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    Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
    Risposta #300: Martedì 2 Set 2014, 17:06:23
    Gli elfi stra-fatti, perché quegli sguardi persi nel vuoto, e quella recitazione assurdamente enfatica mi sembrano dei mezzi tecnici ridicoli per comunicare la natura degli elfi.

    Dovrebbero essere eternamente giovani, pieni di gaiezza, e Jackson li ha trasformati in mummie rintronate dalle anfetamine.

    Oltretutto, lungi dall'abitare una selva, vivono in un plasticone di dubbio gusto, più adatto al Caesar's Palace che ad un popolo, che, come detto, dovrebbe vivere in pace con la natura, e a contatto con essa. Dimmi tu cosa c'è di naturale nella Lothlorien del film!

    Tolkien parlava di cose vere, con una magia così sotterranea e taciuta che quasi non era menzionata, mentre questi hanno trasformato il suo universo, per semplificarlo, in un posto dove il magico si deve vedere (e possibilmente, fare luce) per evitare che lo spettatore, presunto ritardato, non capisca.

    Per quanto mi riguarda, potevano fare qualsiasi cosa con Il Signore Degli Anelli, tranne quello che hanno fatto: non una, ma due operazioni intellettualmente disoneste.
    « Ultima modifica: Martedì 2 Set 2014, 17:07:29 da Sean_Leduck »

      Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
      Risposta #301: Martedì 2 Set 2014, 17:14:27
      Mi riferisco al prendere materiale meditato e calcolato per anni, e trasformarlo in un'attrazione di Gardaland.

      Al riguardo: http://www.worldcrunch.com/culture-society/my-father-039-s-quot-eviscerated-quot-work-son-of-hobbit-scribe-j.r.r.-tolkien-finally-speaks-out/hobbit-silmarillion-lord-of-rings/c3s10299/#.VAXBASi3PEA

      Dico "stupro" perché qui non è questione di adattamenti. Excalibur era un adattamento, mentre questo è lo sfruttamento commerciale più becero.

      E' come prendere l'Odissea e trasformarla in una mega-scazzottata con Polifemo, contornata dalle "fighe" Nausicaa, Circe e Penelope. E' banale, è superficiale. Si possono fare belle storie che piacciono al pubblico anche senza svendersi, vedi Il Gladiatore. Non è nettamente più avvincente?

      Jackson ha diluito quante? 200 pagine? e le ha trasformate in un'altra gallina dalle uova d'oro. Qui l'interesse per Tolkien o anche per il cinema passa in secondo o terzo piano dietro all'esigenza di far più soldi possibile.

      In questo senso, questi film sono uno stupro nel vero senso della parola. Fanno violenza all'opera di Tolkien. Ma, davvero, il figlio di JRR è assai più eloquente di me, consiglio il pezzo che ho linkato!  ;)

      Concordo sul discorso soldi. Da 300 pagine potevi farci 2 film e descrivere in dettaglio tutto quanto, togliendo tutto quanto di superfluo c'era in tutti e due i film e aggiungendo quanto è stato tolto dal libro.
      Si è snaturato l'aspetto fanciullesco dell'opera di Tolkien per renderlo più affine al sequel perché si temeva di non essere apprezzati ma si è finito per scontentare i fan...

        Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
        Risposta #302: Martedì 2 Set 2014, 17:23:58
        Sapevano benissimo cosa stavano facendo, semplicemente, tra un film fatto bene e 3 fatti male, hanno optato per la seconda opzione, sicuri che, comunque, ficcare un po' di lotte, Evangeline, inseguimenti ed effetti speciali avrebbe attirato pubblico. E, ovviamente, avevano ragione, ma, da fruitori, avremmo il privilegio di poter cassare queste iniziative non andandole a vedere. E invece...

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        Sergio di Rio
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          Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
          Risposta #303: Martedì 2 Set 2014, 18:50:59

          Sono sicuro che la mia opinione è in minoranza schiacciante (ma ho dalla mia Christopher Tolkien),  ma mi andava di rompere il generale consenso in favore di questi film, che, a mio avviso, sono solo baracconi commerciali, e mi stupisco della mansuetudine con la quale questi stupri sono accolti.

          Il discorso mi sembra eccessivo...ripeto quanto detto finora nelle varie pagine di discussione, io non ci vedo uno stravolgimento eccessivo, nè tantomeno "stupro" dell'opera originale, ma semplicemente, un normale adattamento cinematografico moderno di libri che risalgono a decenni fa.

          Che la trilogia dello Hobbit sia un'operazione commerciale, fatta sull'onda del successo di LOTR, è evidente. Che poi si sia scelto di dividerlo in 3 parti senza particolare bisogno di farlo se non economico, è ancora più palese e lo si è detto fin dall'inizio.

          Ma si tratta di qualcosa che non ha nulla di eccezionale, piaccia o meno è la prassi dell'industria cinematografica attuale. Si può discutere se fosse o meno il caso di fare questo o quell'altro, se si è andati troppo oltre oppure no. Il punto è che un film destinato ad un pubblico tendenzialmente giovanile, al giorno d'oggi, non può fare a meno di rendere i personaggi fighi, o cool che dir si voglia.
          Gnocca, umorismo, effetti speciali...la triade magica per sfondare la barriera del miliardo di dollari.
          Con un film che segue pedissequamente il romanzo e non si discosta mai dallo spirito tolkeniano per accontentare i puristi, al miliardo di dollari non ci arrivi, forse neanche al mezzo miliardo.
          A noi può non fregare nulla ma per una casa di produzione cinematografica è la cosa più importante, visto anche il budget utilizzato.
          « Ultima modifica: Martedì 2 Set 2014, 18:55:51 da Sergio_di_Rio »

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            Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
            Risposta #304: Martedì 2 Set 2014, 20:30:54
            A questa discussione poteva mai mancare un fanatico della serie?
            Certo che no, eccomi qua!

            Ormai è palese quanto la mia passione verso l’opera di Jackson sia infinitesimale, tuttavia, proprio perché ci tengo i film, anch’io devo dire cose negative e positive.

            Partiamo da quelle negative:

            - La sottotrama di Tauriel. Il personaggio, preso da solo, non mi dispiace affatto: avere un’eroina con un passato tragico (genitori uccisi da orchi) e responsabile del cambiamento di carattere e pensiero di un Legolas ancora troppo ancorato al padre è un’idea piacevolissima.
            La relazione col nano, invece, no. Nada, nada. Nope!
            O meglio, se proprio lo si voleva poteva essere gestito in maniera diversa:
            nel momento in cui gli Elfi incarceravano i Nani, Tauriel avrebbe potuto percepire il loro dolore  e pensare tra sé e sé se fosse giusto o meno trattarli così. Legolas avrebbe letto la preoccupazione sul suo volto ma qualsiasi dialogo fosse venuto fuori, il giovane principe le avrebbe chiaramente detto che sulle scelte di Thranduil non si discute.
            Inseguimento sulle botti, caccia agli orchi, scontro a Lake Town e arriviamo, alla fine, alla scena della guarigione di Kili. Tauriel ha ora la possibilità d’essere d’aiuto per i Nani e, subito dopo la guarigione, può conoscere meglio Kili.
            NON come nel film dove il nano parla con l’elfa (concettualmente suo nemico), all’interno di una prigione, con tutti gli altri nani lì vicino che potrebbero ascoltarli (si presuppone che stiano dormendo) solo perché sono attratti l’uno dall’altro. No.
            Alcuni dialoghi (eccetto la battutina sui pantaloni) sono gradevolissimi; la luce delle stelle, il colore rosso fuoco del Sole (aherm… pur sempre una stella ;D),
            il ricordo della madre di Fili e Kili appena citata nel libro… però non è il massimo che PJ sa fare.

            Fine cose negative.

            Cose positive:

            - Tutto il resto: A differenza di quanto dicono in molti, per me La Trilogià è un adattamento non solo fedele all’opera originale* ma per certi versi anche superiore. Se PJ avesse fatto un solo film in cui seguiva letteralmente il libro senza alcuna libertà di scelta sarebbe venuta fuori una produzione inconcludente, incongruente, con molti passaggi azzardati e a tratti banale nonostante si sarebbe mantenuta la bellissima atmosfera fiabesca e dolce. Un film del genere esiste già; su dailymotion hanno pubblicato il film d’animazione del 1977, una piccola opera che vanta grandiose canzoni (le preferirei a qualsiasi Disney) ma una trama piuttosto frettolosa che non dà pienamente giustizia al testo scritto.
            La trilogia di PJ, invece, punta più in alto. La narrazione non è mai inerte e banale, ci si concentra il più a lungo possibile sulla trama e sui personaggi che ne fanno parte. Il tutto, in una sceneggiatura che tenta di colmare i buchi narrativi del libro inserendo quanto più materiale possibile dell’operato di Tolkien. Ben venga, dunque, che lo spettatore sia consapevole del piano di Sauron di conquistare Erebor e del perché sia necessario uno scassinatore nella compagnia di Thorin; ben venga che ci sia presentato il Bianco Consiglio o la leggenda di Girion, ben venga che le motivazioni di Bard ci siano spiegate sin dall'inizio o si conosca il Governatore della Città, ... ben venga tutto!
            E quei dialoghi aggiuntivi, inventati dagli autori, non fanno altro che testimoniare la profonda pignoleria nell' approfondire il più possibile la storia: “Un viaggio inaspettato” sarà costituito dal 70% da dialoghi tra i vari personaggi, molti di questi veramente toccanti (Bilbo & Gandalf, Galadriel & Gandalf; Balin & Thorin, ecc…).
            Certo, essendo un kolossal non può risparmiarsi da scene d’azione alla americana, tuttavia, sono più che accettabili considerando tutta l’argomentazione scritta sopra.

            Mastertinti. :)

            * e vogliamo parlare del fatto che interi dettagli presenti nel libro siano riproposti sullo schermo? Non solo la citazione a Ruggitoro Tuc, o ai fazzoletti di Bilbo ma perfino alcune mosse di combattimento!
            « Ultima modifica: Martedì 2 Set 2014, 20:33:54 da MasterTINTI »

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              Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
              Risposta #305: Martedì 2 Set 2014, 22:41:33
              Dico una cattiveria: Christopher Tolkien potrà anche lamentarsi che abbiano usato l'opera di JRRT per fare soldi, ma allora lui che di suo padre si è ridotto a pubblicare anche la lista della spesa rielaborata e riscritta e allungata col brodo... :P
              I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

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                Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                Risposta #306: Martedì 2 Set 2014, 23:12:52
                Dico una cattiveria: Christopher Tolkien potrà anche lamentarsi che abbiano usato l'opera di JRRT per fare soldi, ma allora lui che di suo padre si è ridotto a pubblicare anche la lista della spesa rielaborata e riscritta e allungata col brodo... :P

                 [smiley=other_bow.gif] quotone!


                (sia chiaro, io il brodino tolkieniano, pur se annacquato e servito dal figlio Chrisopher, me lo bevo comunque tutto, e pure volentieri, fanatismi personali...ma almeno per coerenza sua personale, non ci sta proprio per nulla l'essere così assolutista, su!)
                «Éala éarendel engla beorhtast
                 ofer middangeard monnum sended.  Aiya Eärendil Elenion Ancalima!»

                  Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                  Risposta #307: Mercoledì 3 Set 2014, 13:21:56
                  Beh, non è vero che il cinema oggi funzioni per forza così; ci sono film orrendi, confezionati per piacere alla maggior parte, come Transformers o I Mercenari, ma anche buoni film di cassetta, fatti per bene, come Gangs of New York, The Departed, o il già citato Gladiatore, solo per rimanere nel campo dell'action.

                  Non sto affatto dicendo che sia un male guadagnare, lungi da me!
                  Tolkien jr ha sicuramente guadagnato dall'opera paterna, ma  credo che ci sia modo e modo: un conto è pubblicare del materiale (troppo? sono d'accordo), un altro è prendere il signore degli anelli e trasformarlo in un polpettone per adolescenti non particolarmente svegli.

                  In realtà, le persone sono più intelligenti di quanto credano i cinici, ma hanno bisogno di una chance: la gente magari non è molto istruita e ha uno span di attenzione ridotto, ma, se costruisci un bel film come The Departed, riempi le sale. Non è che le persone sono preconcettualmente ostili alla qualità!  ;D

                  Si può anche giocare con la linea di confine, vedi Avatar, e comunque consegnare un prodotto di qualità. Accidenti, Hichcock l'ha fatto per tutta la carriera, facendo cassetta con film che piacevano alla critica.

                  Quindi, non è che non c'è alternativa. Poi, se uno vuole vedersi queste passeggiate in Nuova Zelanda, e dei combattimenti usciti da Final Fantasy, si accomodi!

                  Tuttavia, mi da fastidio che ormai, per la maggior parte, Tolkien sia quello del cinema, e non quello, mai letto, o sfogliato prima di cedere alla noia, dei libri.

                  E' esattamente come paragonare quella "cosa" di Luhrmann e Il Grande Gatsby di Fitzgerald. Non è questione di adattamento, è questione che, in mano alle persone sbagliate, anche il più sublime dei capolavori diventa una schifezza! :-[

                  *

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                    Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                    Risposta #308: Mercoledì 3 Set 2014, 14:30:27
                    prendere il signore degli anelli e trasformarlo in un polpettone per adolescenti non particolarmente svegli.



                    Ora, io ammetto di non poter mai nella vita riuscire ad essere obiettiva nel valutare la Trilogia di Lotr di Jackson. Rimane il film sacro della mia adolescenza, ci sarò sempre troppo legata in modo particolare, nonostante ora riesca a guardarlo con maggiore distacco e a riconoscerci molti difetti, obiettivamente ci sono. Non so se perchè ho approfondito molto di più Tolkien, o semplicemente perchè ora son più vecchia di allora ;D

                    Detto ciò, quella frase mi pare veramente ma veramente eccessiva.
                    L'astio personale lo posso capire, ma a livello "obiettivo", per quanto si può, mi pare un giudizio troppo severo.
                    Possibile che non riesci a riconoscere almeno qualche merito alla prima trilogia? (sulla seconda posso darti ragione, l'ho criticata molto anche io. Ma i due progetti non mi paiono ma nemmeno lontanamente paragonabili!)
                    « Ultima modifica: Mercoledì 3 Set 2014, 14:31:32 da Manu »
                    «Éala éarendel engla beorhtast
                     ofer middangeard monnum sended.  Aiya Eärendil Elenion Ancalima!»

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                      Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                      Risposta #309: Mercoledì 3 Set 2014, 15:32:55
                      Solo due cose visto che si parla anche della trilogia del signore degli anelli:

                      1) Che i difetti che pure si possono riscontrare (pochi o molti, leggeri o pesanti, questo dipende esclusivamente dalla sensibilità di ciascuno) sono per lo più dei particolari in confronto all'impresa titanica di trasportare sul grande schermo un libro come il signore degli anelli. Impresa più che riuscita direi, tenendo presente che quella trilogia non solo si è guadagnata successo e riconoscimenti ma ha anche conquistato, a dieci anni di distanza lo vediamo inequivocabilmente, un posto nell'immaginario collettivo come uno dei maggiori cult cinematografici dell'ultimo decennio.

                      2) Ti lamenti che ormai per molti il mondo di Tolkien è quello dei film e non dei libri. E' però incontestabile che molti Tolkien manco lo avrebbero conosciuto se non fosse stato per i film. Credo che Tolkien e il suo mondo non siano stati tanto popolari quanto oggi. I film hanno certamente contribuito a fare aumentare gli appassionati dei libri di Tolkien e a far passare il suo mondo da culto di nicchia a fenomeno di massa ben solidamente inserito nell'immaginario collettivo e nella cultura pop mondiale. Insomma che le opere tolkeniane siano state danneggiato dalle trasposizioni cinematografiche mi pare una tesi difficilmente sostenibile.

                      (Che poi sul fatto che i film de Lo Hobbit siano principalmente un'operazione per far soldi e non sono dei capolavori della cinematografia sono sostanzialmente d'accordo, per quanto nel complesso li abbia trovati comunque gradevoli e ben fatti e trovo irrealistica la possibilità che potessero essere fatti in maniera molto diversa da così).         

                        Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                        Risposta #310: Mercoledì 3 Set 2014, 17:07:59


                        Ora, io ammetto di non poter mai nella vita riuscire ad essere obiettiva nel valutare la Trilogia di Lotr di Jackson. Rimane il film sacro della mia adolescenza, ci sarò sempre troppo legata in modo particolare, nonostante ora riesca a guardarlo con maggiore distacco e a riconoscerci molti difetti, obiettivamente ci sono. Non so se perchè ho approfondito molto di più Tolkien, o semplicemente perchè ora son più vecchia di allora ;D

                        Detto ciò, quella frase mi pare veramente ma veramente eccessiva.
                        L'astio personale lo posso capire, ma a livello "obiettivo", per quanto si può, mi pare un giudizio troppo severo.
                        Possibile che non riesci a riconoscere almeno qualche merito alla prima trilogia? (sulla seconda posso darti ragione, l'ho criticata molto anche io. Ma i due progetti non mi paiono ma nemmeno lontanamente paragonabili!)
                        Il Signore degli Anelli l'ho visto al cinema, tutti e tre gli episodi, ed ero adolescente anche io, quindi capisco quel che dici.

                        Se La Compagnia dell'Anello fu nel complesso soddisfacente, il resto mi lasciò un po' perplesso. Le Due Torri, ancora ancora. Ma Il Ritorno del Re, fu una tortura. Grazie al cielo ero in un cinema super-comodo, perché l'ho visto in stato semi-catatonico!  ;D

                        Nel merito: tutto enorme, tutto esagerato. Non lo dico perché sono stato lì a misurare ogni passo del libro per trovare gli errori, non sono affatto uno di quei fans adoranti: il signore degli anelli l'ho letto, mi è piaciuto, ogni tanto, d'estate, mi rileggo un capitolo, e morta lì.

                        Lo dico perché il gigantismo, quest'assurda esigenza di alzare il volume dello stereo (o del dolby) ad ogni scena "stupefacente", tipo Moria, tipo gli Argonath (alti, ad occhio e croce, 1 km o più), tipo Lothlorien, contraddice lo spirito del libro.

                        Capito? Non è questione filologica, ma di sostanza. Se intitoli un film "Il Signore degli Anelli", io mi aspetto che lo spirito sia quello. Invece, è un enorme parco tematico americano, con degli elfi che non sono quelli di Tolkien, con un Aragorn pieno di dubbi che non è quello del libro, un Frodo che non è quello del...beh, ci siamo capiti!  ;)

                        Alla fine della fiera, cosa resta? I nomi, la toponomastica, il fatto che c'è un anello da buttare in un vulcano.

                        Sono d'accordo con te che la nuova trilogia è molto peggio, anche perchè trasforma un libro che si legge in due sere in un polpettone che, con lo Hobbit, ha in comune poco o nulla.

                        Liberi di farlo? Assolutamente, però rivendico il diritto di dire che sono schifezze.
                        E, ti dirò di più, sul forum leggo più di quanto scrivo e un po' ti conosco: secondo me, se fai lo stesso sforzo che feci io, in termini di "scetticismo e distacco", e riguardi la prima trilogia, non potrai che convenire che è una cosa un po' cialtrona, soprattutto (ma non solo) se la si raffronta con il libro.

                        Poi, Peter Jackson potrà avere mille avvocati d'ufficio pronti a ricordare che, in fin dei conti, il medium è diverso, ma io continuo a non capire perché i cancelli di Mordor, che nel libro sono normalissimi cancelli di ferro, debbano diventare una specie di chiusa dello stretto di Panama, dal quale passerebbe una portaerei per il lungo. Ma perché???
                        Saranno anche cavolate, ma mi strappano dalla sospensione dell'incredulità!

                        Io penso che siano limiti tecnici di un regista medio(cre), che, al di là di queste saghe, non è che sia proprio un gigante alla Stanley Kubrick. Ecco, quello è un regista che avrebbe tirato fuori dei grandi film, anche girandoli negli anni settanta (estremizzo, ma, a conti fatti, è vero).

                        Ovviamente anch'io, all'epoca, ero infoiatissimo dall'idea che il mio beneamato Tolkien sarebbe diventato un "fenomeno di massa", poi, digeriti i film, ho accettato che, di Tolkien, sullo schermo era arrivato ben poco.

                        Niente di grave, per carità, alla fine, i libri sono ancora lì da leggere, e penso che, in un futuro nemmeno troppo lontano, si comincerà a dire "che poi, il libro è cento volte meglio dei film". Me lo auguro, almeno!  ;D

                          Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                          Risposta #311: Mercoledì 3 Set 2014, 17:20:35
                          Solo due cose visto che si parla anche della trilogia del signore degli anelli:

                          1) Che i difetti che pure si possono riscontrare (pochi o molti, leggeri o pesanti, questo dipende esclusivamente dalla sensibilità di ciascuno) sono per lo più dei particolari in confronto all'impresa titanica di trasportare sul grande schermo un libro come il signore degli anelli. Impresa più che riuscita direi, tenendo presente che quella trilogia non solo si è guadagnata successo e riconoscimenti ma ha anche conquistato, a dieci anni di distanza lo vediamo inequivocabilmente, un posto nell'immaginario collettivo come uno dei maggiori cult cinematografici dell'ultimo decennio.

                          2) Ti lamenti che ormai per molti il mondo di Tolkien è quello dei film e non dei libri. E' però incontestabile che molti Tolkien manco lo avrebbero conosciuto se non fosse stato per i film. Credo che Tolkien e il suo mondo non siano stati tanto popolari quanto oggi. I film hanno certamente contribuito a fare aumentare gli appassionati dei libri di Tolkien e a far passare il suo mondo da culto di nicchia a fenomeno di massa ben solidamente inserito nell'immaginario collettivo e nella cultura pop mondiale. Insomma che le opere tolkeniane siano state danneggiato dalle trasposizioni cinematografiche mi pare una tesi difficilmente sostenibile.

                          (Che poi sul fatto che i film de Lo Hobbit siano principalmente un'operazione per far soldi e non sono dei capolavori della cinematografia sono sostanzialmente d'accordo, per quanto nel complesso li abbia trovati comunque gradevoli e ben fatti e trovo irrealistica la possibilità che potessero essere fatti in maniera molto diversa da così).         

                          1) l'impresa è titanica, e io non sarei riuscito a scrivere nemmeno la prima riga del copione. Ma non è obbligatorio farlo, soprattutto se sei un regista di medio/basso livello. Non è che sia proprio Scorsese, ma nemmeno Mike Nichols, e nemmeno (e qui diventa grave) Joel Schumaker.
                          Successi e riconoscimenti, bene benissimo, ma per cosa? Costumi, colonna sonora, effetti speciali, eccetto il terzo, che credo sia il meno bello, che ha fatto en plein, 11 candidature e undici oscar, dove ha rivinto Shore per la colonna sonora (che, voglio dire, è sempre quella) e lì sono arrivati i premi per la regia e il miglior film. Operazione..leggermente commerciale? Dai.
                          Riguardo all'immaginario collettivo, lì c'è posto anche per Fabrizio Corona o per Kill Bill, e I rest my case.  ;D ;D

                          2) l'universo tolkeniano è sicuramente più popolare oggi (anche se, dicono, negli anni 30, ebbe grande riscontro), ma quale universo tolkeniano? quello dei film e non dei libri, per cui, di fatto, l'universo tolkeniano è passato dall'essere sotto-cultura a cultura usa e getta da pop corn. Non un gran miglioramento!  :o

                          Di Lo Hobbit, secondo me, si poteva fare un film solo, di tre ore, fatto bene, per quello che è: la favola di un burbero che, sotto sotto, ha la stoffa dell'eroe. Se a questi due film togli gli inseguimenti alla Super Mario, e i combattimenti da videogame non è che rimanga moltissimo!  ;)
                          Dire che non potevano essere diversi (o migliori) è come dire che i libri sono una palla, o sbaglio? Cosa c'era di male nel trasporli, con un po' più di attenzione alla storia, e meno alle botte?
                          « Ultima modifica: Mercoledì 3 Set 2014, 17:24:09 da Sean_Leduck »

                            Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                            Risposta #312: Mercoledì 3 Set 2014, 17:44:48
                            Mettiamola così: basandosi esclusivamente su dati oggettivi (e l'impatto che ha avuto sull'immaginario collettivo è un dato di fatto, mentre il "secondo me è un polpettone per adolescenti non particolarmente svegli" non lo è) la trasposizione del signore degli anelli ha conseguito risultati straordinari. Poi ovviamente è sempre una questione di de gustibus, se tu trovi che siano schifezze il tuo parere rimane più che legittimo, ma resta che fermandosi a ciò che è oggettivo la trilogia di Jackson (che no, non è un grande regista, ma è un eccellente mestierante e aveva le qualità giuste, che magari ad altri e migliori sarebbero mancate, per fare questo genere di film) è nel complesso riuscitissima nonostante i suoi difetti.   

                            Dato di fatto è anche che molti hanno letto i libri di Tolkien grazie alla visione dei film, molti che probabilmente non si sarebbero mai avvicinati ad un tomo come il signore degli anelli se non fossero stati catturati dalla versione cinematografica. Dunque se i film aiutano a promuovere la conoscenza di un autore come Tolkien ben vengano i film, indipendentemente dalla qualità di questi.

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                              Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                              Risposta #313: Mercoledì 3 Set 2014, 17:54:19

                              1) l'impresa è titanica, e io non sarei riuscito a scrivere nemmeno la prima riga del copione. Ma non è obbligatorio farlo, soprattutto se sei un regista di medio/basso livello. Non è che sia proprio Scorsese, ma nemmeno Mike Nichols, e nemmeno (e qui diventa grave) Joel Schumaker.

                              Che non sia Kubrick o Scorsese direi che non è nemmeno da dire, è palese, ma proprio mediocre non lo definirei, no?

                              Bad Taste è un film veramente ricco d'inventiva, Amabili resti m'è parso girato benissimo, al netto di certe scene realizzate al pc non eccezionali, e parla di un tema poco sfruttato nel cinema (l'aldilà)... mi parlano benissimo anche di creature del cielo, che tra l'altro vorrei vedere a breve... Insomma mediocre mediocre non mi pare, ecco :)
                              Che con le grandi produzioni poi sia perso il Jackson più indipendente è anche probabile, però mi è sempre sembrato un regista appassionato :)

                              *

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                                Re: Trilogia "Lo Hobbit" (2012-2014)
                                Risposta #314: Mercoledì 3 Set 2014, 18:03:49
                                Amici miei, senza Peter Jackson Tolkien rischiava di passare alla Storia, quantomeno in Europa, come scrittore simbolo dell'estrema destra :P ringraziatelo ogni volta che potete leggere ISDA senza passare per neofascisti  ;)

                                 

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