Complimentandomi con Vito per aver “oltrepassato la barricata” dei GC insieme a me, non posso non essere portato ad una riflessione: se questo numero ha convinto così tanta gente che non seguiva la testata a comprarlo, e magari anche a fidelizzarsi, può voler dire che il numero è molto buono. E infatti lo è, a mio modesto parere.
Come si può resistere a una storia di Cimino come Zio Paperone e il rosolio della nonna, non più ristampata da 30 anni, divertentissima e perfino toccante nel ricordare un passato di privazioni di Paperone? Oppure alla storia di apertura, Topolino e il mistero della casa ariosa, disegnata magnificamente da Carpi e con un Martina che rende cattivissimi Gambadilegno e Trudy nel loro piano criminale?
Senza dimenticare che mi sono molto piaciute storie come Paperino legionario con una trama straniante tipica si Siegel e impreziosita dal disegno di Romano Scarpa, Lezioni di recitazione che vede un Pico de Paperis in gran forma grazie alla trama e nel disegno di Strobl (lollosissime le scene in cui tenta di sostituirsi al regista, e il disegno di Strobl molto ricorda il Pico delle apparizioni televisive americane), una simpatica storia di Chendi tratta dal Diario di Paperina (Aumento di stipendio) divertentissima nelle scene di “educazione” di Paperino quanto amara per il finale, vista la soluzione a cui il Nostro è dovuto ricorrere, e disegnata ancora da un grande Scarpa. E’ poi presente l’episodio del San Bernardo cacciatore dal Rotocalco di Paperino disegnato da Jack Bradbury, abbastanza buono.
Tip e Tap e l’aiuto in casa è senza dubbio simpatica, divertente in alcuni punti, ma niente di più; Zio Paperone e la cosmospedizione non mi ha convinto molto, pur nascondendo un invito (già nel 1975!) all’uso di fonti di energia alternative al petrolio e presentando sia Archimede che Pico contemporaneamente, cosa che non ricordo come frequente.
Meglio Pippo Super o non Super? È una storia molto divertente, che mi ha ricordato le storie di SuperPippo che leggevo su Paperinik e altri supereroi e che mostra come l’identià segreta di un supereroe è contenta se viene apprezzata di per sé, senza costume addosso.
Pippo e la gang dell’orologio è una storia che è riuscita a ingannarmi sul professor Ozen, facendomi credere prima una cosa, poi l’opposto e infine la verità era la mia prima impressione. Bravo Fanton! Mentre Topolino e il colpo a Madera più che un giallo è un’avventura Topolino VS Gambadilegno. Comunque gradevole.
La sezione Superstar infine presenta due belle avventure scritte da Martina: Paperino e la fonte miracolosa, storia movimentata che presenta molte situazioni “spietate” e impossibili al giorno s’oggi, specie nei comportamenti dello Zione e nell’atteggiamento di Qui Quo Qua. Un Carpi ancora acerbo realizza dei Paperi comunque gradevoli, anche se con un becco lungo che molto ricorda Taliaferro.
Topolino e la dinamite verde è invece un bel giallo classico ben disegnato da Bottaro. Lo avevo già letto sui Maestri Disney, e non mi aveva convinto più di tanto, qui invece mi è sembrata buona, nonostante sia il solito giallo all’italiana di Mickey insieme a Pippo. Ma alcune trovate martiniane abbinate al disegno di Bottaro rendono interessante l’avventura.
Chiude la sezione Fotostoria della Grande Tribù (Lockman, Strobl), che tramite una serie di fotografie raccoglie varie avventure con protagonista di volta in volta un Papero diverso. Ho gradito molto la spiegazione introduttiva di Boschi sul termine "Grande Tribù", che ho già letto da altre parti in altre occasioni (forse proprio qui sul forum) intuendone il significato, ma senza mai esserne sicuro e soprattutto senza mai capire se ci fosse un motivo per cui al posto del più normale Banda Disney usassero quel termine.
In definitiva, un numero prezioso e ricco di belle storie e di grandi autori, reso ancora più invitante dal bellissimo Topolino vestito elegante nella copertina di Cavazzano.