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IL CONTE DI ANATRHAM
Tornare nell'Inghilterra otto-novecentesca a poche settimane da Orgoglio e Pregiudizio non mi elettrizzava ma devo dire che il soggetto di Marco Bosco è interessante, con questo erede 'esterno' messo al posto di quello legittimo (una Paperina che all'epoca non poteva ancora votare e che potrebbe rivelarsi, nel suo animo, una 'suffragetta') e con un Paperone non diretto possessore di immense ricchezze ma 'curatore' delle medesime. Le matite di Nico Picone sono troppo 'underground' per una saga non so quanto lunga, pur avendo un taglio che non mi dispiace del tutto (un po' come per Lavoradori che però preferisco nelle brevi).

TOPOLINO NEL MIRINO
Alessandro Sisti scrive una storia da segnalare per un certo realismo riguardo il bisogno di una scorta per proteggersi da malintenzionati vendicativi. Non che in precedenza Topolino non abbia subito attentati alla sua vita o rapimenti, ma è forse la prima volta che viene scortato, con tutte le conseguenze del caso. Questa nuova situazione arricchisce la trama di altri protagonisti, decisivi nella risoluzione del 'giallo'. E' strano vedere un attempato e corpulento Basettoni raggiungere e stendere un giovane e atletico ladruncolo mentre la S del Super Markett ricorda con  precisione quella di Esselunga.

BRIGITTA E LA DEPOSITO-PERFORMANCE
In questo ennesimo episodio 'artistico' Roberto Gagnor riporta ad un certo livello le diatribe fra Brigitta e Paperone (con aggiunta di Amelia), quasi come quelle scarpiane e ciminiane degli anni '60/70 dove, non a caso, la Pop Art dell'epoca faceva spesso capolino. Con le dovute differenze: qui troviamo alcune 'esagerazioni demenziali' (il "cucù" di Brigitta fra Paperone e il Sindaco o le 'disavventure di Amelia') che i due maestri veneti sapevano 'modellare' diversamente. Ottima la scelta di paperizzare la Abramovich: Galina Paperovic potrebbe entrare nel cast fisso delle storie brigittesche, rendendole ancor più spumeggianti.

Consegne Paperino & Paperoga - Il piano per l'ultimo piano
Buona solo per un bambino alla sua primissima lettura.
Wizards of Gamba   Gli unici Wizards che posso accettare: quelli di sei tavole.

PAPERINO E LO SPIRITO DEL COLLEZIONISTA
Enrico Faccini si conferma genio della surrealità paperopolese. E' proprio la distanza fra situazioni oggettivamente surreali e l'aplomb anche posturale dei protagonisti a rendere uniche le sue storie, se non riconducibili a quelle dei maestri americani d'antan. Spero di non avere mai a che fare con le persone incontrate da Paperino: per quanto collezionista, non avrei più lo 'spirito' dopo certe esperienze!  SmShame2

E' proprio la distanza fra situazioni oggettivamente surreali e l'aplomb anche posturale dei protagonisti a renderle uniche, se non riconducibili a quelle dei maestri americani d'antan

Dopo anni finalmente ho capito chi mi ricordava il personaggio dell'autocontrollo massacrante: buster keaton! Caspita, era evidentissimo come omaggio e non ci ero arrivato

A me invece la storia di Faccini ha fatto venire in mente la prima parte della sfida a biliardo con il conte Catellani nel film Fantozzi: inoltre il primo collezionista mi è sembrato un mix tra il Catellani stesso e il conte Semenzara (quello si fa accompagnare da Fantozzi al casinò nel film successivo).
Molto buona la storia di Sisti che riesce a trattare, anche se parzialmente, un tema molto delicato come il programma di protezione dei testimoni.

Numero nel complesso più che buono, da lettore non troppo assiduo del settimanale. Acquistato per la storia di copertina, questa si è rivelata molto piacevole anche se condivido i dubbi di Cornelius sui disegni di Picone (cui avrei personalmente preferito un tratto più "classico", data l'ambientazione della storia). L'altra chicca è senza dubbio la storia di Faccini, un surrealismo dissacrante nel suo miglior stile (effettivamente i rimandi fantozziani, ripensandoci, li vedo bene anch'io). Sorvolo su Wizards of Gamba, a parer mio un riempitivo con poco capo e quasi per nulla coda. Consegne Paperino e Paperoga fin troppo lineare e demenziale, tanto da sconfinare nel banale. Interessante invece la storia di Sisti, della quale ho apprezzato il realismo anche se forse mi sarei aspettato più "suspence" nella trama visto il titolo. La storia di Brigitta, infine, mi lascia un po' perplesso, tuttavia penso sia soltanto una mia opinione. Riconosco che ha un suo perchè ma personalmente non mi entusiasma (sarà anche la mia disaffezione - eufemisticamente parlando - per queste forme di espressione artistica).

Sorvolo su Wizards of Gamba, a parer mio un riempitivo con poco capo e quasi per nulla coda. Consegne Paperino e Paperoga fin troppo lineare e demenziale, tanto da sconfinare nel banale.

Proposta per la nuova direzione: non sarebbe meglio abolire le riempitive e concedere quelle 6 paginette alle altre storie, regalandole così respiro un po' più lungo e cercando di rimediare a molti finali affrettati. Due piccioni con una fava! O0