Che Carl Barks fosse un autore immortale è cosa risaputa ma non lo è solo attraverso le sue storie e i suoi personaggi principali ma anche attraverso i secondari e one shot che sono stati ripresi e sviluppati da altri autori, alcuni dei quali ancor prima del suo pensionamento dalla Western e altri durante la sua terza età se non dopo la sua morte. Per cui il concetto di 'immortalità' del suo lavoro, già presente con l'autore in vita, ha avuto un ulteriore e più 'coerente' significato dopo la scomparsa del Maestro dell'Oregon.
Rockerduck fu subito 'rapito' dalla Mondadori, prima attraverso i soggetti dello Studio Program che invero può essere considerato il fautore originale della continuazione esistenziale del personaggio che Barks creò e utilizzò solo una volta (chissà perché, poi) nella storia "ZP e la super benzina" e in seguito attraverso grandi storie originale degli autori italiani che ne fecero un character di prima grandezza.
Anche la Miss Paperett senior, con la crocchia e la matita fra i capelli, forse utilizzata più di una volta dal Maestro dell'Oregon (a cominciare dalla storia d'esordio di Amelia, "ZP e la fattucchiera") è diventata un personaggio fisso delle storie della Egmont mentre in Mondadori fece qualche sporadica apparizione, sostituita dalla 'nipote' Miss Paperett junior creata e sviluppata in Italia.
Lo stesso Cuordipietra, utilizzato da Barks solo tre volte (a cominciare dalla storia d'esordio "ZP e il Torneo Monetario"), negli anni '80 è stato ripreso e sviluppato da Don Rosa per poi essere protagonista anche nell'animazione delle Duck Tales e poi, dopo sporadiche apparizioni, diventare un personaggio importante e ricorrente anche in Italia in quest'ultimo decennio grazie soprattutto a Francesco Artibani.
Il tempo per riprendere e sviluppare personaggi barksiani 'minori' o comunque non tra i principali non ha limite: in questi ultimi anni Vito Stabile sta sviluppando un altro one shot barksiano, Malcolm de Paperoni, antenato corsaro dello zione, creandogli intorno un mondo sempre più ricco e convincente con nuovi scenari e nuovi personaggi. Il tutto ha preso origine da quell'unica storia scritta da Barks nel 1956 (ZP e il Tesoro della Regina)
Per cui l'immortalità di Barks è un concetto estremamente tangibile e non scontato, sempre vivo e riproducibile attraverso nuove ramificazioni: chi avrebbe mai pensato che quel lontano avo, magari non a tutti ben presente, per tanti anni visto solo in quell'unica storia originale, sarebbe riemerso per diventare un personaggio degno di confrontarsi con i suoi 'colleghi' barksiani più famosi? E chissà che in futuro altri bravi autori non riscoprano qualche altra creazione 'minore' del Maestro, dandole nuova vita e una popolarità inaspettata.