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Topics - Sommo Zotnam

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Testate Speciali / PK Omnibus - Discussione generale
« il: Mercoledì 15 Nov 2023, 15:26:08 »
Preso il primo volumone a Lucca. Sono 696 pagine (o 700, dipende dai punti di vista) per 79 €.


Contiene i tre numeri Zero di PKNA e i numeri 1-5, oltre a "Paper Bat Niù Adventures - Nervoniani".

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA++0-1

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA+02-1

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA+03-1

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA++1-1

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA++2-1

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA++3-1

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA++4-1

https://inducks.org/story.php?c=I+PKNA++5-1

https://inducks.org/story.php?c=I+RT++++2-1

Contiene inoltre una pagina di Intro di Alex Bertani e una del curatore Valerio Paccagnella, il quale scrive la maggior parte delle rubriche e dei redazionali del volume: dall'articolo di 8 pagine "Da Paperino a PK" a tutti i dietro le quinte (due pagine per ogni storia del volume, una sola per Nervoniani), oltre agli Archivi Ducklair con cinque pagine di approfondimento su Pkers, PkMail. Pkard e Pkartoline, il PK Team e le Angus Fangus News. Presenti 8 pagine di interviste tratte da PK il Mito di Davide Catenacci ad Alessandro Sisti, Alberto Lavoradori, Claudio Sciarrone, Stefano Intini e Francesco Artibani.

Prima di ogni storia ci sono le PK Voices, contributi inediti e originali con il commento degli autori delle singole storie: Alessandro Sisti, Alberto Lavoradori, Claudio Sciarrone. Corrado Mastantuono e Francesco Guerrini.

Sono finalmente presenti tutti i PKFiles e PKProject dell'edizione originale, le copertine di ogni albo oltre alle cover variant di PK Giant e ai poster di Intini sempre sul Giant. Presente anche l'editoriale della prima pagina di ogni PKNA, seppur rimpicciolito, e a dimensione intera l'immagine preview dei prossimi numeri nelle terze di copertine dei PKNA originali.


Ho deciso di scrivere un commento in cinque parti a riguardo perché personalmente questa edizione mi ha spinto ad una luuuunga riflessione, non solo sul volume e sull'edizione in sé ma anche sul significato di questa pubblicazione. Lo dividerò in più commenti.

PK OMNIBUS: NON È IL WINNER TACO, RIMETTERE IL “NEW” NELLE PAPERINIK NEW ADVENTURES

Parte 1 di 5: i buoni propositi

DAI PKERS E PER I PKERS MA NON SOLO: UN’EDUCAZIONE PAPERINIKESE



Il PK Omnibus è un progetto ambizioso. E questo a prescindere se lo si ritenga condivisibile o meno. Di sicuro si pone obiettivi diversi da quelli delle precedenti ristampe di PKNA. E, se riuscirà a proseguire oltre la prima serie, potrebbe diventare qualcosa di mai visto prima, un qualcosa che metterà finalmente ordine nella grande saga di PK (quella canonica, quindi, escludendo “PK – Pikappa” a.k.a. Frittole, Universo PK e le altre opere apocrife), dando una collocazione unitaria a quella che finora è una serie di storie divise in due serie di albi spillati regolari e speciali, di storie su Topolino poi diventate volumi e volumetti, di una serie di brossurati da edicola e infine di nuovo con storie su Topolino e volumi DeLuxe. Ma questo riguarda il futuro, che è sempre incerto. Per ora, quindi, limitiamoci a giudicare quest’opera per ciò che è di sicuro, ossia la ristampa della prima serie.

Sicuramente è per i Pkers, ma soprattutto per chi Pker non è ancora. Certo, il prezzo è alto, quasi proibitivo, non per tutte le tasche o per lettori occasionali (che tuttavia hanno già avuto la loro occasione per recuperare perlomeno le storie, con PK Giant…diamine, ce l’avevano avuta persino con PK Reloaded, secoli fa, prima che chiudesse per scarse vendite!). Ma del resto questo è il prezzo sostanziale per ogni Omnibus. E d’altronde non è poi così diverso neanche da quello dei volumi con le edizioni critiche di Gottfredson, Barks, Taliaferro e Don Rosa. E cosa c’entrano col PK Omnibus? Più di quel che pensiate. Perché questa Omnibus è tale solo di nome, ma contiene molto più di una mera ristampa anastatica.

Intanto a lavorarci è stato messo un Pker vero. Ed è un qualcosa di epocale: è una delle rare volte che decidono di puntare su “uno di noi”, un’occasione quasi irripetibile. È la prima volta che un progetto simile viene dato a chi ama, conosce e soprattutto capisce il vecchio mantello tarlato, a chi sa cosa davvero ha significato. E che può spiegarlo, divulgarlo. In particolare a chi finora l’ha visto solo come fumo negli occhi, come un revival nostalgico, come una cosa anni ’90. A chi l’ha ritenuta un’eresia, una deviazione dal canone Disney italiano e internazionale. L’idea è quella di far accettare PK, dargli il posto che gli spetta, farlo vivere e nel presente. Il curatore dell’Omnibus ha una visione, che personalmente ritengo giusta e che potrebbe aiutare a far passare un segnale, un messaggio, che farebbe bene al papero mascherato anche per quanto riguarda le storie pikappiche di oggi e domani. Toglierlo dal passato, riportarlo al presente, dargli (forse) un futuro. Forse fallirà nell’intento, ma che mi prenda un colpo se non ne sarà valsa la pena!

Cercherò di descriverne il contenuto, di far risaltare le cose secondo me più importanti, di evidenziare l’importanza di alcune scelte…e farò anche un confronto con le ristampe precedenti, in particolare con PK Il Mito, spiegando perché Mito e Omnibus sono per me complementari ed entrambi, a modo loro, necessari.

Oh, poi tanto metto i titoletti in maiuscolo apposta: se volete proprio sapere cosa c’è dentro, skippate finché non trovate il titolo giusto.

IPSE DIXIT: IL MANIFESTO DEL CURATORE



«Immaginate un volume tipo le Omnibus dei comics americani. Enorme, completo di tutto, elegante, comodo da archiviare. Ci ho messo dentro tutto quello che in genere racchiudono questi tomi: storie, copertine, rubriche anastatiche.
Immaginate però di aggiungerci anche un apparato critico come quello delle integrali Fantagraphics, dedicate a Gottfredson, Barks e Don Rosa, in cui ogni storia viene smontata e riesaminata col senno di poi, con la partecipazione dei suoi stessi autori.
Ecco, questa è una cosa che Pk non aveva ancora ricevuto: una storicizzazione. Ho provato a mettere l’opera in prospettiva, usando a fondo gli strumenti critici forgiati in anni di lavoro sul Disney Compendium, cercando di ripulire Pk da quella retorica cyber hyper anni 90 che secondo me ne ha un po’ offuscato l’immagine. Ho cercato di fare una cosa un po’ più in stile J. B. Kaufman e Didier Ghez. Perché penso che in quel lontano 96 quei matti di Sisti, Artibani, Sciarrone e compagnia bella abbiano creato qualcosa di grosso, che non è stato ancora adeguatamente celebrato. Proviamoci stavolta.
»

Questo scriveva Valerio “Grrodon” Paccagnella, il curatore del PK Omnibus, l’11 agosto 2023. Ci sarà riuscito? Vediamo un po’.

PKNA FUORI DAGLI ANNI '90 E DENTRO IL PRESENTE, NEL CANONE DISNEY



Non chiamiamola operazione nostalgia. Basta con questo “noi che c’eravamo negli anni ‘90”, con il “ridateci il Winner Taco”, “ma che ne sanno i Duemila” e così via. Perché sì, ok, non sono cieco, PKNA nasce in quel periodo lì: PK è *anche* il ventesimo secolo, gli anni ’90, il Pippero di Elio e le Storie Tese (e Stefan Vladuck), la Gialappas coi suoi “Mai Dire” ecc ecc, i Jalisse, Lillo & Greg, le avventure grafiche LucasArts con Guybrush Threepwood di Monkey Island, Mauro Serio di Solletico, Sonia di Super Tre per chi vive nel Lazio, The Lion Trophy Show, gli 883 con Nessun Rimpianto, Gigi D’Agostino con l’Amour Toujours. Ma è anche molto di più.

Qualcosa che merita di più di semplici strizzatine d’occhio ed operazioni revival: molti di coloro su cui fanno presa queste cose in realtà sono fan di PK solo a parole, sono lettori occasionali e superficiali che magari hanno smesso di leggere PKNA a metà della prima serie, che neanche sanno dell’esistenza di PK², che nel 2023 ancora pensano che PK debba tornare malgrado sia tornato dall’estate 2014, ormai quasi 10 anni fa. E se non se ne sono accorti direi che è colpa loro, e forse anche basta col fargli i progettini su misura. Si è visto come si sono dimenticati subito del Winner Taco dopo tanto hype apparente. Basta con l’ingraziarsi capricciosi perditempo.



E il relegare PK agli anni ’90, all’essere una cosa “so Nineties”, gli ha fatto del male, nel tempo. È sempre stato visto come un qualcosa legato a una generazione in particolare (quella degli anni Novanta, appunto), visto con sospetto dalle generazioni che l’hanno preceduta…e seguita. Come un qualcosa di così legato al suo tempo che è invecchiato male, o un’esperienza irripetibile, una ricetta non replicabile. Forse è il caso di smetterla e rendersi conto di quanto fosse vitale e ancora attuale quella produzione. Anche perché siamo arrivati al paradosso per cui questa serie, così rivoluzionaria nel panorama della Disney Italia (e non solo), è oggi vista come “vecchia”, come roba da passatisti, nostalgici, in alcuni casi addirittura apocrifa, eretica e alternativa. Quando il problema è che semmai è stato il resto di quel mondo a non evolversi, a non stare al passo. Non sempre, almeno. PK all’epoca terminò (per molti anni) la sua corsa, ma non perché era restato indietro, anzi. Era andato così avanti che tutt’ora la produzione fumettistica disneyana italiana fatica spesso a raggiungerlo. E quindi si arriva all’ulteriore paradosso, che a chiamarlo “vecchio” o “versione alternativa” è chi in realtà è ancora meno nuovo e originale, ben più nostalgico, e di epoche ben precedenti agli anni ’90: gli anni ’80, gli anni ’70, anzi gli anni ’60, il 1969…

Perché  forse è il caso di chiarire cosa significa la sigla PKNA: Paperinik New Adventures. Le Nuove Avventure di Paperinik. Se qualcuno preferisce narrare o leggere le Paperinik Old Adventures col revival martiniano e gli stivaletti a molla, legittimo. E c’è chi le racconta in maniera molto efficace. Ma tentare di retconnare e cancellare la storia, specie una storia che ha dato così tanto, non è mai una buona idea.

Lo scopo di questo PK Omnibus, dichiarato in un’apposita conferenza a Lucca Comics 2023, sembra essere proprio questo: collocare la grande saga di PK all’interno della Storia, della storia Disney, del fumetto Disney, del fumetto in generale. Come si è ribadito anche lì, l’obiettivo è contestualizzare PK staccandolo finalmente da questa retorica nineties per riattualizzarlo, farlo capire anche a chi all’epoca non c’era, dargli gli strumenti. Potremmo dire che questo volume è sostanzialmente “PK spiegato a Bertani”, il Direttore di Topolino che ammette nel suo editoriale introduttivo di non essere mai stato un Pker e di aver deciso di fare ammenda. E già questo sarebbe un traguardo più che lodevole, per l’Omnibus.

(continua...)

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Sfide e richieste di aiuto / Personaggi (e trame) in sospeso
« il: Lunedì 15 Nov 2010, 16:56:22 »
-In un paio di storie di Topolino (non ricordo esattamente quali e dove) l'avversario era un perfido affarista criminale con gli occhiali da sole, Mister Kappa (poi ribattezzato Kondor), il quale riusciva sempre a fuggire. E' più riapparso? Che fine ha fatto?

-Sorte simile per Perfidus il Perfido, nemesi di Paperinik apparsa in una sola storia. Se non erro il suo autore sta scrivendo la storia del suo ritorno, giusto?

Poi vabbè, io rimpiango anche le Fantaleggende (la cui versione di Macchia Nera era riuscito a fuggire) e I Signori della Galassia (dove il Generale Titanio non è mai stato sconfitto)... :P :P

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