Sapevo che saresti stato il primo a rispondere. Tenderei a escludere un autore che pure apprezzo come Faraci, perchè si è concentrato su altri aspetti del personaggio, e il suo più grande contributo, MMMM, è speciale, per così dire. Anche se effettivamente Dalla Parte Sbagliata ci starebbe bene. Quello che dici su Scarpa è profondamente vero, infatti ho detto che non esiste in senso stretto. Io ho citato loro tre perchè sono quelli che hanno costruito, sviluppato e rinato il personaggio di Topolino come lo conosciamo. Secondo me a suo tempo, anche il contributo di Martina, che pure non lo amava, è stato molto importante. Non quanto questi, però. Ne discutiamo, se volete. Io chiaramente ho citato quei tre per il motivo appena descritto, ma non sono rigido in materia
Io terrei fermi questi tre e poi farei una cernita degli altri autori in modo da occupare eventuali buchi di continuity. Per esempio, anche io inserirei se non tutte, almeno una parte delle storie della macchina del tempo, oltre Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera ed una cernita delle storie con Macchia Nera, privilegiando quelle in cui appare più "tenebroso". Ma ci vorrebbe anche almeno un piccolo episodio in cui montare assieme le tavole di Gonzales con l'esordio di Gancio il Dritto, poi usatissimo da Scarpa.
Se è pur vero che Martina non amava Topolino, si può senza ombra di dubbio dire: ce ne fossero stati di più dei non amanti di Topolino di questo genere.
Il Topolino di Martina - non tutta ovviamente, ma molta sua produzione - per una costruzione continuativa delle sue storie è imprescindibile, non solo per Mickey, ma anche per tanti dei personaggi che formano la comunità di Topolinia ma, anche la sua preziosa partecipazione, non sarebbe sufficiente a riempire la continuità.
Allora cominciamo a fare degli esempi sui personaggi, iniziando proprio da Gancio, nominato da Paolo.
Ovviamente come tu affermi non si può che partire dalle tavole di
Gonzales - la prima delle quali e tante altre sono purtroppo inedite in Italia - ma non sarebbe sufficiente per riallacciarsi a Scarpa. Manca infatti un "piccolo" pezzo:
Pippo e il ritorno del Gancio, ovvero la storia che riporta il corvo a Topolinia dopo parecchio tempo. La storia non vede la presenza di Topolino ma, sancisce inoltre, quell'amicizia preferenziale che legherà Gancio più a Pippo che a Topolino e, per tutto ciò, diventa imprescindibile.
Un altro personaggio su cui bisogna andare oltre Scarpa è certamente Eta Beta: anche per lui nel maestro veneziano, troveremmo ben poco.
Nelle strisce, Eta Beta
se ne va l' 11 luglio 1950, dopo quasi tre anni di permanenza a fianco di Topolino, ritorna in quella grotta dove fu trovato da Mickey e Goofy.
Nel 1955 mentre le strisce continuative da lì a poco, volgono al termine, in Italia, il direttore Mario Gentilini, chiede a Martina di fare soggetti che si richiamano alle strisce e che introducano personaggi di quella serie.
.Nacquero così, Topolino e il doppio segreto di Macchia Nera e Topolino e il topazio dello zio in ozio. Importantissima la prima ma importane è anche la seconda, dove Martina dà il la, allacciandosi all'inizio di Topolino e Pippo cervello del secolo, quando dopo aver salutato lo zio Balatrone e la sua "armata Brancaleone" che han trovato ospitalità in un ospizio, rientrando a casa, trova prima un mendicante che con uno stratagemma gli porta via tutte le vivande, e poi Pippo che gli annuncia che andrà in campagna dalla nonna. Martina, anziché far diventare Pippo cervello del secolo, lo fa invece ritornare a casa dopo un po' di tempo e, sarà lui, con un suo particolare potere di poetare a far ritornare Eta Beta e lo zio Balatrone con "armata Brancaleone" al seguito.A questo punto il ritorno di Eta Beta potrebbe sembrare risolto ma ... non è così.Nel 1961, dopo che nel 1957, Scarpa riprende l'omino del futuro nella storia Topolino e la nave al microcosmo, viene riproposto dapprima in altre due storie a sfondo giallo molto belle, Eta beta e il ladro collezionista ed Eta Beta e il razzo scomparso, ma la settimana successiva, il lettore dell'epoca si ritrova con Topolino e l'eredità di Pippo Peppo, in un quadro dove tutto quello che c'era stato fra le strisce e le storie italiane, viene completamente cancellato. Il rapporto fra Topolino, Pippo ed Eta Beta si richiama esclusivamente al momento in cui l'ometto del futuro era ritornato dove era stato trovato e, proprio lì, fuori dalla stessa grotta, i nostri amici si ritrovano.Non so per quale motivo il grande Bottaro, dopo 6 anni dal 1955, abbia scritto questo canovaccio ma, quel che mi pare assai certo, è che, questa storia che inspiegabilmente non ha mai trovato spazio nei Grandi Classici, è bellissima e sarebbe un delitto rinunciare ad essa in una logica di continuità. Ma, per farlo va retrodatata a prima di quelle del 1955, non vedo francamente altro sistema.Ma i problemi con Eta Beta non finiscono qui.Come ben si sa, dal 1962 con Eta Beta e la cometa al fenatrone, inizia la serie che vuole Eta Beta, non più un uomo del futuro proveniente dal centro-terra ma un alieno.Dal mio punto di vista sono da escludere tutte le storie che contemplano quest'ultimo tipo di versione: Eta Beta è e deve restare l'uomo del futuro in un quadro di continuità; a sua volta può decidere, come è accaduto in varie storie successive, di restare sulla crosta terrestre per aiutare la scienza dei nostri tempi o ritornare a casa sua, ma è da escludere nella maniera più assoluta il suo essere un extra-terrestre.... Eta Beta mi ha sfiancato e ora chiudo poi, eventualmente proseguirò, soprattutto con la parte dei villain. SmMickey SmMinnie O0