Non credo ci sia bisogno di dire che sono d'accordissimo con voi.
A questo proposito, riporto qui un mio post del topic dedicato alla storia
La vera storia di Novecento.
Ho letto solo oggi questa splendida (a dir poco) storia.
Sceneggiatura e disegni a parte (veri e propri capolavori), ho notato che viene addirittura acceso un sigaro: adesso ci ritroveremo con una generazione di lettori accaniti fumatori!
Ma che andassero a farsi benedire, loro e il politically correct: non credo ci siano grandi problemi se in una storia Paperino mangi pane e salame e beva un boccale di birra, o se Zio Paperone si porti dietro, nelle sue avventure, qualche alcolico, o se, come in questo caso, qualcuno fumi sigarette, sigari o pipe; tutto questo serve a rendere più reale il fumetto.
A parte questo, faccio un semplice ragionamento.
Negli anni '60 e '70, la televisione non era quella spazzatura dei giorni nostri, giornali, radio e la stessa TV parlavano ben poco di omicidi o argomenti inadatti ai più piccoli.
Eppure, non mi pare che quelli stessi bambini chre leggevano il Topolino con l storie di Martina in cui Paperone era un mezzo criminale, Paperino uno scansafatiche sfruttatore e i tre nipotini che si ribellavano alle angherie dei due parenti, abbiano avuto seri problemi da adulti: non si sono scandalizzati, non hanno rapinato banche, non sono diventati incalliti fumatori (ma anche se così fosse, non sarebbe certo colpa di una storia a fumetti letta anni e anni prima), non sono diventati assassini ricercati.
Allora mi chiedo: che senso applicare il Politically correct ad un prodotto del quale i (presunti) maggiori fruitori sono bambini che vedono da mattina a sera TV spazzatura, che dipendono dall'alcool già a 11 anni, che fumano come ciminiere fin dalla più tenera età, che si drogano già da ragazzini?
E' un comportamento alquanto singolare quello della redazione, o di chi per loro stabilisce queste regole.