Gervasio si è proposto di recente quale autore completo per storie che riprendono le origini di Paperinik, e per questo gli è andato tutto il nostro plauso.
Come sceneggiatore, è di sicuro su una buona strada, per ora troppo poco percorsa però.
Va detto che egli nasce e rimane essenzialmente disegnatore, abile disegnatore, per la verità.
Riprende molto da Cavazzano, da Mastantuono e da Freccero, e li mescola in uno stile che, se non lo rende ancora riconoscibilissimo rispetto ai suoi maestri, si sta evolvendo consentendoci di distinguerlo in molte circostanze.
Ma ciò che conta, al di là della personalizzazione del tratto, è che i suoi personaggi siano espressivi e trasmettano le emozioni che la storia richiede. E questo accade, senza dubbio: Gervasio sa disegnare comunicando al lettore ciò che deve essere comunicato, e ciò è sicuramente ottima cosa, quella che davvero noi lettori vogliamo da lui.
Un plauso quindi a questo disegnatore di ultima generazione, per l'abilità sin qui dimostrata.
Il plauso diventerà massimo se riuscirà finalmente a staccarsi dai suoi modelli personalizzandosi al massimo, e ad evitare di disegnare storie dove i personaggi si richiamano troppo ad altri autori, come PK2
Onde Alpha.
Tale storia è ben nota ai pikers (vedi il topic apposito) perché un po' troppi disegni esplicitamente si rifanno a quelli di altri autori (alcuni, forse esagerando, parlano di un vero e proprio "caso"): se Marco riuscirà a tranciare quest'ultimo cordone ombelicale, allora saremo certi che il ragazzo saprà stupirci, viste le ottime premesse per una sua meritevole evoluzione del tratto in tempi brevi!
Oh, era ora che improvvisassi una recensioncina: mi mancavano dopo quella su Chierchini!