Uno dei pochi episodi dal respiro ampio e unitario, cadenzato da una visione tutto sommato coerente e uniforme del mondo papero è ovviamente la Saga di Don Rosa.
I capitoli scozzesi, soprattutto nella versione inglese, contengono una discreta quantità di accenni sia a credenze oltre mondane di ascendenza celtica, nello specifico i fantasmi, ora veri ora presunti, sia a profonde convinzioni di carattere cattolico di matrice scozzese, dalla visione degli spiriti celesti degli avi, alla citazione biblica, ma anche shakespeariana, del "crack of dooms" fino al riferimento della madre alla "The Best Authority".
Al conservatorismo ancestrale e provinciale del cattolicesimo scozzese fa da contraltare il fremente e convulsivo protestantesimo dei capitoli americani, il capitalismo e la sua etica tesa all'affermazione del successo personale come simbolo di elezione, pensiero moderno, razionale e scientifico, ma anche accentuazione continua di quell'ascesi intramondana rimarcata da alcune sfumature di predestinazione.
I capitoli incentrati sulle avventure "esotiche" si arricchiscono infine di numerosi riferimenti all'animismo o a pratiche magiche, bastino all'uopo gli esempi dello stregone africano, dello zombie o degli sciamani delle isole.