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Grandi Classici 239

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MarioCX
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    Re: Grandi Classici 239
    Risposta #15: Giovedì 5 Ott 2006, 17:28:39
    In "Paperone e la cometa della sfortuna" c'è tutto lo stile onirico-surreale di Jerry Siegel che da ragazzino non ho mai amato, ma che forse oggi apprezzo un po' di più in quanto ci vedo il tentativo di "adultizzare" i paperi con pensieri, situazioni e malesseri più aderenti alla vita "normale", umana e adulta.

    In "Paperino e la macchina dell'eroismo" (anch'essa per i disegni di Cavazzano), il tentativo può dirsi abbastanza riuscito sabbene occorra accettare un minimo di discostamento della personalità dei personaggi per apprezzare storie come questa.
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      Re: Grandi Classici 239
      Risposta #16: Giovedì 5 Ott 2006, 18:57:24
      A proposito di Siegel: ZP e il triangolo del terrore è una storia abbastanza strampalata. Ha una serie di situazioni irrisolte, compresa l'ultima, non è umoristica, non ha pathos. Insomma, non mi è mai piaciuta (non ho il Grande Classico, ma ricordo la storia dal TL... peraltro, se non erro, nella storia iniziale di quel TL fa una delle sue prime apparizioni il mitico Lusky).

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        Re: Grandi Classici 239
        Risposta #17: Giovedì 5 Ott 2006, 19:21:51
        A proposito di Siegel: ZP e il triangolo del terrore è una storia abbastanza strampalata. Ha una serie di situazioni irrisolte, compresa l'ultima, non è umoristica, non ha pathos. Insomma, non mi è mai piaciuta (non ho il Grande Classico, ma ricordo la storia dal TL... peraltro, se non erro, nella storia iniziale di quel TL fa una delle sue prime apparizioni il mitico Lusky).

        In questo albo c'erano ben tre storie di Siegel, il che mi ha fatto un po' storcere il naso perche' anche io non amo troppo questo autore... so che e' un "mostro sacro" della storia del fumetto ma secondo me con i paperi ha spesso scritto storie con i difetti da te espressi.
        Un altro difetto che IMHO le accomuna un po' tutte e' una strana cadenza del ritmo, e' come se invece di una storia unica fossero tanti capitoletti di una storia... come se la storia fosse pensata per essere pubblicata in strisce anziche' in un solo albo. C'e' lo stesso schema narrativo ripetuto ad oltranza.
        In "Le Giovani Marmotte e il manuale interplanetario", per esempio, si ripresenta piu' volte la stessa situazione... Qui Quo Qua in pericolo ricorrono al manuale che li salva. Presi ad uno ad uno i singoli episodi sono anche carini, ma vedere la stessa sottotrama ripetuta due-tre volte e' pesante, viene da obiettare "si' ho capito il concetto". Idem per "Paperone e la cometa della sfortuna", in cui si susseguono esempi non correlati di eventi sfortunati per lo Zione...

        E poi ci sono storie in cui i personaggi quasi non aprono bocca, ma solo pensano (il che non so perche', ma un po' mi disturba, e' come se la storia non avesse una colonna sonora). E in altre storie sono perseguitati da malvagi venuti dal nulla che non hanno un vero motivo logico per agire cosi'. Insomma, le trovo un po'... paranoiche (penso alla storia in cui Paperino veniva reso quasi onnipotente e sentiva le risate, oppure a quella in cui Paperone era perseguitato da un mostro muto proveniente da un'altra dimensione...)

        Insomma, anche se alcune delle sue storie si salvano (la saga del Giocattolaio non mi era parsa male), in genere mi lasciano piuttosto insoddisfatta...  :-/
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          Re: Grandi Classici 239
          Risposta #18: Giovedì 5 Ott 2006, 20:48:39
          Un altro difetto che IMHO le accomuna un po' tutte e' una strana cadenza del ritmo, e' come se invece di una storia unica fossero tanti capitoletti di una storia... come se la storia fosse pensata per essere pubblicata in strisce anziche' in un solo albo. C'e' lo stesso schema narrativo ripetuto ad oltranza.

          Be', questo in sé però non sarebbe un difetto, ma anzi un enorme pregio! Solo che... be', è Siegel, se il suo stile strampalato non piace, non piace cmq e viene forse persino sottolineato da questa tecnica.
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            Risposta #19: Giovedì 5 Ott 2006, 21:45:00
            Si, ripensandoci mi piace più l'idea che non il risultato che ha prodotto.
            Posto che ci fosse un'idea alla base o che invece non si trattasse del sistema narrativo di Siegel che io ho interpretato come una volontà precisa.

            Le situazioni, i personaggi divenatano troppo "strani" al punto dal risultare sinistri.
            Tantevvero che per anni ho pensato che la storia del pianeta di Rubharape fosse di Siegel, invece era di tale Maria Luisa Ciceri che immagino però fosse ispirata da Siegel.
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              Re: Grandi Classici 239
              Risposta #20: Giovedì 5 Ott 2006, 23:14:05
              Si, ripensandoci mi piace più l'idea che non il risultato che ha prodotto.
              Posto che ci fosse un'idea alla base o che invece non si trattasse del sistema narrativo di Siegel che io ho interpretato come una volontà precisa.

              Le situazioni, i personaggi divenatano troppo "strani" al punto dal risultare sinistri.
              Tantevvero che per anni ho pensato che la storia del pianeta di Rubharape fosse di Siegel, invece era di tale Maria Luisa Ciceri che immagino però fosse ispirata da Siegel.
              In effetti quella storia ce l'ha un po' del "siegeliano"... come il fatto di far uscire fuori dal nulla il fatto che i rubarhapiani erano allergici al pistacchio, e che Eta Beta gia' li conosceva... dettagli che messi cosi', a fine storia senza giustificazioni precedenti, sanno un po' di "deus ex machina"...
              « Ultima modifica: Giovedì 5 Ott 2006, 23:28:17 da Brigitta_McBridge »
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                Risposta #21: Venerdì 6 Ott 2006, 01:17:13
                In effetti quella storia ce l'ha un po' del "siegeliano"... come il fatto di far uscire fuori dal nulla il fatto che i rubarhapiani erano allergici al pistacchio, e che Eta Beta gia' li conosceva... dettagli che messi cosi', a fine storia senza giustificazioni precedenti, sanno un po' di "deus ex machina"...


                Ma è tutta la storia ad essere "Siegeliana"...i personaggi vengono stravolti: certo c'è il pretesto narrativo della "sostituzione" (un po' alla "Invasione degli Ultracorpi" che peraltro già ispirò "Topolino e lo strano mondo di Ciro Talpa"), ma il Topolino che diventa cattivo mi pare proprio un'invenzione di Siegel....e gli altri personaggi inquietanti tipo Zia Topolinda...guarda...io credo sia di Siegel e l'attribuzione a Maria Luisa Ciceri (a proposito chi era costei??) un refuso, un errore o uno pseudonimo dello stesso Siegel.
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                  Re: Grandi Classici 239
                  Risposta #22: Venerdì 6 Ott 2006, 13:06:06
                  A parte l'ovvia Kalì, non posso che segnalare una storia spettacolare di Perego (sì, Perego)... una delle sue migliori!

                  "Prendi la porta e vattene!"
                  Frase ispirata, forse, da un vecchio personaggio popolare siciliano, Giufà... divertente anche la scena del nipotino alla lavagna e le esclamazioni del "prof prof prof" verso la fine della storia: "Infandumo! Tradimentum! Ecceterorum!" ;D IHMO, "P. e la scuola dei guai" di Martina/Scarpa, deve in parte a questa ottima storia.

                  Dopo aver letto metà albo, posso confermare le mie buone aspettative riguardo la storia di Bottaro (che cela, in qualche modo, curiosi riferimenti al "razzismo" tra paperopolesi), mentre mi è sembrata banalotta invece (disegni gottfredsoniani a parte), "T. e l'instabile anniversario", dato che già dalla seconda tavola si intuisce come va a finire...
                  « Ultima modifica: Venerdì 6 Ott 2006, 13:09:15 da pacuvio »

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                    Re: Grandi Classici 239
                    Risposta #23: Venerdì 6 Ott 2006, 13:36:01
                    Dopo aver letto metà albo, posso confermare le mie buone aspettative riguardo la storia di Bottaro (che cela, in qualche modo, curiosi riferimenti al "razzismo" tra paperopolesi)
                    :question :question :question :question :question :question
                    In che senso, scusa?

                    Comunque questa storia e' per me un piacevole recupero, ricordavo di averla letta da piccola in un cofanetto Mondadori dedicato a Paperino che purtroppo non trovo piu'  :'( :'( :'( :'(
                    Da bimba non mi era piaciuta moltissimo, mentre adesso la apprezzo molto di piu'.
                    Una cosa che mi era piaciuta allora e che continua a piacermi sono i "nomi scientifici" che Paperino e il dottore continuano ad appioppare alle cose piu' astruse...
                    "Ehi! Ci sono anche io su Marte! Voglio dare il mio nome a qualcosa pure io!!"  ;D ;D ;D ;D

                    ... tocco prettamente "martiniano", secondo me  ;)
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                      Re: Grandi Classici 239
                      Risposta #24: Venerdì 6 Ott 2006, 13:54:04
                      :question :question :question :question :question :question
                      In che senso, scusa?
                      Pag. 295: "Il Professor Pigreco non è sicuro che i paperi possano vivere sul pianeta Marte! e così ho mandato il mio caro nipote a fare l'esperimento!"

                      Insomma, con questa frase, Martina sembra voler fare un distinguo "genetico" (come è giusto che sia) tra l'universo "umanoide" e quello "papero"... era solo una curiosità, non a caso avevo virgolettato...  ;)
                      « Ultima modifica: Venerdì 6 Ott 2006, 13:57:41 da pacuvio »

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                      Paolo
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                        Re: Grandi Classici 239
                        Risposta #25: Venerdì 6 Ott 2006, 19:12:06
                        io credo sia di Siegel e l'attribuzione a Maria Luisa Ciceri (a proposito chi era costei??) un refuso, un errore o uno pseudonimo dello stesso Siegel.

                        Sorry per continuare l'off-topic, ma la sotria delle mummie e' effettivamente della Ciceri, che ha sceneggiato anche altre storie "fuori degli schemi" (per essere gentili), valga su tutte Minni e il segno della Sfinge

                        Per un elenco completo delle storie della Ciceri: http://www.papersera.net/search/searchautIT.php?p_autore=Maria%20Luisa%20Ciceri&tr=a anche se l'ultima mi sa di refuso.

                          - Paolo

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                          Re: Grandi Classici 239
                          Risposta #26: Venerdì 6 Ott 2006, 19:29:54
                          Per un elenco completo delle storie della Ciceri: http://www.papersera.net/search/searchautIT.php?p_autore=Maria%20Luisa%20Ciceri&tr=a anche se l'ultima mi sa di refuso.

                          Vedo che vi figura anche "Paperino e il chiodo paperingio", altra storia che avrei senz'altro attribuito a Siegel...

                          Edito per aggiungere una considerazione: riflettendo sulle storie di Siegel (e della Ciceri, anche, a quanto pare) mi e' venuto in mente questo paragone per definitre la sensazione "estraniante" che mi trasmettono: e' come se guardassi un film doppiato male, con il sincrono sballato. O come se mi cambiassero il doppiatore di un attore che seguo da anni... improvvisamente non riesci piu' a non accorgerti che e' tutto finto, tutto recitato... mentre di solito ti immergi perfettamente nella storia e non noti niente di strano.

                          Vabbe', scusatemi il momento di follia, e' che sono al lavoro su un pezzo di codice da stamattina e ormai mi si e' un po' fuso il cervello  :o
                          « Ultima modifica: Venerdì 6 Ott 2006, 19:45:07 da Brigitta_McBridge »
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                            Re: Grandi Classici 239
                            Risposta #27: Sabato 7 Ott 2006, 23:15:21

                            Vedo che vi figura anche "Paperino e il chiodo paperingio", altra storia che avrei senz'altro attribuito a Siegel...

                            Edito per aggiungere una considerazione: riflettendo sulle storie di Siegel (e della Ciceri, anche, a quanto pare) mi e' venuto in mente questo paragone per definitre la sensazione "estraniante" che mi trasmettono: e' come se guardassi un film doppiato male, con il sincrono sballato. O come se mi cambiassero il doppiatore di un attore che seguo da anni... improvvisamente non riesci piu' a non accorgerti che e' tutto finto, tutto recitato... mentre di solito ti immergi perfettamente nella storia e non noti niente di strano.

                            Vabbe', scusatemi il momento di follia, e' che sono al lavoro su un pezzo di codice da stamattina e ormai mi si e' un po' fuso il cervello  :o


                            Ti quoto in toto.
                            Leggendo Siegel/Ciceri Ho la stessa poco gradevole sensazione.
                            Resta una domanda senza risposta: M.Luisa Ciceri, chi era costei?
                            ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

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                              Re: Grandi Classici 239
                              Risposta #28: Domenica 8 Ott 2006, 19:15:21
                              E così finalmente ho letto "Topolino e l'unghia di Kalì": è una storia del grande Maestro Scarpa che meritava assolutamente di essere letta e che diventa una delle più belle che abbia mai letto: ottima indagine poliziesca di Topolino, alla fine della prima parte mi ha lasciato davvero curiosissimo di sapere come si sarebbe risolto il mistero. E' una storia costruita davvero molto bene, avvincente. Ottima idea il riunire alla fine tutti i sospettati per svelare finalmente il mistero ed il colpevole, come si legge in molti libri gialli.  :)

                              OT: tutte le storie della Ciceri che avete ricordato sono particolarissime e da bambino non mi lasciavano di certo indifferente  :o

                                Re: Grandi Classici 239
                                Risposta #29: Domenica 8 Ott 2006, 20:02:53
                                Resta una domanda senza risposta: M.Luisa Ciceri, chi era costei?

                                La scheda di Alberto Becattini ne "I Disney Italiani" dice solo che e' romana ed ha svolto per diversi anni il lavoro di traduttrice.

                                 

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