Aperto in contemporanea il
girone preliminare E
Avete
[size=12]DUE[/size] opzioni di scelta a disposizione e
[size=12]SETTE[/size] giorni per decidere; le storie che passeranno il turno saranno solo
due.
* ZIO PAPERONE, IL GRANDE FIUME E LA CAMPANA D’ARGENTO (2002): Stimolato da Qui, Quo e Qua, un nostalgico Zio Paperone racconta ai paperetti l'infatuazione avuta da giovane per Miss Rosy O' Hair, un'affascinante soubrette dedita alla beneficenza con cui si metterà in affari, sfruttando il locale galleggiante all'interno del battello
Silver Bell. Singolare versione alternativa di Doretta Doremì vista da Cimino?
* NONNA PAPERA E I RACCONTI ATTORNO AL FUOCO: IL TAMBURINO E I 3 SOLDI DEL DESTINO (1993): Uno degli episodi più famosi e apprezzati del ciclo. Cimino attinge al proprio vissuto per molti elementi: la trama rimanda a una filastrocca contenuta nel
Corriere dei piccoli (Cimino:
“Una storiella che parlava di questo soldato che torna dalla guerra con tre soldi e li fa saltare in aria: un soldo di pane, un soldo di salame e un soldo di vino. E’ contento di averli, ma strada facendo li regala alla gente che aveva più bisogno di lui.”), il saluto tra il tamburino e la madre ricorda dichiaratamente l’intimità dell’autore, ben fotografata dal fedele amico Cavazzano. Forse non apprezzabili da tutti i lettori gli occhi dei personaggi innocenti resi da Cavazzano come dei puntini d’inchiostro.
* ZIO PAPERONE E LE PATATE AUTOSBUCCIANTI (1969): Paperino scopre un terreno le cui patate sono capaci di sbucciarsi da sole in presenza di una lama. Di fronte alle solite lamentele di Paperone sull'andamento degli affari, Paperino rivela la sua scoperta e propone di lanciarsi nel commercio di questi peculiari tuberi. Ma, come accadrà poi spesso nelle future storie “commerciali” di Giorgio Pezzin, le cose non vanno a gonfie vele. Cimino ci stupisce principa[/glow]lmente con 2 elementi: facendo esprimere l’arguzia popolare per bocca di un addetto alle pulizie (che ne capisce più di tecnici e scienziati dello Zione) e per un uso divertente di una
running gag: per sfuggire all’ira dello zio, Paperino si catapulta nel mezzo volante di Paperone che vaga autonomamente per i cieli a partire da metà storia.
ZIO PAPERONE E I PENSIERI AUTOSCRIVENTI (1996): Lo spauracchio di un pensiero “di regime”. I dipendenti di Paperone si son tutti infortunati durante la settimana bianca, così un apparecchio di Archimede risponde all’emergenza trascrivendo su carta il pensiero degli impiegati paperoniani (senza che essi debbano scriverlo su tastiera). Archimede insiste perché il macchinario venga dismesso una volta conclusasi l’emergenza, ma Paperone intende sfruttarne la peculiarità impiantandolo in tutte le sue aziende editoriali, le quali si moltiplicano a dismisura senza spese in più. Purtroppo l’apparecchio capta anche le opinioni di Zio Paperone sul pubblico di lettori (egli li considera degli allocchi facili ad esser abbindolati), le trascrive e le stampa: corsa al cardiopalma dei Paperi per evitare che i giornali raggiungano i lettori.
ZIO PAPERONE E I QUARTI DI NOBILTÀ (1994): Conquista dei “quarti di nobiltà” da parte di Paperone ai quattro angoli del globo, seguendo istruzioni rigorose fornitegli dal Club dei Nobili di Paperopoli. L’ultima “fatica” consiste nel togliere il pane di bocca a un bambino in un mercato povero. Paperone ci riuscirà?
ZIO PAPERONE E L’ELMO DEL COMANDO (1973): Un dramma epico in un lontano pianeta: Paperone regnante deve indossare un elmo che lo schiaffeggia se non elabora leggi adeguate al popolo. Paperone sa solo guadagnare: la soluzione è farsi aiutare da Paperino, che sa pensare essenzialmente solo ai genuini bisogni primari.
* teste di serie