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« il: Domenica 4 Dic 2022, 17:47:34 »
Mi lascio andare anch'io a un commento su questo numero di Topolino, e, soprattutto, sul ritorno della Spada di Ghiaccio.
Topolino e la leggenda della Spada di Ghiaccio
Ottima, semplicemente. La sceneggiatura di Nucci scorre velocemente e fluidamente, non annoia e, cosa più importante, pur essendo poco più di un prologo, riesce a non sfigurare di fianco al primo capitolo della Saga firmato da De Vita. Anzi, personalmente ho trovato questa storia in certi casi persino più adulta di quella originaria, per il fatto che, in barba al politically correct odierno, tratti con nonchalance il tema della sopraffazione e dell'autocrazia e il divieto di esprimere pareri contrari a quelli dell'oppressore, pena l'incarcerazione (vedasi il subitaneo arresto del menestrello che racconta del Cugino di Alf e il suo scudiero). Inoltre, nella cancellazione del passato per mano di Re Atro, ho ritrovato una tristissima verosimiglianza con ciò che sta accadendo oggi in Russia, con Putin che sta letteralmente disintegrando ed eliminando i progressi democratici compiuti da Gorbaciov.
I disegni di Canfailla, al contrario di molti a quanto pare, non li ho trovati particolarmente ''devitiani'', ma anzi originali e niente affatto standardizzati. Eccellenti caratterizzazioni dei personaggi. Diversamente da De Vita, che Tolkien non l'aveva neppure considerato nella stesura della Saga originale, Canfailla si rifà esplicitamente alla descrizione dei Cavalieri Neri per i soldati di Atro. Le promesse per una grande serie ci sono tutte, vedremo se manterrà le aspettative.
Buone tutte le altre, in particolare la calcistica di Nucci e Intini.
-Leonardo