Ritornando alla questione "Ciao Darwin".
Il fatto è questo: c'è trash programmato (i programmi di Bonolis o di Antonio Ricci), e c'è trash del tutto involontario (i dialoghi di certe fiction, i programmi pomeridiani stile D'Urso, ecc...). Il primo fa ridere (e se uno vuol ridere ogni tanto non è che bisogna vergognarsi), il secondo fa pena, irritare, indignare, in una parola: ca**re.
Esattamente la differenza che volevo far notare. Ciao Darwin è un "trash" (anche se bisognerebbe intendersi bene su questa parola) assolutamente voluto, ricercato e di gran successo.
Robe come Uomini e Donne e programmi D'Urso & company lo sono senza volerlo.
Un pò come la differenza fra uno
Sharknado, volutamente squallido e ridicolo, e un
Twilight, che invece punterebbe ad essere altro.
E intanto, ieri sera la prima puntata della nuova edizione. Una sorta di deja vù. E' il passato che ritorna, il ricordo dei tempi andati che si fa prepotentemente strada, è la metafora delle belle cose di una volta che non cambiano mai.
La trasmissione è praticamente uguale alla prima edizione, le modifiche sono minime e di contorno. La stessa sigla, le stesse prove, la stessa tipologia di concorrenti, la stessa grafica, il solito umorismo, i soliti ammiccamenti, il classico tormentone di Laurenti nelle pause fra le varie sfide.
Il programma ha ormai 18 anni, eppure il fatto che sia rimasto sostanzialmente immutato fa capire quanto questa formula, anche a distanza di tempo e nonostante i cambiamenti nella televisione e nella società, sia decisamente vincente.
Ieri sera esordio notevole, ascolti giusto un pelo dietro Montalbano, e principale hashtag sui social network.
E insomma il pubblico ha avuto quello che voleva : Pheega, personaggi improbabili, concorrenti idioti, battute becere e tutto ciò che ci fa amare da quasi due decenni questo programma