternativa' del personaggio modellato finemente da Barks, che non prescinde da un ferreo senso di onestà: pur essendo astuto e mostrandosi agli altri come disilluso e scontroso cela un cuore puro e ingenuo.  E da queste caratteristiche da cui, secondo me, deriva gran parte del fascino di Paperone, e ciò ha contribuito a renderlo un personaggio immortale.

                            Il Paperone 'cattivo' resta un'eccezione, presente nelle prime apparizioni barksiane, in Martina e negli autori che allora si adeguarono al loro modello. Un'eccezione che è stata una base per storie memorabili, ma che deve rimanere tale.

                            Va bene l'interpretazione dei personaggi, ma rispettando i punti fermi che hanno arricchito i personaggi e li hanno resi protagonisti di momenti emozionanti e memorabili. Sempre riguardo a Paperone oltre al solito Barks, pensate alle storie Scarpa, di Cimino, a 'Soul Papers' di Russo e Celoni.

                            In ogni caso, anche io sono contro l'edulcorazione delle storie, contro l'eccessivo 'buonismo', e credo che sul Topolino di oggi ci siano autori si muovono contro questi fattori, contribuendo al rialzo qualitativo.

                            Tra i vari cambiamenti 'antipolitically correct' auspicabili, io desidererei un certo cambiamento per quanto riguarda Paperinik, in modo che le sue storie ritornino più alle atmosfere delle origini.
                            Non un ritorno al vendicatore di se stesso a tutti costi (anche se nell'ultimo decennio ci sono state valide storie con questo leit motiv) visto che la trasformazione in paladino di Paperopoli è stata irreversibile, e che questa trasformazione è stata la base per PKNA e PK2. Più che altro mi piacerebbe un Paperinik più spregiudicato, più disposto ad aggirare la legge (in virtù del suo senso di giustizia, magari), e che si serva più della astuzia che dei marchingegni di Archimede, che per me si dovrebbero tendenzialmente limitare alle Car-Can e alla 313-X, con qualche eccezione come la tuta presente in 'Paperinik e la minaccia di Dynamo'.

                            *

                            AngusFangus
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                            PolliceSu   (2)

                            PolliceSu   (2)
                              Re: Guido Martina
                              Risposta #658: Lunedì 4 Giu 2012, 02:01:14
                              Guido Martina apprezzava la gioventù del suo tempo: i suoi riferimenti colti, la sua grammatica impeccabile, il suo uso di vocaboli forbiti e la sua satira denotano una grande fiducia nelle menti dei giovani. In molte sue storie, infatti, gli eroi sono i "ragazzi". Penso che ci fosse un bellissimo rapporto indiretto fra il nostro scenggiatore preferito e coloro ai quali "Topolino" era burocraticamente indirizzato.

                              *

                              cianfa88
                              Diabolico Vendicatore
                              PolliceSu   (1)

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                                Re: Guido Martina
                                Risposta #659: Mercoledì 11 Lug 2012, 10:46:38
                                Perchè negli anni 1962-1963 non ci sono storie disneyane di Martina?

                                 

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