C'era una volta, una graziosa fanciulla di nome Biancaneve, la quale aveva la pelle bianca come la ne...- ah no, altrimenti si fa discriminazione razziale e fisica, e inoltre le persone bruttine potrebbero ritenersi offese- quindi: c'era una volta una normalissima fanciulla di nome Biancaneve, dalla pelle normalissima, abbronzata d'estate e pallida d'inverno. La matrigna di Biancaneve era una donna non particolarmente simpatica e gentile, ed ogni giorno poneva al suo specchio la seguente domanda: "Specchio specchio delle mie brame, chi è la più fisicamente attraente secondo i canoni estetici correnti(e non me ne vogliano le meno dotate) del reame?" E lo specchio sempre rispondeva:"Sei tu, o mia regina". Ma un giorno, quando ormai Biancaneve era divenuta una splen- cioè, un'abbastanza gradevole fanciulla, il magico specchio- però forse magico è fuorviante per le giovani generazioni, quindi meglio scrivere: lo specchio di fabbricazione estera ma non made in China dalle sorprendenti peculiarità, rispose:"Non sei tu, o mia regina, bensì Biancaneve la più esteticamente apprezzabile del reame( senza voler offendere le più bruttine, sia chiaro)". Allora l'invidiosa matrigna ordinò al cacciatore- ah no, non va bene perché è un mestiere che implica l'uccisione di animali- ordinò al suo approvigionatire di dispensa di ucci- cioè, allontanare Biancaneve, e di portarle il cuo- voglio dire, una ciocca di capelli della fanciulla, come prova di aver adempiuto al suo volere.
Biancaneve, sperduta nel bosco, giunse alfine a una casetta del bosco, dove venne accolta da sette persone diversamente alte; lì la fanciulla fu assunta in qualità di colf e badanti con regolare contratto e ferie pagate. La matrigna però, scoperto il nascondiglio della pulzella, assunse le sembianze di un'orribile streg- no, s'intendeva dire una tipica esponente della terza età avanti con gli anni e dalle non molto benevole intenzioni( sia mai che le fattucchiere si offendano ad essere appellate con siffatti termini) e offrì a Biancaneve una mela avvelena- no, troppo cruento- una mela al cui interno risiedeva un grosso verme, alla cui sola vista la fanciulla svenne inorridita. Allora le sette persone diversamente alte si diedero all'inseguimento dell'anziana donna, finché questa cadde in un dirupo e morì. Ah no, questo non passerebbe mai la censura, quindi: finché ella non venne ricoverata nel peggior ospizio che si possa immaginare. Intanto, di lì passava un principe azzurro, anzi no, basta con queste discriminazioni cromatiche e sociali, passava di lì un giovane di dubbia estrazione sociale abbigliato con i colori dell'arcobaleno, il quale non baciò Biancaneve( infatti la fanciulla non era consenziente) ma, inciampato in un sasso, inavvertitamente le sue labbra andarono ad urtarsi con quelle di Biancaneve, che rinvenne. Così, i due giovani vissero per sempre felici e contenti...ah no, sia mai che gli sfortunati protestino... vissero ancora un numero ragguardevole di anni, una vita media e ordinaria.