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Testate Regolari / Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
« il: Domenica 21 Gen 2024, 10:03:37 »Il 97° numero dei Grandi Classici Disney, a conti fatti, si rivela un albo dalla qualità altalenante poiché a storie ottime ed intriganti ne alterna diverse che non sono riuscite ad incontrare il mio gusto per la trama sviluppata e nemmeno per lo stile di disegno.
Mi riferisco, a tal proposito, alle storie di Martina/De Vita senior, Bramante autore completo e alla ciminiana conclusiva, racconti che ho trovato fiacchi e poco ispirati, decisamente dimenticabili.
Più soddisfazioni mi hanno dato invece alcune brevi quali Gambadilegno e le occasioni perdute e la barossiana Paperino e la lotta per il provino, quest'ultima allietata dai disegni di un Cavazzano giovanissimo ma che già alle prime esperienze con il fumetto Disney dimostra quanta carica vitale, istrionismo e simpatia riesca ad infondere al teatrino dei Paperi genuinamente messo in scena dalla scanzonata regia degli arguti fratelli piemontesi.
Le storie che ho apprezzato di più, al punto da considerarle le mie preferite del lotto, sono da ricercare in quella che vede Paperino e Paperoga nei panni di investigatori privati prestati al servizio di camerieri sotto copertura, nel gustoso Topo Tornado di Sisti/Colantuoni che cala Mickey nel peculiare ambiente del wrestling in un racconto che amalgama abilmente la cornice sportiva alla tematica investigativa, cuore pulsante della vicenda, ed infine nella storia di copertina.
Frutto della collaborazione della rodata coppia Martina/Carpi, il racconto Topolino e il bandito invisibile si rivela essere molto intrigante nel suo taglio adulto, di un thriller che riesce a catturare l'attenzione per le situazioni di pericolo vissute da Topolino e Pippo sulla propria pelle e per la trama del ladro ''invisibile" sulla quale il protagonista cerca di far luce.
La storia è bella, avvincente, misteriosa, affascinante... peccato solo che la capacità di muoversi d'anticipo di Topolino rispetto alle azioni dei suoi avversari (con una facoltà di essere lungimirante da fare invidia ad un chiaroveggente) mi è sembrata troppo accentuata, specie sul finale della storia.
L'unico neo di un'avventura che per il resto mi ha fatto assaporare una palpabile sensazione di coinvolgimento e di intrigo, deliziosamente illustrata dalle matite vivide di un meraviglioso talento quale Giovan Battista Carpi, capaci di far letteralmente vivere su carta i personaggi da lui animati con verve, brio ed una genuina armonia nel tratto.
Purtroppo anche prima di questa gestione c’erano numeri altalenanti (o bassolenanti), con storie americane più sciarpe del pane toscano o con rarità prese da omaggi nei fustini del detersivo. Anche i nostri grandi disegnatori e soggettisti non hanno sempre fatto capolavori (per me zio Paperone e l’avventura in F1 e Paperino portaborse), ma anche storie più banali e semplici, ma sempre un livello superiore rispetto alle americane infantili e insipide o alle corte di riempitivo del Topolino libretto. L’importante è che tra una banalotta e semplice ci sia una storia da leggere e godere.