Papersera.net

Tralasciando le ovvie infedeltà al ciclo, che erano prevedibili e da mettere in conto, quindi non sono risultate fastidiose, quel che resta è un misero telefilm per teen-agers, con lo svolgimento lineare (problema, consiglio enigmatico del drago, risoluzione problema) e le vicende sentimentali/conflittuali di contorno. Davvero dimenticabile, almeno per le prime quattro puntate. Che di certo non mi hanno spinto verso le successive. Frettoloso il mio giudizio? Può darsi. Ma ci sono serie che in 4 puntate già ti hanno stregato. Merlin non è proprio tra queste.

Non siamo di fronte ad una serie che offre un assaggio di una torta più grande senza poi mostrare il dolce in questione, come può essere Lost, ma piuttosto ad un qualcosa che ci offre una fetta di tale torta, la quale ci sazia, fino a che non ci viene offerta la prossima, come Smallville, dove gli episodi, spesso autoconclusivi, hanno iniziato ad essere complessi molto avanti nelle stagioni.
Ora, capiamoci bene, questo non è un difetto, ma se la serie si rivela non troppo complessa è logico che vada da considerarsi adatta anche ad una fascia di età non troppo elevata, tuttavia, la fascia adulta, potrebbe bocciarla per la troppa semplicità.  

Voilà, recensione perfetta fu 8-)

Voilà, recensione perfetta fu 8-)

Infatti sì. Rammentavo, rammentavo. Peccato, aggiungo, che il mio giudizio sia così vicino al tuo e non a quello di tanti altri pareri entusiasti (comprare la serie su Premium??? Ma nemmeno se ci recita Harrison Ford scusandosi per Indiana Jones 4!). Avrei una serie in più da gustarmi e una in meno da cui discostarmi...  

Andiamo, che sciocchezze... Se era programmato su Sky allora era Murdoch il gran lucratore? E' un prodotto e va pagato, fine. Altrimenti ti sorbisci la pubblicità. In ogni caso, di solito la trasmissione avviene sul digitale terrestre, e, a ruota, in chiaro, senza aspettare molto (di certo prima dell'uscita dei DVD).

Allora dimentichiamoci la tv gratis o quasi: le reti generaliste trasmetteranno GF, Maria, Isola dei Famosi e pattume consimile. A costo zero ti tengono buono il gregge. La Rai tv di servizio? Andiamo, non facciamo ridere, che se non avesse Piero &Alberto sarebbe da terzo mondo. Sky si paga, e, nella quantità, una trasmissione guardabile ogni serata la si rimedia sempre. "Merlin" è una buona serie fiction, ma non certo "Il signore degli anelli", la cui produzione è costata un patrimonio. Se voglio vederlo, ora mi tocca pagare Murdoch E Berlusconi, mica uno solo dei due (come sarebbe giusto). 'Sto digitale terrestre (in pratica obbligatorio: ti vendono  la tv con decoder incorporato, che quindi devi acquistare anche se non lo vuoi) va a detrimento di chi ha già la tv satellitare.  Così, un tesserino per il documentario, una card per il film,  un'altra per l'amichevole di lusso, a fine mese 100 euro se ne sono già andati. Meglio farsi la scorta di DVD (che comunque ti restano tutta la vita).  Si preannuncia un inverno lungo e tedioso, televisivamente parlando (e non sarebbe certo una novità).

Come detto sopra, sfruttando il consiglio di alcuni paperseristi, ho reperito la prima serie. Ne ho viste quattro puntate, poi.... che delusione! Non mi aspettavo chissà che, per carità, ma questo è Smallville a Camelot! Abbiamo le solite tiritere adolescenziali, il protagonista che deve nascondere di essere "speciale" ma fatica a riuscirvi; il tutto nello sfondo di un castello uguale a un college, dove ci sono studenti di ogni razza e ceto sociale. I cavalieri di colore alla corte di re Artù (ex prof di Buffy), che fanno la giostra mentre sugli spalti c'è un pubblico melting-pot da partita dei Lakers mi hanno creato uno scompenso emotivo!  
Tralasciando le ovvie infedeltà al ciclo, che erano prevedibili e da mettere in conto, quindi non sono risultate fastidiose, quel che resta è un misero telefilm per teen-agers, con lo svolgimento lineare (problema, consiglio enigmatico del drago, risoluzione problema) e le vicende sentimentali/conflittuali di contorno. Davvero dimenticabile, almeno per le prime quattro puntate. Che di certo non mi hanno spinto verso le successive. Frettoloso il mio giudizio? Può darsi. Ma ci sono serie che in 4 puntate già ti hanno stregato. Merlin non è proprio tra queste.

Ovviamente ognuno hai i suoi gusti... Se non ti sono piaciute le prime puntate hai fatto bene a lasciar perdere, perchè lo stile non cambia andando avanti . Mi dispiace di essere tra quelli che ti hanno "mal consigliato". Solo un paio di precisazioni...
Innanzitutto parli di "Smallville a Camelot" in modo dispregiativo, ma secondo me Smallville è un ottimo telefilm, che ha saputo rinnovarsi pur mantenendo alcuni elementi di base fissi, "invecchiando" bene nelle sue otto (presto nove) stagioni. In generale, poi, i teen drama non sono certo spazzatura... Possono piacere o meno, certo. Per quanto riguarda l'etnia dei personaggi, invece, è il risultato di una scelta precisa: si è deciso di selezionare gli attori indipendentemente dal colore della pelle, nonostante la tradizione e la verosimiglianza storica (es. Ginevra, alias Gwen, è di colore nel telefilm). Infine, si può guardare un telefilm anche se non è proprio a livelli sublimi: molto meglio delle produzioni nostrane, a mio parere...

Infine, si può guardare un telefilm anche se non è proprio a livelli sublimi: molto meglio delle produzioni nostrane, a mio parere...

I cicloni familiari sono volutamente tirati in ballo

Se proprio Merlin deve essere un telefilm (anche) per adolescenti, e sia.  Sempre meglio del serial trash-boy band style che viene normalmente proposto ai brufolosi. Se si avvicinano al mondo arturiano tramite questa serie, è possibile che sviluppino un certo interesse all'argomento, e finalmente prendano in mano uno di quegli oggetti per loro misteriosi che noi chiamiamo libri...

Rispondo un po' a tutti, disordinatamente e logorroicamente come di consueto. (scusate... )

In primis, Shroeder: "mal consigliato"? Ma va là! A te la serie è piaciuta, quindi non hai fatto altro che BEN consigliarmi, dal tuo punto di vista, e di questo non posso che ringraziarti. Che poi la serie a me non sia piaciuta, nulla toglie alle tue intenzioni più che stimabili.
Lo "Smallville a Camelot" mi è uscito così, ma sono d'accordissimo con te: Clark da giovane vive una buona serie, godibile nella sua evoluzione. Che poi, io di teen-drama ne ho ingurgitati a tonnellate, da Dawson's Creek, a O.C., non è che sia avverso al genere in sé. E' che lo vedo davvero inadatto al ciclo arturiano, almeno, così per come è stato confezionato in questo caso. Infatti il paragone con Smallville riesce male, e ora lo spiego meglio. Non intendevo dire che, essendo Smallville un brutto telefilm, pure Merlin lo è; bensì che le atmosfere e le tematiche di Smallville, ihmo, male, anzi, malissimo si adattano a quelle arturiane/epico-fantasy.
E qui torna il "college" variopinto. Io la ragione della lungimiranza etnica nella scelta del cast non me la bevo. Sono certo che dietro c'è una bella strategia di marketing che punta alla vendibilità del telefilm. Lo rende un prodotto più commerciale ed accettabile da ogni palato. Ma qualsiasi sia stata la vera ragione, essa si sposa male all'ambientazione del telefilm. Passi per Merlino e Artù coetanei, passi pure per le tante inesattezze (tantissimi cicli di libri e film si ispirano alla lontana alla saga di Artù, eppure sono alquanto godibili lo stesso!), ma il melting pot a Camelot proprio non lo riesco a sfangare. Pazienza.

Alec, non sono d'accordo su ciò che dici. E al riguardo ti cito quel fantastico produttore di guadagni che è Federico Moccia. Anzi, una ragazza tredicenne che commentò, su un blog, l'affermazione che il Mocciastyle non è da deprecare, in ultima analisi, perché spinge alla lettura ragazzi/e che altrimenti non lo farebbero mai, nell'ulteriore speranza che poi da queste menate commerciali possano passare a qualcosa di più valido. Ecco, tale ragazzina scrisse, più o meno: "Non sono d'accordo. Dire che leggere Moccia fa venire voglia di leggere altri autori più validi è come sostenere che mangiare un sacchetto di patatine invogli a provare l'aragosta."
Questa è sostanzialmente una serie commerciale per adolescenti, che mai al mondo ne spingerà uno verso la letteratura, a meno che già non vi sia accostato di suo. E con questo non voglio assolutamente deprecare tutti i teen-drama, come detto sopra, anche perché io stesso ne fui (e in parte ne sono ancora) attivo consumatore. Solo sostenere che per prendere in mano i libri di Bernard Cornwell o Jack Whyte sul ciclo arturiano (tanto per citarne alcuni dei più famosi) occorre, più che altro, un po' di sana passione per la lettura e per il genere storico-epico-fantasy. Cosa che NON ti viene (o se viene è passeggera come un'influenza, e altrettanto dimenticabile) a partire dalla TV.

Non credo. Se hai tredici anni e ti avvicini a quel mondo e a determinate figure (che fanno parte dell'immaginario occidentale da 1400 anni), anche tramite un serial che può non essere il massimo, è possibile che, se ti capita fra le mani un libro di Mary Stewart, tu sia più motivato a leggerlo, proprio perchè parla di eroi che già conosci. Con Moccia passi da tre metri sopra il cielo a tre metri sotto...zero! (della serie: Maria De Filippi si dà alla letteratura...)
Da Merlin, nonostante il melting pot (che neppure a me piace da morire, a meno che non mi spieghino come un'africana sia arrivata in Britannia, ed in tal caso la vicenda potrebbe offrire spunti assai intriganti...) ai lucchetti di Ponte Milvio, però...non mi sembra che il paragone regga granchè.

Non credo. Se hai tredici anni e ti avvicini a quel mondo e a determinate figure (che fanno parte dell'immaginario occidentale da 1400 anni), anche tramite un serial che può non essere il massimo, è possibile che, se ti capita fra le mani un libro di Mary Stewart, tu sia più motivato a leggerlo, proprio perchè parla di eroi che già conosci. Con Moccia passi da tre metri sopra il cielo a tre metri sotto...zero! (della serie: Maria De Filippi si dà alla letteratura...)
Da Merlin, nonostante il melting pot (che neppure a me piace da morire, a meno che non mi spieghino come un'africana sia arrivata in Britannia, ed in tal caso la vicenda potrebbe offrire spunti assai intriganti...) ai lucchetti di Ponte Milvio, però...non mi sembra che il paragone regga granchè.

Il paragone non regge se accosti direttamente Merlin a Moccia. In linea generale, e quel post di quella ragazza mi pare sia esemplificativo a riguardo, invece calza. Insomma, volevo sostenere che iniziare a piccoli bocconi qualcosa, non significa necessariamente avere voglia di un pasto luculliano poi. E' ben più frequente (per non parlare dei casi di improvvisa ispirazione destinata a durare pochi giorni o poche pagine) che ci cominci in un modo prosegua in quello. E campi di sacchetti di patatine per una vita intera.
Approcciarsi a leggende antichissime tramite una tipologia decisamente postmoderna quale il serial da teenager non mi sconfinfera, ecco. Proprio non ce lo vedo il tredicenne fan di Merlin che dice: "Mamma, mi è piaciuto il telefilm, ora comprami il libro." Piuttosto lo vedo a dire "Babbo, mi è piaciuto il telefilm, ora scaricami il videogioco." Forse sono prevenuto e pessimista io, mah.

Mah, io dico che sono possibili entrambe le cose. Dipende, ovvio, da persona a persona.

Sono totalmente d'accordo con Marco, parlando in linea generica e non facendo ovviamente di tutta l'erba un fascio (che io e Marco sappiamo essere un errore).

Vedi, ciò che recepiamo da uno stimolo esterno (canzone, libro, film, opera teatrale, videogioco, rotocalco e via dicendo) viene elaborato in maniera talmente personale che non è possibile azzardare previsioni su che ne deriverà. Certo, l'opinione diffusa è che gli adolescenti siano superficiali, ma voglio essere ottimista e sperare in qualcosa di più per il futuro dell'umanità. E' un discorso forse OT, ma può essere a applicato a Merlin come al TG.