Quindi, piccolobush, mi sconsigli "Il bianco e il nero"? Ero già sul versante del "no", immaginandomi una storia magari interessante e visionaria come idea di base ma in definitiva abbastanza fuffa e con spettacolarità per oscurare la mancanza di sostanza forte.
Certo che mette tristezza vedere anche la Barbato tra l'elenco dei tuoi "salti", ma non c'è che da darti ragione, ora come ora...
Ero tra i pochi a cui piaceva la barbato appena arrivata in bonelli. Dicevano che era verbosa, che era poco "canonica", che non sapeva usare groucho... Tutto vero, ma a me piaceva perchè aveva delle buone idee e le sue storie si leggevano sempre d'un fiato.
Cosa sia successo col tempo non lo so, ha affinato la scrittura ma sembrano svanite le idee. Fatto sta che abbiamo una storia che comincia bene, bisogna dire, aiutata dai disegni di roi, poi però diventa l'ennesimo polpettone meta-socio-peda-filo-pippo-sofico. Una roba che a un certo punto ho pensato volesse scadere volontariamente nel ridicolo. Ma anche così fosse, è un albo della serie regolare, non un grouchino.
E i numeri precedenti non sono stati migliori.
Come dice anche fillo, pure simeoni su dylan dog non riesce a lasciare un segno, tanto bravo nelle sue opere, tanto a disagio sulle pagine dell'indagatore dell'incubo.
E' che prima dylan era un detective: poi le storie erano arricchite in mille modi, con sottotesti, citazioni, ma principalmente di base c'era una indagine. Quanto bastava per veicolare quello che voleva l'autore ma tenendo sempre desto l'interesse del lettore.
Ora no, ora è un continuo "esplorare" dylan, il suo io, le sue angoscie, le sue paure, i suoi dilemmi e via così.
E' una cosa che può andar bene una volta ogni tanto (i numeri centenari, le storie brevi...) ma cento pagine ogni maledetto mese sono francamente insostenibili.
Per me, come ho già detto, la colpa è la mancanza di un "autore-guida", uno cioè che lavori costantemente su dylan e che ne fissi la linea, che ne scriva un tot di numeri annui (non basta fare il curatore, le storie bisogna scriverle). Così ogni mese ce n'è uno nuovo o uno che non si vedeva da tempo e ogni volta il nuovo deve far vedere cosa è per lui dylan e l'altro deve far vedere quanto è bravo e si va avanti con queste cazzate. Dieci numeri nel 2017, dieci sceneggiatori diversi... Eppure recchioni ha lavorato nel fumetto seriale, john doe lo hanno portato avanti praticamente in due fino alla fine
Io al momento lascio. Comprerò solo qualche numero quando da fonti imparziali mi diranno che è buono o se c'è qualche autore che mi piace sulla fiducia (ambrosini, bilotta...) ma i 3,50 euro me li risparmio volentieri