Questo boicottaggio da parte... di chi? (Panini, redazione/direzione, 'eminenze grigie'...) non ha proprio senso in quanto Martina è stato la base del fumetto Disney italiano del Dopoguerra, le fondamenta del nuovo Topolino libretto che nasceva dalle ceneri del Giornale, non solo come autore di storie proprie ma anche come traduttore (non penso di sbagliarmi) di parte delle storie americane, nei testi come nella creazione dei nomi italiani dei personaggi creati oltreoceano. E' come se la Repubblica Italiana rinnegasse Alcide De Gasperi (i periodi storici sono oltretutto paralleli).
E' anche vero che alcuni autorevoli colleghi, nel corso degli anni, non hanno lesinato critiche al Professore:
Romano Scarpa disse che negli ultimi tempi i suoi testi erano diventati improponibili e Alessandro Sisti ricorda che dovette riscrivere un'intera sceneggiatura perché non aveva né capo né coda. Pur non criticandolo apertamente, Francesco Artibani fa disegnare a Perina, nella tavola finale dell'Ultima Avventura', 'solo' Barks e Cimino fra gli ospiti della Collina e fa dire a Paperone, nel 'Segreto di Cuordipietra', che le tasse le paga tutte, fino all'ultimo centesimo, ponendo il personaggio in maniera decisamente 'alternativa' rispetto a quello martiniano (e su FB rivendica questa differenza).
Fortuna che c'è Fausto Vitaliano che ha sempre manifestato la sua ammirazione per il Prof di Carmagnola, chiaramente intuibile nei testi graffianti delle sue storie. In fondo è il suo erede, un po come Casty nei confronti di Scarpa. Può essere criticabile l'autore piemontese negli anni '50 (tra un Inferno e il ritorno di Macchia Nera, quando i dialoghi, a volte, soprattutto fra i paperi, potevano essere un po' pesanti) come nei tardi '80 (quando la sua vena creativa era giunta ad un naturale tramonto): ma nulla da dire, al di là di uno stupido 'politicamente corretto', per le sue storie degli anni '60, '70 e prima metà degli '80 quando, avendo smussato alcune 'spigolature', i suoi testi (e le sue sceneggiature) erano semplicemente fantastici oltre che indimenticabili (quante frasi martiniane diventate mitiche vengono riportate nei forum di fumetti come nelle pagine tematiche di Facebook).
Pensiamo solo alle Parodie, a Storia e Gloria, a Paperinik, alla incandescente rivalità fra Paperone e Rockerduck, al rapporto fra Topolino e Pippo dove il primo (non sempre paziente come Giobbe) spesso sbottava nei confronti del secondo, criticandolo per alcune sue uscite apparentemente fuori luogo. Anche questa è amicizia: un confronto non sempre bonario o idilliaco, in cui ci sono critiche o rimproveri, caratterizzando ancor più le differenze fra i due, ironicamente e comicamente. Pensino i responsabili di questa 'emarginazione' del grande autore, del Maestro (per fortuna un volume de 'I Maestri Disney' gli fu dedicato, in anni forse più tolleranti) che facendo così andranno contro una larga fetta di lettori abituali, maturi ma anche giovani che hanno conosciuto le storie di Martina nelle ristampe sui Grandi Classici e in altre testate (in parte edulcorate ma sempre notevoli) e che sono già diventati suoi fans collezionando battute, battibecchi e situazioni varie create da un autore indimenticabile.