Papersera.net

Mi scuso se fosse già stato aperto un topic del genere.
Per aprire questo topic ho preso spunto da quello delle storie con attribuzioni incerte, e in particolare dalle cose scritte da Special Mongo (le caratteristiche degli autori, appunto).
Qui vorrei che scriveste le caratteristiche degli autori nelle loro sceneggiature, anche per curiosità mia, ma penso anche vostra.
Con questo non voglio dire che io non saprei trovarle nelle storie, affatto (anche se quelle di Martina e di Cimino, per esempio, le so, in linea di massima, ma, altro esempio, quelle dei Barosso no), ma vorrei che le scriveste voi, che siete anche molto più esperti di me.
Con "caratteristiche degli autori" (scusate la ripetizione di queste tre parole) intendo qualunque cosa: il modo in cui sono fatti i dialoghi, le trame, se ci sono elementi che si ripetono nelle storie di uno stesso sceneggiatore, gli stili e tantissime altre cose.
Vi saluto!!  

Barosso:scriveva spesso storie brevi(20 pagine circa) farcite di gag e a volte aggiungeva citazioni di vari autori
Cimino:riconoscibile dal tipico splash panel,si è dedicato maggiormente a Paperone.Nelle sue trame appaiono molto spesso veicoli strambi
Casty:ha ripreso lo stile di Scarpa e Walsh,adattandolo  ai nostri tempi.Le sue storie sono dedicate a Topolino e molto spesso scrive gialli
 

Ne scrivo un po' anch'io:

Martina: soprattutto negli anni '50, ma anche dopo, scriveva storie dove si parlava spesso di morte, c'era violenza, non c'era un bel rapporto tra Paperino, Zio Paperone e i nipotini. Nelle storie inseriva termini colti e frasi grandiose.

Cimino: aggiungo che anche lui utilizza (anche adesso) frasi grandiose e termini colti, e molto spesso nelle sue storie fa andare Paperone, Paperino e i nipotini in posti sempre diversi, con appunto i veicoli strambi, a cercare e prendere tesori.

Vitaliano: anni fa disse che aveva difficoltà a fare storie con Topolino nella vita quotidiana, quindi lo inseriva in epoche e luoghi diversi.
Usa un suo tipico umorismo e delle sue tipiche battute ironiche e sarcastiche.

Faccini: fa spesso storie divertenti o inquietanti.

Ambrosio: spesso nelle sue storie inserisce oggetti tecnologici.
Forse continuerò...

su Cimino non dimentichiamo le assurde lingue dei vari popoli che fa incontrare a Paperone & Co. durante i vari viaggi attorno al mondo... anche se,secondo me, questa caratteristica si è persa un pò in tempi recenti...

se ci sono elementi che si ripetono nelle storie di uno stesso sceneggiatore

Martina a volte ha ripetuto elementi di  altre storie, come in alcune sue di Paperinik degli anni 70' dove vari elementi erano ricorrenti: Paperone e Rk che vogliono partecipare ad un'asta e Rk lo fa rapire da complici per aggiudicarsela è successo già 2 o 3 volte

Chierchini è il re"dell'horror disney".Molte dele sue storie hanno caratteri inquietanti.inoltre ha anche creato le storie dipinte.
Scarpa:
Chierchini:
Perego:

Per quanto riguarda Michelini, nelle sue storie molte volte usa acronimi e neanche tanto brevi.

Cimino si riconosce anche dai finali...un po'troppo affrettati
voi sapreste definire lo stile di scarpa?

Cimino si riconosce anche dai finali...un po'troppo affrettati

Più che altro i finali affrettati di Cimino si notano maggiormente nelle sue ultime storie ma questo aspetto lo trovo quasi un punto di forza delle sue storie facendo capire al lettore qual era la morale o il pensiero che l'autore voleva esprimere

Fanton,invece,si riconosce per le sue storie super-sconclusionate;ci sono spesso e volentieri dei vuoti nelle trame e i discorsi a volte non hanno senso

voi sapreste definire lo stile di scarpa?

Scarpa ha avuto vari periodi:
Anni '50 i disegni per i topi erano molto vicini a Gott e per i paperi a Talliaferro o credo;
verso la seconda metà degli anni '60 erano molto slanciati tutti i personaggi (basti vedere il Dott. Enigm e Atomino di Gancio vince sempre) questi disegni hanno poi ispirato le prime storie di Cavazzano e Bordini;
Verso la seconda metà degli anni settanta e per tutti gli anni '80 e '90 (non so le storie realizzate per la Danimarca) il tratto si è fatto più tondeggiante e purtroppo i disegni un fuoriclasse come Scarpa sono diventati un  po' il classico (intendo dire che questo tratto è stato talmente usato da diventare ,a mio avviso, quello da cui prendere spunto per evolvere poi il proprio tratto.
Spero di non essere comprensibile e di non aver detto baggianate.

Scarpa cambia molto lo stile.
Dopo il periodo degli anni 50, i paperi diventano molto tondeggianti con le braccia corte e le teste grosse, a volta sono quasi dei bambolotti...
E' uno stile - che a me non piace troppo - che dura circa fino al 63.
Nel 63-64, progressivamente mi pare, le figure diventano slanciate, snelle, nervose e spigolose: perfino le teste sono angolose, non sono rotonde, nel profilo o nel due terzi si nota quasi un angolo nella zona occipitale.
Continua così fin verso il 67-68, seguito da Bordini e Cavazzano (che lo inchiostra da tempo). Bordini rende le figure ancora piu magre, specialmente le gambe dei paperi.
Verso il 68 progressivamente Scarpa ammorbidisce il tratto che ritorna rotondo ma molto piu proporzionato rispetto a quello dei primissimi anni 70. Ne viene alla fine quello stile classico degli anni 70, di cui dice fdl68.

fdl68

fdl 98

fdl 98

Oops... sono stata influenzata dall'epoca di cui parlavamo...

Altro autore con una sua caratteristica è Corteggiani: le sue storie, quasi sempre, sono poco ricche di dialoghi e le battute sono composte da poche parole lasciando che l'evolversi della trama sia affidata più ai disegni che ai testi.

Mi pare che si parli di sceneggiatori, per i quali il riconoscimento è più arduo; per cui non mi soffermerò sulle caratteristiche grafiche degli autori completi.

Martina: attribuisco a lui tutte le storie che hanno un contenuto mitologico classico colto. Ridurre il suo stile alla conflittualità tra paperi è riduttivo (ed è stato ripreso anche da altri); diciamo che i suoi personaggi hanno carattere. Paperino soccombe ma lotta.

Cimino: vabbè, è il più facile. A parte la quadrupla iniziale, sono ricorrenti i viaggi in luoghi esotici alla scoperta delle più improbabili popolazioni, l'utilizzo di mezzi  di trasporto degni di Yattaman, le peculiarissime malattie di ZP e i più svariati luminari chiamati a curarle/diagnosticarle.
Ancora: nei dialoghi sono frequenti le "sentenze" che utilizzano il futuro (ad esempio del sapiente di turno, o dei nipoti che discutono dello zio), l'utilizzo delle parole "adatto", "transeunte" e delle parole composte come "antero-posteriore".
Poichè lui sceneggia con gli sketch, infine,  i personaggi secondari hanno generalmente il muso allungato; per intenderci come il Battista recentemente standardizzato da Cavazzano.

Barosso: attribuisco a loro con una certa confidenza le storie che contengono un allitterazione nel titolo (es. "P. e la pernice perniciosa"). Sono cosciente che questo espediente era spesso usato anche da Martina che ne era in effetti l'inventore in Italia..

Chendi: le storie umoristiche di 15-16 tavole fatte nei '60/'70, in genere disegnate da Bottaro, sono decisamente sue. Rappresentano spesso Paperino  alle prese con dei capricci di Paperina; altre volte è Paperina a raccontare attraverso il suo diario. Hanno un che di satirico...

Bramante: facile riconoscere le sue storie perchè si restringe il cerchio grazie al riconoscimento del suo tratto. Storie con Topolino di natura spionistica/avventurosa. Pippo ha un certo carattere e non manca di dare una mano a topolino, specie quando c'è da tirar botte.

Scarpa: anche quando non sceneggiava lui ci metteva molto di suo. Tirava fuori il meglio dalle sceneggiature altrui portandole ai suoi standard. Attribuisco a lui senza troppe difficoltà le storie coi sui personaggi; negli altri casi mi baso sul ritmo delle storie, sulla consistenza (non saprei come dire..) dei personaggi di contorno (quelli che non rivedrai mai più e che pure hanno un certo carattere) e sull'utilizzo dei suoi vocaboli distintivi ("Er...", "inusitato" ecc.).

Per ora mi fermo...

[Cimino]...l'utilizzo delle parole "adatto", "transeunte" e delle parole composte come "antero-posteriore".

E non dimentichiamoci dei tapiri e derivati... tapirioni, tapironti, e affini.

E non dimentichiamoci dei tapiri e derivati... tapirioni, tapironti, e affini.

Giusto ieri sera ho riletto la storia dove c'è il pianeta Tapirion e i suoi abitanti, i Tapirioni, che poi sono dei gatti... mi sono chiesta se è voluta la contrapposizione tra i gatti-Tapirioni cattivelli e il topino che fa da Deux ex machina nella storia.
Credo, per rimanere in tema di tapiri - ma vado a memoria, quindi... sbaglierò - che anche la nave-trabiccolo "il tapiro" sia invenzione Ciminiana.

Poi in Martina, come faceva notare Special Mongo, ci sono a volte le mitologie satiriche (tipo "la leggenda di Mida").
E lo zut! che credo sia tipico del professore.

E lo zut! che credo sia tipico del professore.

Ultimamente lo ha riutilizzato molto Ambrosio. E fa bene, direi...

Panaro: "Sgurgle!"

E non dimentichiamoci dei tapiri e derivati... tapirioni, tapironti, e affini.

Nonchè zampironi, zampirioni eccetera. Il tutto in maniera convenientemente adatta.

Mi pare che nessuno abbia ancora citato il "Tut tut!" di Scarpa.
Come anche il frequente uso di Martina di "Pfui!" e (credo questo sia tipico del grande sceneggiatore) "Brek! Berebek!"