Dopo aver visto la live Twitch su anteprima Panini 362 in cui si parla del numero 4, volevo dedicare anche io due parole al numero 2 della collana, in particolare all’ultima storia.
Premetto che ricordo le storie straniere presenti sul Topo e altre testate negli anni ’80 e ’90, che fungevano da intermezzi tra le storie nostrane: alcune divertenti e altre meno… il che mi condizionava a essere un po’ prevenuta rispetto alla qualità e alla godibilità delle storie, comprese quelle di DuckTales pubblicate sul Mega Almanacco, che però bramavo ugualmente all’epoca.
Ho cercato quindi di andare avanti con la lettura tenendo a mente la ricostruzione filologica che è lo scopo di questa serie, e la natura comica e spensierata delle storie.
Tornando a CdS #2, nella prima (l’avventura di Paper-Bat in 12 parti) e nella terza storia (in cui un discreto numero di alter-ego mascherati elegge il presidente del Club) ho trovato tutto sommato simpatiche le gag, in particolare quella accaduta al “Basettoni con i baffi”.
Non ho ancora letto bene la penultima storia con Paperinik e Superpippo che è penalizzata, come l’ultima, dalla dimensione ridotta della stampa. Ho preso i volumi Lustiges Taschenbuch che raccolgono diverse storie edite da Boom! Comics, che sono un pelino più grandi, e già quelli li trovo scomodi perché inferiori al formato originale. (Infatti al momento dell’annuncio ho sperato che il CdS avesse la misura, che so, del nuovo Almanacco, ma capisco che non si sia potuto fare diversamente).
Ritengo che la storia di Doppia D, benché si svolga dopo Duck Knight Returns (di cui ho beccato la versione francese su un Picsou Geant uscito qualche anno fa), possa essere un buon capitolo introduttivo dei personaggi principali e di uno dei villain più importanti, e che si possa allineare tranquillamente con gli episodi migliori della serie tv.
E, riguardo ai testi italiani, leggere i dialoghi tra i personaggi che si “danno del voi”… è stata una sorta di consacrazione del loro debutto in Italia.