Signori fino ad ora mi ero tenuto ben fuori da questa diatriba, ma vedo che le cose stanno "leggermente" degenerando e quindi cerco di dire la mia da utente "neutrale" cioè non legato troppo ad ideologie, di qualsiasi natura, o di strenuo difensore della veridicità e continuità delle storie.
Si sono create due fazioni che stanno andando troppo muro contro muro.
Le posizioni di entrambe sono comprensibili e valide ma, mi si permetta, stanno andando alla deriva nella forma.
Da una parte c'è la posizione dell'autore in questione (Savini).
Spesso si attaccano i personaggi pubblici di parlare troppo con "il pilota automatico", cioè di parlare con frasi fatte, luoghi comuni e comunque senza la dovuta sincerità.
Bisogna dare atto a Savini che è stato molto franco. A tratti anche troppo. Nel senso che si sono capite le ragioni delle sue azioni ma che, forse, le ha esplicate in modo troppo "rude". In alcuni contesti bisogna anche "indorare la pillola", non mentire o dire mezze verità ma essere più cauti nella forma. Invece dal primo messaggio di spiegazioni si nota un eccessivo difensivismo corredato da frasi molto (o troppo) realistiche. Si poteva anche spiegare la cosa non andando nei particolari che hanno portato al cambiamento di significati del sentimento provato tra Paperone e Doretta.
E lo dico perché, a mio parere, alcune dinamiche interne la redazione e il proprio lavoro dovrebbero restare come detto interne. Spiegare ad un gruppo di appassionati che si censurano delle cose preventivamente non è proprio il massimo del tatto e della diplomazia. Tutti capiamo che bisogna preservare il proprio lavoro e la propria posizione ma non a discapito della fiducia dei lettori.
Soprattutto evitando post sarcastici dove invece di stemperare i toni si tende ad infiammare gli animi ed esasperare le repliche. Di questo sono certo che Savini possa fare un passo avanti portando il dialogo in campi più tranquilli e con modi più maturi di quelli che sta attuando negli ultimi post scritti.
Dall'altra parte c'è la posizione degli utenti del forum.
Ognuno, a modo suo, ha sviscerato il proprio pensiero e le proprie critiche all'accaduto. Ma come sempre c'è stato qualcuno che si è lasciato prendere un po' troppo la mano. Criticare qualcosa con la quale non si è concordi è un diritto dell'acquirente di un determinato prodotto. Ma la critica presuppone il fatto che questa sia costruttiva e priva di posizioni troppo radicali.
Ci si può anche indignare per quelle che noi vediamo come "ingiustizie intellettuali" ma bisogna farlo nei giusti tempi e modi.
Insomma bisogna riportare, da entrambe le parti, la discussione su binari più tranquilli. Solo in questo modo si potrà parlare, in modo democratico, per arrivare a delle giuste spiegazioni delle rispettive posizioni.
Partendo dal presupposto che, anche a discussione finita, possano restare modi diversi di intendere la ragione.