Non l'ho ancora letta (ora magari vado a guardare nella cassetta della posta), ma se non ricordo male anche la penultima storia di Silvano Mezzavilla sul Topo non era stata un granché (vado a memoria... Quella delle statue che si animavano).
Il problema che a uno scrittore come Mezzavilla la dimensione del Topo attuale dovrebbe (queste sono mie supposizioni) stare stretta.
Il mistero della voce spezzata, il ritorno a Leg City, l'enigma del Faro, il grande Caldo, il rapimento di Topolino, la sindrome Visionaria... Hanno tutte trame molto belle e avvincenti che si dipanano in due tempi.
Altre storie da un tempo solo valgono comunque, ma la trama inizia a semplificarsi, o a correre più del dovuto: la fabbrica dei Sogni, il mostro Oscillante, la frequenza Kappa, il week-end con il Gatto, la villa dei Misteri, il robot mutevole fino al Naufrago dello Spazio, ultima, sibillina, storia di Mezzavilla che mi sia piaciuta.
Trame impegnate e impegnative, senza dubbio, in un fumetto come Topolino. Speriamo solo che arrivi questa nuova vecchia tendenza di storie più lunghe e corpose, affinché un autore come lui possa di nuovo esprimersi al meglio...