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Topolino e l'Incanto

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james joyce
Giovane Marmotta
PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    Topolino e l'Incanto
    Domenica 28 Feb 2016, 17:04:05
    Salve a tutti,
    apro questo topic dal titolo curioso perché ho intenzione di confrontarmi con voi su una tematica un po' particolare.
    Ho ripreso a leggere fumetti Disney da poco dopo una infanzia e adolescenza passata insieme. Ancora oggi, rileggendoli, mi ritorna alla mente quell'Incanto di quando le leggevo da piccolo. Non voglio chiedervi di descrivere emozioni particolari o altre cose che sarebbero difficili da esprimere a parole, ma una cosa più curiosa.

    Come vi relazionavate con i fumetti, le storie e i personaggi da piccoli?

    Mi spiego, io (anche se vedevo cose come ''inchiostri'' ''testi'' ''disegni'' sul fondo della prima pagina) pensavo che le storie venissero scritte da Walt Disney in persona e ancora, precedentemente, che le storie e i personaggi esistessero veramente anche se comunque con uno scarto, difficilissimo da spiegare, tra la carta con i disegni e una qualche realtà.

    Spero di non essere stato criptico, ma vi chiedo esperienze, avvenimenti legati al leggere fumetti da piccoli quando ancora non si conoscevano... i saggi di Eco! A quell'esperienza originaria di quando non avevamo ancora solide basi per trattare ''criticamente'' ciò che stavamo leggendo.

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    Castyano
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    PolliceSu

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    PolliceSu
      Re: Topolino e l'Incanto
      Risposta #1: Domenica 28 Feb 2016, 17:20:28
      Leggevo i baloon di Paperino in paperinesco.
      "Chissà che cosa stava cercando Moby Dick?"

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      McDuck
      Diabolico Vendicatore
      PolliceSu   (2)

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      PolliceSu   (2)
        Re: Topolino e l'Incanto
        Risposta #2: Domenica 28 Feb 2016, 17:24:36
        Che i personaggi esistessero davvero non l'ho mai creduto, e sinceramente non pensavo fosse possibile crederlo. Ho sempre pensato che quando facevano parlare Topolino & co. lo facessero più che altro per scherzo, quindi la tua affermazione mi stupisce!
        Non credevo che fossero scritte da Disney (sono nato troppo tardi per crederlo, sapendo che Disney era morto, e avendo le didascalie sotto le pagine d'apertura che indicavano gli autori).
        Ricordo che leggevo qualsiasi storia in maniera molto...acritica. Non mi passava nemmeno un po' per la testa di valutare la storia letta, come invece faccio ora. Spesso rileggevo più volte la stessa storia a distanza di settimane o anche giorni, avendo una collezione non molto cospicua. Mi piacevano soprattutto le storie comiche, un po' meno le lunghe avventure, quelle con protagonista Zio Paperone (nonostante oggi sia il mio personaggio preferito, al tempo lo trovavo antipatico).
        All'inizio credevo che la saga di Paperone di Don Rosa fosse stata scritta da diversi autori americani negli anni '50. Infatti avevo la Paperdinastia, ma non leggevo le didascalie che accompagnavano ogni storia, e quindi mi ero convinto fossero storie vecchie che avevano segnato la nascita di Paperone.
        Mi stava molto antipatico il modo in cui facevano parlare Eta Beta: era veramente difficile, per me bambino, riuscire a leggere quelle parole con la "p" davanti.
        Per qualche motivo ero molto legato al personaggio di Ok Quack, di cui però non ricordavo alcuna storia. Il personaggio mi era tornato alla mente vedendo una pubblicità dei Grandi Classici su Topolino: evidentemente avevo già letto qualcosa con questo personaggio protagonista, ma non ricordavo bene cosa.

        *

        Monkey_Feyerabend
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        PolliceSu   (2)

        PolliceSu   (2)
          Re: Topolino e l'Incanto
          Risposta #3: Domenica 28 Feb 2016, 18:06:12
          Che i personaggi esistessero davvero non l'ho mai creduto, e sinceramente non pensavo fosse possibile crederlo. Ho sempre pensato che quando facevano parlare Topolino & co. lo facessero più che altro per scherzo, quindi la tua affermazione mi stupisce!
          Non credevo che fossero scritte da Disney (sono nato troppo tardi per crederlo, sapendo che Disney era morto, e avendo le didascalie sotto le pagine d'apertura che indicavano gli autori).
          Ricordo che leggevo qualsiasi storia in maniera molto...acritica. Non mi passava nemmeno un po' per la testa di valutare la storia letta, come invece faccio ora. Spesso rileggevo più volte la stessa storia a distanza di settimane o anche giorni, avendo una collezione non molto cospicua. Mi piacevano soprattutto le storie comiche, un po' meno le lunghe avventure, quelle con protagonista Zio Paperone (nonostante oggi sia il mio personaggio preferito, al tempo lo trovavo antipatico).

          Ecco, per me era uguale uguale a questo pezzo scritto da McDuck. Ho l'impressione che stia parlando di me.
          Aggiungo giusto una cosa. Pur leggendo le storie in maniera piuttosto acritica - nel senso che raramente alla fine della storia mi ritrovavo a dire "oh questa storia è stata proprio bella", o "mamma mia che noia questa storia" etc... - in qualche modo la qualità del Topolino settimanale era digerita e "sfogata". Se infatti in un certo periodo la sequenza di Topolino consecutivi pubblicati non era stata di mio gradimento, l'interesse scemava e passavo a comprare Il Giornalino (rivista che negli anni '90, diciamocelo, da un punto di vista fumettistico era di più alto livello, non fosse altro per la varietà di fumetto pubblicato, da roba umoristica italiana e franco-belga al fumetto realistico di guerra, passando per un sacco di roba accattivante di cui avevano i diritti tipo tartarughe ninja, jurassic park, etc...per non parlare dei magnifici inserti culturali e scientifici!). Dopo qualche mese comunque smettevo di comprarlo e riprendevo col Topo, perché l'amore profondo - quasi idolatrico - per i personaggi Disney riprendeva il sopravvento...insomma andavo in crisi di astinenza! :o Ho proseguito fluttuando così per tre anni buoni.
          Va detto che ho iniziato relativamente tardi a leggere il Topo, a nove anni. Le prime storie di Topolino che io abbia letto in vita mia erano delle cose di Gottfredson degli anni '30. Quando sono passato a comprare in edicola il Topolino contemporaneo, pur provando grande piacere sia chiaro, non ho mai ritrovato la magia che mi avevano dato quelle prime avventure gottfredsoniane. Ricordo tra l'altro che mi innervosissi molto il mercoledì nello scoprire un numero del Topo...senza storie col topo! Fatto piuttosto frequente nei '90, come ricorderete! In realtà, a ben pensarci ora, ho provato il massimo piacere nel leggere fumetto Disney solo quando sono passato al Topomistery. Quello era una manna: c'era solo il maledetto topo, e c'era di nuovo il mio amato Gottfredson, e c'era avventura e mistero, e sovente spuntava uno Scarpa geniale e dal tratto morbidoso (non riuscivo a credere che fosse lo stesso tizio che sul Topolino disegnava in uno stile legnosissimo storie di paperi poco o nulla interessanti).  Comunque anche quella esperienza di profondo amore è durata poco, perché durante l'adolescenza non ho letto alcun tipo di fumetto (l'idolatria per Topolino, Paperino e gli altri invece non è mai scemata, è un fenomeno di una qualche natura religiosa che non capisco).
          Ho ripreso in mano i fumetti da giovane adulto. Ma a quel punto i fumetti Disney, anche Barks o Scarpa, non riuscivo più a leggerli. La magia era persa. Ci sono voluti parecchi altri anni - piene di letture fumettistiche meravigliose ma poco umoristiche, a volte proprio pesanti  ;D - prima di ritornare piano piano a dove tutto era iniziato. La Magia - magari non esattamente la stessa - si riconquista piano piano.  :)

          « Ultima modifica: Lunedì 29 Feb 2016, 08:33:12 da Monkey_Feyerabend »

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          McDuck
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          PolliceSu

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          PolliceSu
            Re: Topolino e l'Incanto
            Risposta #4: Domenica 28 Feb 2016, 19:49:43
            CUT

            Il mio percorso è stato differente. Mio padre leggeva Topolino, ma comprava numeri usati. Meglio: li comprava e poi li scambiava con il tizio che lavorava in fumetteria: due per uno. Quindi c'era un ricambio continuo di Topolino, tanto che tuttora ricordo molti numeri...che non possiedo (questo, per esempio, l'ho adorato).
            I numeri non erano molto vecchi, di solito erano usati nel senso che erano usciti qualche anno prima, non di più, quindi gli anni '90 li ho fumettisticamente vissuti con poco ritardo.
            Quando ho imparato a leggere, il mio personaggio preferito non era Topolino (che anzi, consideravo "perfettino". Ma è comprensibile, considerando tante storie che uscivano al tempo) ma Paperino, cosa molto comune tra i bambini. Ogni tanto capitava di scambiare Topolino con qualche altro fumetto come Tiramolla o Topo Gigio. Solo in seguito mi sono sinceramente interessato ad altro materiale, in particolare Lupo Alberto e Asterix.

            Ammetto che non trovavo questa "magia" di cui parlate con i personaggi. Neanche la visita a Disneyland mi colpì particolarmente, salvo forse per la sfilata finale.

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            Vito65
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              Re: Topolino e l'Incanto
              Risposta #5: Lunedì 29 Feb 2016, 00:08:04
              Io ricordo che a casa mia Topolino c'è sempre stato: mio padre faceva regolarmente l'abbonamento per mio fratello maggiore ed ero sempre contento quando portava a casa dal fermoposta il libretto blisterato, che cercavo sempre di aprire prima di mio fratello. Ricordo sempre con piacere anche i volumi riservati agli abbonati (Le nostre prime leggendarie imprese, Trilogia di Topolino e tutti gli altri che sono ancora a casa dei miei, dal primo all'ultimo), che all'epoca ho letto e riletto.
              Inizialmente pensavo anch'io che Walt Disney realizzasse tutte le storie, ma mio padre mi spiegò abbastanza presto che non era così e la cosa finì lì, all'epoca non mi interessai mai di chi effettivamente scrivesse e disegnasse le storie, mi bastava sapere che si trattava di "persone che lavoravano per la Disney e per la Mondadori".
              Sono sempre stato consapevole che il mondo dei fumetti esistesse solo sulla carta, purtuttavia capisco bene quel che intende dire James Joyce, perchè anch'io ero molto coinvolto dall'universo disneyano e spesso mi ci immergevo, quasi come se fosse reale: più volte infatti mentalmente recitavo le storie che amavo ed usavo spesso termini fumettistici come gasp, uack, sbaraquack fino a quando mio padre mi rimproverò dicendo che non era il caso di adoperarli.
              Adoravo in particolare le storie d'avventura, che poi ho scoperto essere ciminiane, ed ancor più i gialli che poi ho scoperto essere scarpiani, come anche le prime storie di Paperinik, per quell'alone inquietante e misterioso da cui erano caratterizzate: in queste mie predilezioni vi era, del resto, già in nuce la mia predilezione per la letteratura gialla e per i thriller cinematografici, che ancora oggi mi accompagna.

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              Ser Soldano
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              PolliceSu

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              PolliceSu
                Re: Topolino e l'Incanto
                Risposta #6: Lunedì 29 Feb 2016, 13:41:46
                Avendo iniziato a leggere Topolino alla fine degli anni '50, Disney allora era vivo e vegeto (o quasi, evidentemente il tumore l'aveva già).
                Non potevo pensare in nessun modo che Disney scrivesse e/o disegnasse le storie, perché sebbene non sapessi ancora leggere in realtà distinguevo benissimo i tratti di Bottaro ("quello dei pirati"), di Chierchini ("quello delle narici ai paperi"), di Perego ("quello del prologo"), Carpi ("quello dal tratto setoloso, che fa anche Soldino e Nonna Abelarda"), Barks ("quello degli incas") e, ovviamente, Scarpa, da sempre il mio preferito ("quello di Kalì e di Atomino, quello bravo bravo").
                Mai pensato minimamente che i personaggi esistessero sul serio...
                « Ultima modifica: Lunedì 29 Feb 2016, 13:43:09 da Michelangelo »

                 

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