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Topics - Piumo Anatracci

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Testate Speciali / Storie d'America
« il: Martedì 28 Mar 2006, 19:12:37 »
Ho comprato alcuni giorni fa il volume "Storie d'America" (SuperDisney n.22, Settembre 2001), divorandolo appena giunto a casa.

Si tratta della raccolta delle storie firmate Pezzin e pubblicate su "Topolino" negli anni '90. Ero entusiasta dell'acquisto, tuttavia... procedendo nella lettura ho constatato alcune grosse mancanze, rimanendo profondamente deluso dal prodotto. Notare che avevo già letto sul settimanale tutte le storie.

Il volumetto contiene:
1. Topolino e il tesoro della Mayflower
2. Topolino e i trafficanti di Boston
3. Topolino e il grande cielo
4. Intervista a George Washington
5. Topolino e la bella del fiume
6. Topolino e la febbre dell'oro
7. Il cavallo di ferro
8. Topolino e la legge del Far West
9. Topolino e il lungo sentiero
10. Topolino e l'ultimo cowboy
11. Topolino e il sogno americano

Mi sono accorto delle storie mancanti quando ad un certo punto viene fatto un riferimento ad Arianna, la ragazza pellerossa di cui Oliver Pipp si è innamorato, tuttavia manca la storia con il loro incontro.

La collana "C'era una volta... in America" dovrebbe contenere le seguenti storie:
1. Topolino e il tesoro della Mayflower (T-1996)
2. Topolino e i trafficanti di Boston (T-1999)
3. Topolino e il grande cielo (T-2015)
4. Intervista a George Washington (T-2025)
5. Topolino e il penultimo dei mohicani (T-2055)
6. Topolino e la bella del fiume (T-2059)
7. Topolino e la battaglia di Alamo (T-2156)
8. Topolino e la via dell'Oregon (T-2162)
9. Topolino e la febbre dell'oro (T-2177)
10. Topolino e il cavallo di ferro (T-2195)
11. Topolino e la legge del Far West (T-2210)
12. Topolino e il lungo sentiero (T-2223)
13. Topolino e l'ultimo cow-boy (T-2236)
14. Topolino e il sogno americano (T-2275)

Ho cercato una spiegazione logica, e in un primo momento ho pensato che le tre storie mancanti fossero quelle non disegnate da Massimo De Vita, ipotesi decaduta tuttavia con "Topolino e la via dell'Oregon". A questo punto mi sono arreso. Tra l'altro nella storia "Topolino e la legge del Far West" un dialogo tra Topolino e lo sceriffo è stato modificato ("Però col fucile ci sai fare", "Mi insegnò un amico anni fa, sigh", "Mi dispiace, non...", "Già, ma questa è un'altra storia"; su Topolino Libretto invece veniva menzionato Fort Alamo).

A cosa è dovuta questa scelta editoriale? Tra le storie mancanti, oltre all'episodio di Fort Alamo, mancano quella dell'incontro Oliver Pipo Arianna e soprattutto quella dell'incontro tra Topolino e Clementina. Troppo pretenzioso io, oppure questa raccolta è una delle peggio riuscite della Walt Disney italiana?

Saluti, GF

(Spero di non aver aperto un post già presente, la funzione "cerca" non ha dato riscontri in proposito).



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Sfide e richieste di aiuto / Tip e Tap e il cacciarsi nei guai.
« il: Martedì 17 Gen 2017, 15:31:06 »
Ricordo una storia... anni '90, a spanne. Tip e Tap erano infervorati con una trasmissione radiofonica che narrava le leggende metropolitane topolinesi. Fu così che disubbidirono (?) a zio Topolino e si cacciarono in guaio. Ricorderei vagamente un coccodrillo ma metà delle leggende metropolitane include coccodrilli fognari quindi non sono così sicuro. Ricordo però molto bene la vignetta finale, quadrupla se non addirittura sestupla con ampio panorama di Topolinia: la radio parla di un'altra creatura, molto più pericolosa, un ragno gigante che vive in una miniera abbandonata. E il ragno gigante fa capolino dalla stessa...

3
Sfide e richieste di aiuto / Zenobia?
« il: Sabato 31 Ott 2015, 21:22:16 »
Dubbio, che l'inducks non ha svelato: ricordo una storia non particolarmente datata in cui vi è Zenobia e - a causa della di lei sparizione - Pippo prende in mano la situazione, guidando le ricerche. Ricordo una scena in auto in cui vi sono Pippo, Basettoni e Topolino e quest'ultimo che dice qualcosa sul fatto che Zenobia ha fatto acquisire a Pippo del sale in zucca e una telefonata alla polizia in cui uno degli agenti dice "l'ordine è... di Pippo".
Il fatto è che Zenobia non è comparsa in milioni di storie e l'inducks in tal senso è eloquente: questa storia... non esiste!

Ipotesi 1: l'ho sognata e non sarebbe la prima volta;
Ipotesi 2: non era Zenobia l'oggetto delle ricerche bensì un'altra donna della vita di Pippo.

4
Sfide e richieste di aiuto / Storia con il "capomastro"?
« il: Venerdì 3 Lug 2015, 20:30:56 »
Bisogna tornare indietro di parecchio. Di questa storia non ricordo assolutamente nulla anche perché non ricordo praticamente nulla se non la figura del "capomastro", menzionato perché qualcuno eseguiva dei lavori ad un edificio (una casa? un palazzo?).
Una cosa che mi aveva colpito all'epoca era la presenza di una carrucola con cui i materiali venivano sollevati per i lavori e quindi pensai di utilizzare il medesimo sistema per portare su la spesa di mia madre o altri oggetti in casa (...).
Per il resto, totale nebbia. Al punto che direi storia di paperi ma non con certezza matematica. Il fatto è che questa storia in realtà potrei pure essermela sognata.
Un'altra sensazione è che nel disegno fosse utilizzato parecchio il colore giallo, anche se qui andiamo veramente nel delirio.

Qualcuno ha una vaga idea di cosa io stia parlando?

5
Sfide e richieste di aiuto / l'Isola del Granchio
« il: Martedì 21 Apr 2015, 16:32:36 »
Penso di avere un certo di miscuglio in testa: quel che è ricordo chiaramente è il nome dell'isola (del Granchio, appunto), la figura di un personaggio locale - un pescatore forse - che aiuta Paperone a recuperare il denaro trafugato dai Bassotti e una sorta di "battaglia" per la conquista del territorio ove la pecunia si trovava.
Esiste davvero? Faccio sogni strani? State pensando "poveraccio, nessuno che si occupi di lui..."? Mi aiutate? Grazie? :)

6
Sfide e richieste di aiuto / "Qui ci arrestano tutti"
« il: Lunedì 1 Ott 2012, 12:17:14 »
Tra i quindici e i vent'anni (cercando di collocare la storia in un arco di tempo)fa uscì una storia di genere sostanzialmente demenziale e nella medesima vi era un processo. Uno degli imputati, dopo una testimonianza, pronunciava la frase in oggetto.
Il processo si concludeva con... degli infermieri dello psichiatrico che portavano via il giudice che tale non era trattandosi di un evaso dalla struttura clinica. Aveva trascorso l'intero processo battendo col martelletto e pronunciando frasi senza senso.
La domanda, scontata, è: qualcuno si ricorda di che storia si tratta?
La conclusione, ancora più scontata, è: grazie.

7
Sfide e richieste di aiuto / Paperi appesi ad una parete rocciosa...
« il: Lunedì 8 Mar 2010, 12:55:05 »
Molti anni fa, i paperi vissero una delle loro solite avventure in giro per il mondo. Forse quella volta erano sulle Ande, in realtà non lo ricordo. Ricordo soltanto una scena di quella storia, in cui i nostri amici si accampavano per la notte sulla parete di una montagna, inchiodando i loro sacchi a pello alla roccia stessa per non precipitare nel vuoto. Quell'unica immagine che vaga per la mia mente potrei associarla a Cavazzano, ma non v'è alcuna certezza di ciò.
Quale anima pia si raccapezza nella mia mente sfumata, ed è in grado di mettere a fuoco queste flebili visioni?
Offro sempiterna gratitudine a chi mi aiuterà a risolvere questo arrovello...

Prof. Piumo Anatracci

8
Ciao a tutti,

questa notte ho sognato che leggevo un vecchio Topolino. Non ricordo perfettamente la storia (ambientata a Topolinia), tuttavia c'era una scena particolare, in cui c'era la solita banda di malviventi che utilizzava un banchetto di alberi di Natale per occultare un buco attraverso il quale sarebbero penetrati in una banca (o in una gioielleria).

Ripensando al sogno però mi è venuto in mente che forse una storia simile era apparsa molti anni fa. Non so se ho in mente l'immagine onirica o una storia veramente apparsa, in cui c'erano questi alberi di Natale appoggiati ad un muro che nascondevano questo buco. Forse ad un certo punto usciva uno della banda e trovava la polizia ad attenderlo, ma di questo non sono sicuro.

Il mio sogno riprende veramente una storia oppure sono vittima di misteriosi processi neurologici?

Ciao, G.

9
La richiesta arriva da mia madre, che si ricorda di una storia ambientata sulle Ande (o comunque in America Latina), con protagonisti Topolino e Pippo. Tra i personaggi, il classico "cattivo" che - a detta di ricordi forse un po' sbiaditi dal tempo (mia madre si ricorda di aver letto questa storia da bambina, considerando che lei è del 1947...) - indossava un cappello tipicamente andino.
Mi rendo conto che gli indizi non sono dei più dettagliati...

Ciao, GF

10
Sfide e richieste di aiuto / Aiuto su storia davvero vecchia...
« il: Venerdì 9 Mar 2007, 22:17:51 »
Deve avere come minimo 50 anni, nel senso che probabilmente sono 60 e rotti.

Mi ricordo una sola scena: i protagonisti (a occhio Topolino, Pippo, Minnie, forse Clarabella, forse Orazio) andavano in vacanza in un bosco, avevano caricato a tal punto la macchina che passando in una breve galleria ricavata in una sequoia, tutti i bagagli sbattevano contro la volta e precipitavano al suolo.

Questa storia l'avevo su un albo in bianco e nero che leggevo... trenta anni fa (quando ne avevo due e mezzo, quindi guardavo solo le figure). Ringraziamenti sempiterni, prostrazioni, eccetera...

Ciao, G.

11
Innanzitutto saluto tutti i partecipanti a questa comunità virtuale.

La mia richiesta d'aiuto è quanto mai bizzarra, perchè ho sognato una storia pubblicata molti anni fa, penso negli anni '70. Ricordo abbastanza bene i personaggi (Topolino, Bruto, Gambadilegno, Trudy) e in parta la trama. Topolino e Bruto andavano in campeggio su un lago mentre Gambadilegno e Trudy rubavano un pescepalla di grande valore. Ricordo persino l'immagine del camion per trasportare il pesciottone... Ho provato in tutti i modi con i motori di ricerca a trovare qualche altro indizio ma niente da fare...

Ringrazio anticipatamente tutti coloro che sapranno aiutarmi.

Gianfranco

12
Sfide e richieste di aiuto / Aiuto su storia con Paperoga giornalista
« il: Venerdì 31 Mar 2006, 11:56:37 »
Rieccomi qui a tentare di placare una disperazione galoppante. Credo nella seconda metà degli anni '80 comparve su Mega 2000 una storia con Paperoga giornalista del Papersera (in realtà ne furono pubblicante millantamila). In quella a cui mi riferisco Paperoga ne combinava ovviamente una delle sue (e fin quì niente di nuovo): oggetto delle ire in quell'occasione penso sia stato un sindaco (non ricordo esattamente, però il disegno era quello tipico disneyano dei primi cittadini), che si recava infuriato da Paperone chiedendo spiegazioni su un certo giornalista di nome "Tapiroga... Pappagorgia". Paperone (in una vignetta disegnata in maniera esilarante) rispondeva "Lo conosco".

Ho spulciato tutto l'inducks e le storie pubblicate su Mega 2000 ma proprio non riesco a collegare un titolo al delirio di cui sopra. Come al solito, questa è una disperata richiesta di aiuto.

Ciao, GF

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Le altre discussioni / Le abitazioni Disney preferite
« il: Giovedì 25 Mag 2006, 00:10:48 »
Spero non sia già stata aperta una discussione simile (ho controllato, mi pare di no).

Quali le case dei personaggi Disney preferite? Ce ne sono diverse, di vari tipo. In realtà c'è il modello dominante, "casetta-a-due-piani-con-giardino": quelle di Paperino e Topolino sono piuttosto simili (anche Topolino ha un rifugio sotterraneo, comparso nella storia in cui partecipa ad un gioco di ruolo con tutti gli amici, ma per una amnesia è convinto di vivere nella realtà e di dover salvare la Terra da un'invasione aliena... "è tutto OK?"). Il modello è simile, femminilizzabile con Minnie e Paperina, incasinabile con Pippo e in parte Paperoga.

Si varia con il deposito di Paperone, la fattoria di Nonna Papera e le abitazioni di personaggi minori come Enigm. Tuttavia la mia abitazione preferibile è... la roulotte dei Bassotti. Il sogno del "covo", del rifugio, di qualcosa di spartano e funzionale allo stesso tempo. E' probabilmente la meno reale di tutte le abitazioni Disney, nel senso che la gente autentica vive nelle roulotte ma in stato di disperazione. I Bassotti sono dei bonaccioni squinternati e adorabili. Se potessi andrei a vivere nella roulotte dei Bassotti, affascinante come ogni desiderio di un bambino (non a caso sono innamorato di un'altra casa roulotte, quella di Max Fenig, personaggio secondario di X-Files). Con i letti a castello, gli spazi impossibili (dove sta il bagno?), un tavolo di legno e qualche sedia, un paio di scaffali e l'armadio con gli attrezzi da lavoro...

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Off Topic / Un racconto per te, Aleksandra Sofia
« il: Sabato 3 Set 2016, 22:13:11 »
Confesso che quando è nata la sensazione di buttar fuori l'adrenalina, l'eccitazione, l'emozione, le lacrime, la gioia urlandolo a tutto il mondo è stata forte. Mi trattenni perché, per quanto questo forum sia popolato veramente da persone gradevoli e interessanti e avrei voluto condividere il momento sul momento ("cari amici, oggi 23 luglio 2016 dopo sedici ore di travaglio è arrivata Aleksandra Sofia!"), la cosa mi era sembrata la vanità personale di un evento naturale (siamo sette miliardi, un motivo ci sarà) e quindi fuori luogo.

Lo condivido, oggi, perché è appena successa una cosa strana. Anzi bella. Le ho raccontato una storia e per la prima volta non si è trattato di una storia da me creata. La storia che l'ha fatta addormentare - più o meno, dalla camera da letto provengono suoni non rivelatori esattamente di un sonno profondo - è Martin il marinaio e le perle nere del Pacifico.

Io spero che mia figlia cresca con tanti racconti di Rodolfo Cimino. Senza fretta, però. C'è tempo per diventar grande...



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Off Topic / Sfogo: una speculazione indegna
« il: Lunedì 2 Nov 2015, 19:00:40 »
Scrivo qui perché in casa c'è un sentimento di insofferenza verso i sacramenti che sto lanciando da un paio di giorni. Scusate la prolissità e la poca pertinenza del tutto, ma quando scrivo infuriato poi mi rilasso. Uso il forum come terapia.

Dall'inizio: io lavoro con i migranti. Ed è un lavoro che mi piace perché sono consapevole di una cosa, ossia che io ho avuto una certa fortuna, che è quella di essere nato in Italia. Ovviamente avrei avuto molta più fortuna se fossi nato in Canada o in Svezia, per questo comprendo perché uno che ha avuto meno fortuna di me e si è ritrovato nato in Nigeria o in Mali o in Bangladesh voglia andarsene. Voglia cercare qualcosa di meglio per sé. Lo fecero anche dei miei zii, cento e rotti anni fa, fuggendo negli Stati Uniti. Oggi ho dei cugini americani esauriti. Lo fecero altri parenti, andanddo in Argentina: non ho alcun cugino argentino perché la fattoria in cui trovarono lavoro venne messa a ferro e fuoco da banditi che sterminarono tutti, dal primo all'ultimo. Così va, quando te ne vai.
E' vero, come Italia (e come Europa, almeno una parte), siamo al brevo come dicono a Bologna. La domanda cosa venite a fare qui? ci sta. Non è il Canada con milioni di chilometri quadrati di risorse e una popolazione che non copre le necessità lavorative. O l'Australia.
Ed è anche vero che non tutti sono brave persone: seguo una ventina di ragazzi personalmente e ne conosco almeno una cinquantina degli altri duecento che formano il gruppo di rifugiati presenti in città e che sono sotto la nostra associazione. Alcuni li prenderei a calci anche subito perché ambiscono ad una vita fatta di due settimane dietro le sbarre, qualche espediente non proprio legale, un altro paio di settimane di sole a scacchi e così via. Altri meritano il permesso di soggiorno permanente domani, anche se non sono scappati da alcuna guerra, carestia, persecuzione. Perché vorrebbero raccogliere pomodori e zucchine e vivere una vita onesta. E basta. Ciò che sogna ogni uomo, no? Una casa, una donna, un lavoro (Nomadi, Uno come noi).
Ci sono quelli che hanno addosso i segni delle torture. C'è quello che conosce Martin Luther King e proprio per questo non aveva più posto a casa sua. C'è quello a cui il deserto ha rubato il suo miserabile appezzamento. C'è quello cristiano, laddove i musulmani sono maggioranza. C'è quello musulmano, laddove i cristiani sono maggioranza. E sono dei laddove in cui essere minoranza non è una gran cosa.

Non tutti vogliono rimanere e mi è capitato di aiutarne qualcuno a proseguire il cammino, verso quel fratello, quell'amico che vive in Francia o in Belgio. Ore al telefono alla ricerca di un'associazione che potesse dar loro aiuto. Ore al telefono con i fratelli, che hanno mandato soldi a scatola chiusa per un biglietto ferroviario. Di soldi ne ho messi anch'io, soldi miei. Perché mangiassero lungo questo cammino.

E poi guardo in alto. Guardo verso il vertice. Gente spostata di appartamento in appartamento, o in un'altra città, perché ci sono rifugiati di serie A e rifugiati di serie B. C'è sempre l'antropologo o il mediatore culturale che ha studiato culture dell'Asia anziché dell'Africa, e quindi se un appartamento deve chiudere, saranno gli africani ad andarsene. O vicevera. Dovrò dire domani a cinque ragazzi che dovranno cambiare città per esigenze logistiche: arrivati prima di altri, gli altri rimarranno perché sono di una nazionalità amica al mediatore di cui sopra. E io vorrei dirgli che dovranno andar via perché il mediatore è un ignobile razzista. Ma tanto si fa tutto per ragioni umanitarie, no?

E sempre per ragioni umanitarie gli stessi vertici tagliano, nonostante sia la prefettura a pagare (e quindi l'UE), perché possano speculare. Speculare su questi ragazzi, che non sono tutti santi e sono il primo a riconoscerlo, speculare su ciò che hanno vissuto. Perché i 35 euro menzionati da Salvini sono veri, ma in tasca ne finiscono 2.50; il resto è cibo, affitti, gestione, spese mediche, prodotti per la casa, anche i nostri (miserabili) salari. Giocano sui 32.50 rimanenti perché possano tenerne in tasca il più possibile. Mi manda in bestia e non solo perché potrei tranquillamente avere due o trecento euro in più in busta paga a fine mese, cosa comunque su cui non si sputa sopra, ma perché devo spiegare perché dalla prossima settimana il pane è dimezzato ed al massimo si può dare un litro di latte a testa per sette giorni. Devo mentire, ovviamente. Così come devo mentire perché nei nuovi contratti di lavoro a salire sono soltanto quelli dei lacché da ufficio. In sostanza devo spiegargli un po' come sarà la loro vita se e quando otterranno il permesso permanente ed entreranno in questo mondo del lavoro.

Non resta che tenere per me vittorie di una partita in cui nessuno tiene il punteggio: "grazie per quello che hai fatto per mio fratello" quando infine il fratello è arrivato in Belgio due mesi dopo aver lasciato il Burkina Faso... è quella sensazione di aver fatto il giusto, di aver contribuito alla concretizzazione di un diritto umano fondamentale. E di aver tolto qualcosa a chi specula su quei 35 euro per farsi il nuovo treno di gomme e i cerchi in lega...

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