La scarsa presenza di Katy Perry in questa discussione è singolare. Come è singolare la sua carriera, nata Katy Hudson e giovanissima interprete di un album di rock... cristiano. Aveva sui 16-17 anni e - cosa ancora più singolare - un paio di canzoni non erano male. Ok, i testi forse erano abbastanza agghiaccianti. Poi svanisce nel nulla per una vita, infine trova l'occasione d'oro: diventa una cantante, diventa un sex symbol (per carità, ci mancherebbe: la ragazza è graziosissima) e diventa un personaggio da milioni di cd venduti. Si scatena il dualismo con Lady Gaga, che nella musica leggera è sempre andato per la maggiore. Lady Gaga che onestamente non è altrettanto sex symbol, col suo cosciotto alla Claudio Gentile, ma che ha una preparazione musicale di un certo livello. Che oggi interpreti qualcosa di soggettivamente piacevole - sono cresciuto a pane e Beatles nonché Nomadi-di-una-volta, tuttavia non sono un integralista e una "Poker face" l'ascolto volentieri - è un altro discorso. La preparazione ce l'ha, e si nota. Anche come canta, perché non sarà Edith Piaf ma la voce la sa usare. Eccome se la sa usare.
Katy Perry, poverina lei, proprio non ce la fa. Le sue esibizioni live fanno davvero tenerezza: citando Paperone, a questo punto potrebbero produrre un cd mio mentre canto sotto la doccia. Mi mancano i suoi occhi azzurri e tutto il resto (che non ho capito se sia rifatto o meno), presumo. Idolerrima di ragazzini e ragazzini, cosa che siamo stati anche noi: ai Beatles e ai Nomadi (o ai CCR, o a Guccini, o a Johnny Cash), per dire, affiancavo Belinda Carlisle. Ho ancora i 33 giri che custodisco gelosamente da quando avevo tredici-quattordici anni.
Forse è solo il tempo che passa, ovvero noi che viviamo più lentamente del suo scorrere. A 15 anni leggevo molti più libri di quanti non ne legga adesso, perché magari passo mezz'ora sul forum del Papersera o a cercare notizie sul mercato invernale della Sampdoria, quando all'epoca si leggeva il giornale al mattino e sino all'indomani non c'erano alternative.
Non saranno le diciotto ore odierne con Whatsapp o come si scrive (non ce l'ho!) o su
www.calcioonlineperenne.it, ma comunque è un
adeguamento.
Magari non è Katy Perry che fa schifo, è semplicemente Katy Perry che è una cantante da 2014. In cui Joan Baez o Tracy Chapman forse avrebbero qualche problema a collocarsi. Tutto sommato, però, forse essere troppo drastici sarebbe disonesto: le porcherie contemporanee a Joan Baez e Tracy Chapman esistevano. E non è mica detto che vendessero cinquanta copie di un 45 giri ai parenti stretti... così come non è mica detto che "Unconditionally" sia così pessima, in definitiva. Almeno non lo è sino a quando c'è il soccorso di Auto-tune...