Beh, io riguardo alle caratterizzazioni dei personaggi Disney ho un atteggiamento piuttosto incoerente
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Da un lato mi aspetto che gli autori rispettino le caratterizzazioni, che non scrivano storie con comportamenti completamente "fuori dal personaggio". Dall'altro, mi piace che ci sia molta liberta' di azione, per cui un autore si puo' permettere di stupire il lettore con cose inaspettate, come certi gesti di generosita' di Paperone, di onesta' dei Bassotti, di genialita' di Pippo, oppure Paperino che ora e' pigrissimo e ora e' ipercinetico, i nipotini che ora sono dei discolacci ora dei ragazzini modello, Topolino che ogni tanto piglia qualche cantonata, eccetera. Ho sempre considerato questa "non rigidita'" delle caratterizzazioni Disney una buona cosa, perche' offre lo spunto per molte piu' storie che non una caratterizzazione piu' rigida. Sinceramente non saprei definire quando questa liberta' sfocia nel travisamento del personaggio, e' una cosa soggettiva.
Tutta questa pappardella si adatta in modo particolare al personaggio di Pippo. Pippo e' divertente quando fa lo stupido, e' avvincente quando ha delle uscite geniali, e' convincente quando e' saggio, spiazzante quando e' "super". E va sempre bene. Se dovessi definirlo, lo descriverei come un eterno ragazzo, molto di buon cuore, generoso fino all'ingenuita', assolutamente onesto, non troppo intelligente, sicuramente non colto ma fondamentalmente saggio e solo occasionalmente brillante.
E quoto Grrodon: anche a me piace molto il "Pippo padre" dei cartoni. E' un padre non perfetto, pieno di insicurezze, fa molti sbagli ma sopperisce alle sue mancanze con la sincerita' dei sentimenti senza essere smielato. E tutto sommato, credo che con Max stia facendo un buon lavoro