be'... "americanizzati"... in fin dei conti non è che il genere supereroistico sia europeo o altro
Certo, ma a tutto c'è un limite. L'arrivo dell'Uomo Ragno (poi, perchè Spider-man?? Caspio, è un uomo mezzo ragno, chiamiamolo col suo nome italiano!!! No, già 1 a 0 per gli U.S.A. ancora prima di partire...) prima della battaglia conclusiva in Spider-man 3 è quanto di più patetico e parossisticamente americano visto negli ultimi tempi:
- la giornalista con le lacrime agli occhi che declama: "E' apparso dal nulla in risposta all'appello di tutta la città, nel momento del massimo bisogno. E' un vero eroe" o giù di lì, (massimo bisogno? c'è una sconosciuta in un taxi appeso, mica il presidente..)
- la folla che esulta come allo stadio del baseball, coi bambini biondi che urlano "Spiderman è uno di noi" o giù di lì,
- Spider-man che prima di saltare sulla gru dove è prigioniera MJ pensa bene di appollaiarsi 2 secondi davanti a una bandiera a stelle e strisce che garrisce al vento della libertà.
questo, a mio avviso, rappresenta uno dei momenti di massima decadenza del film americano post 11 settembre. I supereroi non sono risposte illusorie a problemi reali, nè simboli da sfruttare per patriottismi che lasciano il tempo che trovano.
Sono figure misteriose, incomplete, spettacolari; persone che ci fanno sognare, emozionare, desiderare con una punta di utopia di essere, per un solo momento, uguali a loro. Punto. Che bisogno c'è di infarcirli di mezzi ideali e americanismi parossistici?
Sam Raimi era mooolto meglio quando piazzava motoseghe nelle mani dei suoi sboccatissimi protagonisti allucinati.