Vorrei consigliare "St. Vincent", opera prima di Theodore Melfi che ho visto oggi al cinema. È la storia di un pensionato misantropo e vizioso, interpretato da Bill Murray, chiamato a fare da babysitter al figlio della sua nuova vicina di casa, da poco separata dal marito e impegnatissima con il lavoro. Il ragazzino e l'anziano signore trarranno reciproco giovamento dai poco convenzionali pomeriggi trascorsi insieme.
Non sto qui a scendere nei dettagli della storia, ma posso dire solo che è stata sviluppata in modo divertente, attuale, scorrevole ed emozionante. Verso la fine, forse, qualcuno potrebbe trovare che si viri un po' troppo sul "patetico", ma il cast è eccellente anche in questo: tutti riescono a essere intensi e credibili senza mai sconfinare nel melenso.
I personaggi principali meritano una citazione: dalla mamma (interpretata da Melissa McCarthy) al figlio (Jaeden Lieberher), dal prete-insegnante (Chris O'Dowd) alla straordinaria prostituta-lapdancer russa incinta (Naomi Watts). Su tutti, ancora una volta, spicca un Bill Murray grandioso, dalle mille sfaccettature, che per questo ruolo ha già ricevuto la nomination ai Golden Globe e si dice potrebbe averla anche per gli Oscar.
A mio parere è incredibile che Bill non abbia ancora mai vinto una statuetta dell'Academy Award: l'avrebbe meritata più volte, specie in "Lost in translation" (come protagonista) e in "Rushmore" (come non protagonista), ma potrei ricordare vari altri titoli, prima e dopo. La concorrenza di quest'anno è molto forte e valida, ma sarei felice che la lacuna venisse colmata.