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Topics - Ruhan

Pagine: [1]
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Testate Regolari / Parodie Collection - Discussione Generale
« il: Venerdì 19 Gen 2024, 12:20:59 »
Non ho trovato topic dedicati alla testata "Parodie Collection", quindi ne apro una. Dovessi sbagliarmi, prego i moderatori di farmelo presente.

Inizio con un annuncio dai canali social di Topolino Magazine:



Il 19 gennaio del 1809 nasceva a Boston Edgar Allan Poe, maestro della letteratura horror e del giallo psicologico! Su panini.it trovate il volume a lui dedicato: “I racconti di Edgar Allan Paperoe!”

2
Salve, Topi e Paperi!

Non so se sia la sezione adatta. Nel caso, chiedo di segnalarmelo e provvederò.

Volevo informarvi che, questo giovedì appena passato (28 Dicembre), è andato in onda un servizio TG1 che pubblicizzava il nuovo speciale Topolibro dedicato al mondo della TV ("Disney Special Event 41 - La televisione raccontata da Topolino")

Ebbene, esso era corredato (anche) da immagini dellle prime pagine di alcune storie (ipotizzo o non avrebbe avuto senso mostrarle) contenute nel Topolibro. Cosa che permetteva di scorgere quelli che (probabilmente) saranno i titoli in esso contenuti.

● Si inizia — ma questo era noto — con "Topolino e il collezionista di stelle" apparso nel 3082, in occasione dei 60 anni della televisione.

"Paperica e il festival della canzone stonata", storia del 2000 a tema Sanremo; è apparsa, originariamente, sul 2309 di Topolino.

"Paperinik e il reality per debiti"; parodia dei reality apparsa nel 2007, sul n° 2684.

"Zio Paperone e la statua dell'addollarato"; parodia di Striscia La Notizia, con Greggio e Iacchetti paperizzati; è apparsa sul 2496, nel 2003.

"Eta Beta campione intergalattico"; uscì con il 2531, nel 2004.

Sono 5 storie; ne rimangono sconosciute ancora 3, se non sbaglio. Ritengo sia abbastanza probabile si tratti di storie che appariranno nel Topolibro. Questo perché, ad un certo punto, veniva mostrata una scansione (della prima pagina di una di queste cinque storie) accompagnata da un approfondimento tipico dei Topolibri:



 
Alcuni commenti. "Topolino e il collezionista di stelle" è stata ristampata solo una volta, nel 2017. Invece, le altre quattro — come potrete voi stessi rendervi conto (consultando l'indice delle ristampe) — sono storie che sono state ristampate almeno quattro volte. Pure in anni recenti (2019, 2020). Per dire: il Big presenta, a volte, storie con meno ristampe.
"Paperica e il festival della canzone stonata" è la più ristampata: arriva ad un totale di cinque, contro "Eta Beta campione intergalattico", l'unica a raggiungere un numero di "sole" tre ristampe (due di esse, nel 2017 e nel 2019). Insomma, nulla da dire eh. Posso anche capirlo. Si scelgono le storie che hanno funzionato di più e le si inserisce in un volume tematico. È fisiologico che quelle che funzionano di più siano state anche ristampate di più. Cosa alla quale va aggiunto il fatto che si tratta di storie (quelle a tema TV e personaggi televisivi paperizzati) molto specifiche: il che aumenta la probabilità di ristampa.
Però — sinceramente e viste queste premesse — non credo possa offrire poi molto. Motivo per il quale, dubito che lo acquisterò assieme al Topolino della prossima settimana...


Fonte: https://www.rainews.it/video/2023/12/topolino-e-il-collezionista-di-stelle-la-storia-pubblicata-sul-numero-3082-che-omaggia-la-rai-77604009-7794-49f5-a376-696708d7ddd6.html


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Commenti sulle storie / Topolino e la torta aurifera
« il: Venerdì 29 Dic 2023, 03:52:32 »
Topolino e la torta aurifera

Soggetto: Abramo Barosso
Testo: Giampaolo Barosso
Disegni: Luciano Bottaro

Prima pubblicazione su "Almanacco Topolino" n° 96 dell'1 Dicembre 1964.

https://inducks.org/story.php?c=I+AT+++96-B


Il professor Kymysky, vicino di Minni e rumoroso autore di esplosivi esperimenti, riesce finalmente a trovare la formula cercata per secoli dagli alchimisti e a trasformare la materia grezza in oro. Ma — immediatamente — viene aggredito dal suo maggiordomo che si rivelerà essere un camuffato Mike "Bomba", complice di Gambadilegno. L'aggressore, dopo aver rubato l'aurifera formula, scappa. Saranno Topolino e Minni a trovare il professore svenuto e a chiamare la polizia.

Inizia, così, un'avventura che non ha la pretesa di essere un giallo in piena regola (pur avendo qualche elemento di mistero), ma un intreccio rocambolesco di gag ed errori dal risvolto comico.


Il personaggio che qui brilla di più è Pippo. Abramo e Giampaolo Barosso lo rendono protagonista di una serie di ammiccamenti comici verso il lettore e di una sequenza di scene estremamente divertenti e basate sul fraintendimento. È un Pippo surreale, ma non tanto a parole, quando negli atti e nei comportamenti.
Pippo che pensa di giocare a indiani e cowboy e che sbuca da dietro il divano per avventarsi su Gambadilegno, armato di ascia e urlando come un pellerossa (tutta questa modalità di aggressione, senza nessun motivo logico) mi ha fatto più ridere del dovuto:

Spoiler: mostra


Segue — per brillantezza e vivacità di scrittura — Basettoni, accompagnato da Manetta. Attraverso questa coppia, i Barosso regalano una sequenza di scene da cartone animato, con esplosioni e vestiti rotti. Ma non solo. Anche inanellamenti di scambi di battute che li fanno apparire come un duo comico alla Totò e De Filippo:

Spoiler: mostra


Anche il rapporto tra Minni e Topolino è molto piacevole. È vecchio stampo. Ricorda le vecchie strisce americane o i cortometraggi. Non è un rapporto, insomma, totalmente idilliaco, ma fatto di contrasti e di telefoni chiusi sul muso.

È una Minni "rompiballe" quella che possiamo leggere qui, ma non in modo fastidioso, bensì in chiave comica, specie nelle scene in chiamata telefonica. In queste ultime, Giampaolo Barosso è stato in grado (con poche frasi) di creare gag abbastanza divertenti e basate sulle veloci sfuriate di Minni che si concludono con un "CIAO!" gridato e una cornetta riattaccata.

Anche fuori dal contesto telefonico, lo scambio di dialoghi nella coppia appare brillante. Più che altro grazie alla controparte femminile. Risulta, infatti, divertente il fatto che Minni canzoni — di tanto in tanto — Topolino:

Spoiler: mostra


Questa dinamica "litigarella" — che regala spessore alla relazione tra i due, evitando dialoghi piatti e da libro per bambini — come è abbastanza noto, cadrà quasi in disuso nei decenni successivi, portando ad una Minni fin troppo accondiscendente e docile. Non sempre. Ma troppo spesso.

E ora, veniamo agli altri personaggi.
Nella storia, compare anche Clarabella che qui non brilla particolarmente, rivelandosi — più che altro — un elemento ad uso e consumo dello svolgimento di trama; specie in una occasione, nel finale.

Al contrario, risulta ben scritto e divertente il personaggio di Gambadilegno, tra battute, gag e improbabili minacce. Buona anche la scrittura dei suoi complici, anche se non incredibile.
Mike Bomba è lo sgherro che risulta meglio caratterizzato, riservando per sé alcuni momenti e scambi di battute molto comici. Come durante l'interrogatorio: il suo fare il finto tonto riesce ad inanellarsi perfettamente col tono surreale della situazione portata avanti da Manetta (che gli punta una lampada da scrivania in faccia, in pieno citazionismo-parodia dei classici clichè hard boiled).

Infatti, in questa storia, i gialli e polizieschi vengono celebrati tramite la parodia e la presa in giro dei loro topos narrativi. A partire dal classico colpevole: il maggiordomo (in una scena, viene costruita una gag — tra Pippo, Topolino, Basettoni e Manetta — proprio a riguardo), a concludere con la citazione di una classica scena di inseguimento poliziesco che, però, finisce in ridicolo (e mutande!) per la sfortunata squadra di agenti. I Barosso non hanno voluto costruire un giallo in salsa Topolino, ma la decostruzione comica di un giallo in salsa Topolino.

L'ottima storia è sostenuta ed arricchita dagli splendidi disegni di Luciano Bottaro (due pagine in bianco e nero; due colorate a china: in alternanza). Una particolare nota di merito va alla resa grafica di Pippo e Gambadilegno che ricordano il miglior Gottfredson. L'espressività dei due è resa, non solo attraverso pupille e faccia, ma anche tramite l'uso delle orecchie e la loro sagomazione e direziine, diverse a seconda dell'emozione da esprimere.

Una piccola pecca:

Forse, la scrittura di Topolino. Si alternano buoni momenti ad altri nei quali risulta un po' anonimo, stereotipato, come se avesse "il pilota automatico" inserito. A differenza di Pippo, che qui splende di luce propria, tanto che — durante la lettura — non si aspetta altro che entri in scena. È, infatti, Pippo a reggere intere sequenze di vignette in solitaria, senza stancare il lettore e senza richiedere l'intervento di una spalla quale eventuale rafforzante comico.

Conclusione:

Insomma, un piccolo capolavoro di quegli anni. Assolutamente da recuperare. Vi è possibile farlo su "Almanacco Topolino" di questo Dicembre, in formato grande, così da poter ammirare le tavole di Bottaro in tutto il loro splendore! Quindi, avanti, correte numerosi ad acquistarlo prima che finisca o che Pippo lo scambi per un ombrello!

Bonus:

Citati (e topolinizzati) Bobby Solo e Gigliola Cinquetti, il cui ascolto viene minacciato come metodo di tortura da interrogatorio :D

4
Le altre discussioni / La ricezione estera di PK
« il: Martedì 26 Dic 2023, 08:59:08 »
Salve, Topi e Paperi!

Apro questa discussione per raccogliere contributi dettati da esperienze personali, materiale video, articoli, recensioni, commenti trovati online, testimonianze varie ed eventuali etc. etc. riguardanti quello che è stato e che è il rapporto dell'Estero con PK.

Inizio io con questo video caricato da un ragazzo danese:

https://youtu.be/Bn6050gfzHs

In Danimarca, come molti di voi sapranno, PKNA fu tradotto e pubblicato (col titolo "Stålanden - On New Adventures") nel 1997.



Insomma. Hanno potuto viverlo, praticamente, quasi in contemporanea con i lettori italiani. È incredibile notare l'entusiasmo.

D'altra parte, ho colto una cosa interessante. Quando giudica la profondità dei personaggi o della trama, è entusiasta, certo, ma (contemporaneamente) dice qualcosa come: "non saranno i personaggi più complessi della storia etc., ma lo sono più di quanto non lo siano, di solito, nelle storie per bambini". Insomma, riconosce a PKNA una maturità insolita, ma — secondo me — non avendo un'idea complessiva del contesto editoriale in cui nacque, percepisce solo una parte della straordinarietà della testata.

Uno straniero — che non può avere la percezione, anche inconsapevole, che un italiano ha riguardo Topolino come prodotto attentissimo alle fasce d'età pre-adolescenziali — non può cogliere (fino in fondo) quanto PKNA sia stato una sorta di "11 Settembre" (nel senso di un evento di rottura, uno spartiacque) nell'editoria disneyana italiana.

Insomma, qualunque italiano medio percepisce la rivista dedicata a Topi, Paperi etc. come roba da bambini. Questo pregiudizio rafforza lo straniamento davanti ad un prodotto fumettistico che ricorda Topolino (giudicato "da bambini"), ma si spinge molto oltre.
Paradossalmente, qui siamo davanti ad uno di quei rari casi nei quali un pregiudizio sbagliato permette una percezione più corretta di un fenomeno.

Che Topolino sia indirizzato ad un pubblico (anche, ma non solo) meno maturo di quello a cui era indirizzato PKNA, è vero. Solo che l'italiano medio giudica questo come una sorta di qualità diminuente. Quasi che fare prodotti indirizzati anche ad un pubblico meno maturo sia qualcosa di vergognoso o di scarso valore. A questo si aggiunge il fatto che Topolino, da noi, non solo è giudicato come "roba da bambini" in modo spregiativo (da sempre meno persone, per fortuna), ma è — grazie alla sua cadenza settimanale che dura dai tempi dei tempi — una specie di istituzione, seconda solo al Vaticano :D

Insomma: un prodotto iper-conosciuto è divenuto oggetto di un pregiudizio iper-conosciuto. Il cosiddetto "lo hai letto su Topolino?".

Eppure, questo giudizio errato, ripeto, permette di inquadrare meglio la straordinarietà dell'esistenza di un prodotto come PKNA. Perchè sarà pure errato, ma (in modo del tutto irriflesso) aumenta la percezione della spaccatura che fu PK, all'epoca. Certo. La si può percepire pure senza avere quel pregiudizio. Ma solo sostituendolo con una conoscenza approssimativa dei limiti ed ingessamenti cui si sottoponeva (anche per motivi ovvi di target) la testata.

Uno straniero, privo di quel luogo comune errato, credo lo percepisca meno di un italiano medio. E questo mi è sembrato di notare dal video. Il suo stupore è legato a quanto fosse incredibile che il Paperino dei cortometraggi fosse diventato una roba marveliana. Ma non si rende conto, fino in fondo, di quanto fosse assurdo che una cosa come PKNA uscisse dalle medesime tipografie di Topolino. Solo cogliendo questo si può capire che, dati i limiti esistenti, PKNA non si era spinto un pochino oltre la soglia, bensì anni luce oltre la soglia. Non si trattava di un prodotto "più maturo del normale" e basta. No. Si trattava di un prodotto che s'era conquistato quella maggiore maturità e complessità con le unghie e con i denti, e che oltre non sarebbe potuto andare, per ovvi motivi editoriali (non interessa qui chiedersi se "purtroppo" o "per fortuna": andremmo OT).
Ecco. Questo elemento della fatica sembra sfuggire al pubblico estero. Non è una colpa, chiaramente.

In ogni caso, il video è davvero interessante perché aiuta a capire come PKNA sia stato vissuto fuori dall'Italia. Consiglio la visione e invito ad arricchire questo topic con ulteriori testimonianze.

A presto!

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Sfide e richieste di aiuto / Topolino-Ragno Cercasi
« il: Venerdì 22 Dic 2023, 18:19:24 »
Salve, Topi e Paperi!

Ci riprovo, dopo anni (avevo già provato su un gruppo Facebook, parecchi anni fa: nessun risultato).

Allora, parto col dire che penso sia una storia straniera. Non ne sono sicuro, ma lo ipotizzo per via dell'atmosfera poco "disneitaliana" che ricordo. Credo di averla letta da un qualche Mega; forse, un Mega 3000. Vi parlo dei primi anni del 2000 (intendo il millennio ahah). FORSE, 2005/2006/2007. Ma vi prego di non badare troppo alla sua collocazione editoriale. Potrei benissimo sbagliarmi. Ve la faccio presente solo per ribadire che, al 90%, doveva trattarsi di una storia straniera.

Date queste premesse, parto con una descrizione di quel poco che ricordo. Dunque: il protagonista è Topolino. Topolino trova una tuta speciale, credo, ipertecnologica. La indossa. Sono abbastanza sicuro fosse tutta nera e che gli coprisse anche viso e testa. La tuta si rivela essere una sorta di costume da Uomo Ragno dotato di capacità quali: iper-aderenza alle superfici, anche verticali; mi pare di ricordare, pure, la possibilità di lanciare cavi resistenti; forse, anche una discreta super-forza.

Ho cercato per anni nei meandri del cyberspazio. Ho trovato solo questo:

https://disneyweirdness.blogspot.com/2009/11/spider-mouse.html?m=1

Si tratta di "Spider-Mouse" (scritta da Pat McGreal, disegnata da Francisco Peinado e apparsa nel 2003 su "Walt Disney's Comics and Stories", n° 635). Purtroppo, però — nonostante le varie somiglianze — non si tratta di ciò che cerco. Ricordo benissimo la tuta nera (qui assente).

Insomma, spero che qualcuno di voi possa aiutarmi in questa ricerca che dura, oramai, da più di 10 anni  :D

Vi ringrazio in anticipo!

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