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Radice Turconi - Non Stancarti di Andare

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Shining Vivi
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    Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
    Martedì 5 Set 2017, 17:59:36
    Cercavo la discussione su questo volume in arrivo ma non l'ho trovata quindi ne ho approfittato. Ormai ci siamo, a Lucca o giù di lì sarà disponibile il nuovo lavoro che personalmente attendo tantissimo di questi due grandi autori. Dalle poche pagine che ho visto si preannuncia spettacolare. Ho aperto adesso il topic per segnalare che è disponibile su Amazon scontato del 25% in preordine, chi vuole ne approfitti che in teoria non dovrebbe far parte dei saldi uscendo ampiamente dopo il periodo di sconti Bao e spendere meno fa sempre piacere ;D

    https://www.amazon.it/Non-stancarti-andare-Stefano-Turconi/dp/8865439319

    Io ho già piazzato il mio bel preorder :)

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    Chen Dai-Lem
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      Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
      Risposta #1: Lunedì 6 Nov 2017, 21:55:56
      Quando ho sentito che a Lucca doveva uscire Non stancarti di andare di Teresa Radice e Stefano Turconi non vedevo l’ora di averlo tra le mani. Non conoscevo la trama, avevo visto solo qualche immagine trapelata in internet ma, come si può non fidarsi di due autori così? Ho voluto la versione variant, perché mi piaceva molto l’effetto della copertina che avvicina, ma nello stesso tempo allontana i protagonisti, ma non me lo aspettavo così..grande! E’ un libro grande, pieno di colori e profuma..sì ha il tipico profumo di pagine e inchiostro che hanno alcuni libri e questo profumo mi ha accompagnata in modo piacevole durante tutta la lettura. Non nascondo che ho proprio cercato la dedica del libro prima di iniziarlo, perché le dediche di questi due autori ai figli mi hanno sempre commossa; ricordo ancora la dedica a Viola in Viola Giramondo e, anche in questo caso, non sono mancate la commozione e la pelle d’oca.
      Il libro è fatto di personaggi, anche se forse sarebbe più corretto dire che è fatto di persone trasformate in personaggi, ed è fatto delle emozioni che ti regalano: e nel mio caso c’è affetto per zia Tiz e per Ale, un po’ di nervoso e disagio per Maite, sempre troppo sopra le righe ma per soffocare il rumore del mondo di dolore che si porta dentro, una stretta al cuore per la nonna nelle prime vignette, che mi ricordava moltissimo il nonno di Viola Giramondo (che tante lacrime mi ha già fatto versare), che in un saluto racchiude tutto il dolore di un addio, una grande simpatia per Iris, così aperta al mondo, coraggiosa, solare e curiosa, che , fin dalle prime vignette mi ha ricordato molto Teresa stessa, soprattutto nelle lettere dedicate ai figli (mi ricordavano troppo la dolcezza delle dediche di cui parlavo prima), una grande curiosità per Ismail e per la sua passione per la calligrafia (ho trovato bellissime tutte le parole, ma soprattutto le immagini riferite alla calligrafia, vista anche come qualcosa di erotico) e mi si apriva letteralmente il cuore ogni volta che nelle vignette appariva padre Saul: lui è il personaggio più grande del libro. Di lui non aggiungo niente, perchè è talmente grande che riuscirei a dire solo banalità.
      Il libro è fatto anche di tematiche importanti, scritte in “modo forte e chiaro” (come diceva Hemingway), ma al tempo stesso con una dolcezza e una delicatezza che non scadono mai nella banalità. Viene trattato il tema dell’emigrazione che accomuna gli antenati di Iris emigrati in Argentina dall’Italia per cercare fortuna e i migranti provenienti dall’Africa, la loro condizione di profughi che quotidianamente sfidano mille pericoli e il mare per cercare rifugio da noi, lasciando la famiglia e la propria terra. Molte volte, la sfida è troppo grande e l’uomo, infinitamente piccolo, finisce per perderla. Mi sono avvicinata al mondo medio-orientale quasi per la prima volta, così diverso dal mio, spesso mostrato alla televisione nelle sue forme peggiori, è la prima volta che mi affaccio a questa cultura così diversa e così ricca e devo ringraziare Teresa e Stefano per questo. Il mondo della montagna che qui viene descritto, invece, mi è decisamente più vicino; l’ho riscoperta da poco e da quel momento sento sempre dentro di me l’impulso di andare, di tornare lì..è una cosa che non so spiegare, ma per me è proprio un bisogno. Altri temi molto importanti sono l’attesa (in un certo senso il libro è tutto incentrato sull’attesa), attesa anche di una vita che sta nascendo, delle aspettative, paure, ansie, dubbi, ma anche di tutto l’amore che la mamma prova; ma si parla anche di morte, di persone care o appena conosciute, di religione nelle sue varie sfumature e di amore, in tutte le sue forme.
      Complimenti a Stefano per i suoi disegni e colori, sempre belli, spettacolari, così riconoscibili, che sanno riempirti il cuore nei momenti belli ma anche trasmettere disagio e ansia in quelli difficili, ma ti accompagnano tenendoti per mano durante tutta la storia, e hai la certezza che andrà tutto bene.
      Infine (e poi chiudo veramente) volevo ringraziare Teresa e Stefano, perché con questi libri ci fanno viaggiare e ci aprono il cuore, perché ci regalano dei personaggi che ci fanno compagnia e restano una parte di noi, perché ogni volta ci lasciano una parte di loro e perché incontrarli è sempre bello.. Non dimenticherò mai la prima volta che li ho incontrati a Milano..io ero ancora una Cip e Ciop al primo viaggio in Freccia tutta da sola e ho incontrato due persone dolci, amichevoli, pronte a raccontarsi e a regalare sorrisi. Ed è così tutte le volte che si ha la fortuna di incontrarli. Grazie di tutto!
      "Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro"
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        Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
        Risposta #2: Martedì 7 Nov 2017, 13:52:15
        Quando ho sentito che a Lucca doveva uscire Non stancarti di andare di Teresa Radice e Stefano Turconi non vedevo l’ora di averlo tra le mani. Non conoscevo la trama, avevo visto solo qualche immagine trapelata in internet ma, come si può non fidarsi di due autori così? Ho voluto la versione variant, perché mi piaceva molto l’effetto della copertina che avvicina, ma nello stesso tempo allontana i protagonisti, ma non me lo aspettavo così..grande! E’ un libro grande, pieno di colori e profuma..sì ha il tipico profumo di pagine e inchiostro che hanno alcuni libri e questo profumo mi ha accompagnata in modo piacevole durante tutta la lettura. Non nascondo che ho proprio cercato la dedica del libro prima di iniziarlo, perché le dediche di questi due autori ai figli mi hanno sempre commossa; ricordo ancora la dedica a Viola in Viola Giramondo e, anche in questo caso, non sono mancate la commozione e la pelle d’oca.
        Il libro è fatto di personaggi, anche se forse sarebbe più corretto dire che è fatto di persone trasformate in personaggi, ed è fatto delle emozioni che ti regalano: e nel mio caso c’è affetto per zia Tiz e per Ale, un po’ di nervoso e disagio per Maite, sempre troppo sopra le righe ma per soffocare il rumore del mondo di dolore che si porta dentro, una stretta al cuore per la nonna nelle prime vignette, che mi ricordava moltissimo il nonno di Viola Giramondo (che tante lacrime mi ha già fatto versare), che in un saluto racchiude tutto il dolore di un addio, una grande simpatia per Iris, così aperta al mondo, coraggiosa, solare e curiosa, che , fin dalle prime vignette mi ha ricordato molto Teresa stessa, soprattutto nelle lettere dedicate ai figli (mi ricordavano troppo la dolcezza delle dediche di cui parlavo prima), una grande curiosità per Ismail e per la sua passione per la calligrafia (ho trovato bellissime tutte le parole, ma soprattutto le immagini riferite alla calligrafia, vista anche come qualcosa di erotico) e mi si apriva letteralmente il cuore ogni volta che nelle vignette appariva padre Saul: lui è il personaggio più grande del libro. Di lui non aggiungo niente, perchè è talmente grande che riuscirei a dire solo banalità.
        Il libro è fatto anche di tematiche importanti, scritte in “modo forte e chiaro” (come diceva Hemingway), ma al tempo stesso con una dolcezza e una delicatezza che non scadono mai nella banalità. Viene trattato il tema dell’emigrazione che accomuna gli antenati di Iris emigrati in Argentina dall’Italia per cercare fortuna e i migranti provenienti dall’Africa, la loro condizione di profughi che quotidianamente sfidano mille pericoli e il mare per cercare rifugio da noi, lasciando la famiglia e la propria terra. Molte volte, la sfida è troppo grande e l’uomo, infinitamente piccolo, finisce per perderla. Mi sono avvicinata al mondo medio-orientale quasi per la prima volta, così diverso dal mio, spesso mostrato alla televisione nelle sue forme peggiori, è la prima volta che mi affaccio a questa cultura così diversa e così ricca e devo ringraziare Teresa e Stefano per questo. Il mondo della montagna che qui viene descritto, invece, mi è decisamente più vicino; l’ho riscoperta da poco e da quel momento sento sempre dentro di me l’impulso di andare, di tornare lì..è una cosa che non so spiegare, ma per me è proprio un bisogno. Altri temi molto importanti sono l’attesa (in un certo senso il libro è tutto incentrato sull’attesa), attesa anche di una vita che sta nascendo, delle aspettative, paure, ansie, dubbi, ma anche di tutto l’amore che la mamma prova; ma si parla anche di morte, di persone care o appena conosciute, di religione nelle sue varie sfumature e di amore, in tutte le sue forme.
        Complimenti a Stefano per i suoi disegni e colori, sempre belli, spettacolari, così riconoscibili, che sanno riempirti il cuore nei momenti belli ma anche trasmettere disagio e ansia in quelli difficili, ma ti accompagnano tenendoti per mano durante tutta la storia, e hai la certezza che andrà tutto bene.
        Infine (e poi chiudo veramente) volevo ringraziare Teresa e Stefano, perché con questi libri ci fanno viaggiare e ci aprono il cuore, perché ci regalano dei personaggi che ci fanno compagnia e restano una parte di noi, perché ogni volta ci lasciano una parte di loro e perché incontrarli è sempre bello.. Non dimenticherò mai la prima volta che li ho incontrati a Milano..io ero ancora una Cip e Ciop al primo viaggio in Freccia tutta da sola e ho incontrato due persone dolci, amichevoli, pronte a raccontarsi e a regalare sorrisi. Ed è così tutte le volte che si ha la fortuna di incontrarli. Grazie di tutto!
        Puo' essere adatto a me o e' come Il porto proibito?

          Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
          Risposta #3: Martedì 7 Nov 2017, 16:24:19
          Secondo me le opere di questi due autori sono adatte a tutti..certo è che è un' opera più matura e magari fra qualche anno potresti apprezzarla di più. Secondo me il Porto era un po più difficile..ma anche qui, come ho detto, vengono trattati temi forti, come l'amore, la morte, la religione..non saprei dovresti provare forse e decidere tu se sei pronto
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            Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
            Risposta #4: Martedì 7 Nov 2017, 22:19:22
            Io all'età di Topdetops leggevo 1984, ma non credo di fare testo  :P
            Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

              Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
              Risposta #5: Mercoledì 8 Nov 2017, 01:41:57
              Ho finito poco fa di leggerlo...

              Dopo le belle parole di Chen (che condivido in massima parte, dall'amore per la montagna, alla stima e all'affetto sconfinati per Teresa e Stefano!), è difficile aggiungere qualcosa di sensato...
              Dico solo che la mitica coppia ha colpito nel segno un'altra volta! La lettura è coinvolgente, e i temi trattati ancora di più!
              Temo che una sola lettura non sia abbastanza per scovare tutti i significati "nascosti" nella trama; di sicuro, è un libro molto più impegnativo del Porto, ma non per questo meno piacevole, e da consigliare a tutti quanti abbiano voglia di emozionarsi e anche di tenere acceso il cervello!

              Ancora una volta, complimenti! :)


              Puo' essere adatto a me o e' come Il porto proibito?
              Temo che alcune tematiche siano un po' fuori dalla tua portata; non perché tu sia stupido, ma proprio per una questione di età! ;)
              Io ti consiglio di aspettare almeno 3 o 4 anni...
              « Ultima modifica: Mercoledì 8 Nov 2017, 10:04:05 da Dippy Dawg »
              Io son nomato Pippo e son poeta
              Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
              Verso un'oscura e dolorosa meta

                Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                Risposta #6: Mercoledì 8 Nov 2017, 16:01:03
                Per chi è a Bologna o a Roma, segnalo i prossimi incontri con i Turconi per la presentazione del libro...

                Io, a Roma, dovrei esserci!
                Io son nomato Pippo e son poeta
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                  Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                  Risposta #7: Domenica 12 Nov 2017, 19:01:14
                  Per chi è a Bologna o a Roma, segnalo i prossimi incontri con i Turconi per la presentazione del libro...

                  Io, a Roma, dovrei esserci!
                  a Bologna sarebbe comodo ma il lunedì aĺle 18 anche no

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                  hendrik
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                    Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                    Risposta #8: Venerdì 24 Nov 2017, 07:35:31
                    E' appena uscito il nuovo Fumo di China, con cover e reportage dedicati a NSdA.
                    ... non ferma a Verkuragon!

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                      Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                      Risposta #9: Venerdì 24 Nov 2017, 14:03:25
                      Nonostante negli ultimi mesi il tempo a disposizione per leggere sia drammaticamente ai minimi storici, la nuova opera di Radice/Turconi (ormai un marchio di fabbrica, da pronunciare di seguito come fossero un'unica entità... ma a ben vedere lo sono! :)) non poteva aspettare giornate tranquille: ha occupato il poco spazio libero e così, ora, eccomi qui a dire la mia su questo nuovo bel fumetto partorito dal duo.

                      E partorito non è un termine casuale, dato che la narrazione ruota in fondo intorno alla gravidanza di Iris, scandita attraverso i mesi che intercorrono fra il concepimento e la nascita, la venuta al mondo, sintetizzata in una bellissima pagina che lavora per sottrazione: una pagina bianca, un singolo vagito... e niente sarà più come prima, e l'attesa sarà ricompensata, e una nuova grande avventura sta iniziando.

                      Ho trovato davvero intensi molti dei passaggi e delle situazioni che i due protagonisti si ritrovano a vivere. Impossibile non empatizzare con la tranquilla forza di Iris, sorretta dalla sua allargata cerchia familiare nel portare avanti da sola una gravidanza, senza sapere il giorno e l'ora in cui la separazione dal papà della sua creaturina nascosta avrebbe avuto termine. Impossibile non partecipare alle atrocità viste e vissute in prima persona da Ismail, tante volte vicino alla parola fine e tante volte capace, grazie alla fortuna o alla provvidenza (potremmo osare? ci ritorno fra un attimo), di riuscire a ricongiungersi con la sua famiglia nascente. Impossibile non restare ammirati di fronte a padre Saul, un personaggio che svolge tutti i dubbi che potrebbero sorgere di carattere religioso quasi senza dare una risposta, e tuttavia dandone una così forte con le sue azioni, le sue parole, la sua intelligenza e spiritualità che sanno abbracciare tutti e tutto e conservare la fiducia nel prossimo e nel futuro.

                      Questo è d'altronde un libro pervaso di ottimismo e di fiducia, come non potrebbe essere diversamente trattandosi di un libro su di una nascita; a volte, nella società contemporanea, ci si domanda con che coraggio mettere al mondo dei figli, quale mondo potranno trovare una volta catapultati fra noi. Forse è banale, forse è retorico, ma è soprattutto avendo uno sguardo sull'orizzonte, come può essere guardando alla vita dei nostri eredi, che si può e anzi si deve continuare ad impegnarci per rendere il mondo un posto migliore. Le notizie che fanno capolino qua e là anche nel libro fanno capire come il nostro mondo sia pieno di contraddizioni, dove ad un traguardo positivo raggiunto faccia purtroppo eco un evento terribilmente funesto; e tuttavia, è necessario non stancarsi di andare, continuare ad adoperarsi per quanto possibile ad ognuno.

                      Cos'altro dire? Gli spunti che offre quest'opera sono davvero tanti, incorniciati dai bellissimi disegni di Stefano (sui quali veramente non saprei cosa dire oltre a superlativi quali meravigliosi, stupendi, magnifici, emozionanti - la cui unica pecca resta, imho, una rappresentazione di Iris molto più giovane dell'età che le viene attribuita) e dalla tipica prosa di Teresa, fatta di lunghe didascalie, di - come confessa lei stessa - lettere pressoché autobiografiche (soprattutto, sempre imho, quella in cui dichiara al figlio - figli a cui cmq l'opera è dedicata - la dedizione e l'amore per un lavoro "non del tutto convenzionale", artistico), di dialoghi più realistici di altri loro lavori. L'incastonare testi e disegni resta cmq perfetto, rendendo alcune sequenze meno "fumettistiche" e più "letterarie" del tutto naturali all'interno del lungo racconto. D'altronde, quasi in ogni tavola sono presenti riferimenti letterari, come sempre esplicitati nei ringraziamenti finali, oltre a quelli musicali, pittorici e artistici in generale: è anche merito dei grandi ispiratori del passato e presente se oggi il nostro duo ha potuto creare questo libro.

                      I momenti che ho adorato di più: quelli finali, sicuramente. Il ricongiungimento dei due protagonisti. L'intimità che si respira nelle loro scene di coppia. La loro dichiarazione in riva al mare. E la tavola già citata prima... una nuova vita, una nuova speranza.

                      Complimenti ai Turconi (che speriamo di incontrare nei loro viaggi di presentazione del libro) e grazie per averci regalato quest'opera: vale sempre la pena attendere che il seme germogli, di fronte a questi frutti.


                      P.s. ultimissima nota per la copertina variant, davvero bella nel mostrare i due protagonisti vicini e separati nello stesso tempo. Non che la copertina "ordinaria" sia brutta, tutt'altro... e devo dire che mi ha fatto molto piacere trovare una pila di copie in bella vista alla Feltrinelli, nello spazio riservato alle novità, a fianco di autori ben più noti e venduti... auguro veramente di cuore a Tere&Ste di avere un grande riscontro di pubblico, semplicemente perché se lo meritano.
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                        Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                        Risposta #10: Venerdì 15 Dic 2017, 12:52:56
                        Il libro è ancora lì che mi guarda, dato che non non ho ancora trovato il tempo da dedicargli, intanto ne approfitto per segnalare questa intervista a Teresa e Stefano.

                        http://www.lastampa.it/2017/12/15/multimedia/cultura/tuttolibri/linfinito-del-verbo-amare-attendere-due-ragazzi-divisi-dalla-guerra-in-siria-dNX4kja7llXIQ3yiMDC9AN/pagina.html

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                          Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                          Risposta #11: Domenica 17 Dic 2017, 14:25:52
                          Mi permetto di segnalare la mia recensione al volume, pubblicata su Lo Spazio Bianco:
                          https://www.lospaziobianco.it/piu-titolo-invito-stancarti-andare/

                          Volevo commentare anche qui il volume, ma credo che già da quel mio pezzo traspaia il mio parere al riguardo: l'ho trovato ottimo, uno dei migliori fumetti in assoluto del 2017 per portata e cura. Una storia che mi è entrata dentro e non se ne vuole andar via, tanto che a breve sentirò il bisogno fisico di andare a rileggermelo.
                          Una lettura impegnativa, che accompagna per giorni e che è giusto centellinare per godersi appieno: un racconto lungo e articolato che tocca epoche diverse e regioni diverse del mondo, formando un atlante di sentimenti, sensazioni e suggestioni in cui è bello perdersi e che personalmente mi ha fatto piangere in più passaggi.

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                            Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                            Risposta #12: Martedì 19 Dic 2017, 07:50:57
                            Lo sto leggendo in questi giorni, sono a circa un terzo. Curiosamente, l'unica critica che mi permetto di fare al momento è la stessa che ho rivolto alla Don Rosa Library: il lettering. Starò diventando cieco io, ma se il maiuscolo (pure quello fatto a mano) è leggibilissimo, quello in corsivo è troppo piccolo!!!
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                              Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                              Risposta #13: Sabato 23 Dic 2017, 18:04:45
                              Lo sto leggendo proprio in questi giorni e, se non ho nulla da eccepire sugli spendidi disegni di Turconi, il sottotesto politico, spero di non attirarmi gli strali di nessuno con questa affermazione, mi sa veramente indigesto. L'arte non dovrebbe occuparsi di politica
                              Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

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                                Re:Radice Turconi - Non Stancarti di Andare
                                Risposta #14: Sabato 23 Dic 2017, 18:35:01
                                L'arte non dovrebbe occuparsi di politica

                                Permettimi di dissentire, carissimo.
                                L'arte si è sempre occupata di politica* e questo non solo in campo fumettistico (che mi dici dei comunellisti di Casty, della corrente satirica underground, del Lancelot Pertwillaby donrosiano, delle vignette di Altan e potrei andare avanti all'infinito), ma anche e soprattutto in ambito letterario o, senza andare troppo lontano, pittorico (Ernst, Klee...).

                                *aggiungo "per fortuna"!
                                « Ultima modifica: Venerdì 9 Feb 2018, 17:19:06 da Topolino08 »

                                 

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