Passato ormai il giro di boa, l'impressione che questa sia la stagione più loffia, almeno finora, si conferma tristemente.
La sesta puntata alterna momenti passabili ad altri decisamente malriusciti.
Proseguono noiosette, ma passabili, le parti riguardanti Arya (ma qui qualche picco di interesse, anche visivo, c'è) e Tyrion.
Sempre al centro dell'attenzione invece Approdo del re, capitale di intrighi e intrallazzi vari. E qui, tra processi dai risvolti più che preoccupanti e i soliti salti carpiati all'indietro di doppi/tripli/quadrupli giochi (Lord Baelish regna incontrastato!), siamo sempre a livelli piacevoli e sopra la media quanto a interesse.
Orrenda ed approssimativa per messa in scena, incredibilmente inverosimile, poco accurata, ridicola e pretestuosa, tutta la parte relativa a Dorne e al combattimento nei giardini. Davvero una caduta di stile pesante, tra le parti più brutte e malriuscite dell'intera serie. Scritta e gestita malissimo.
Bella invece la parte finale, a Winterfell, a partire dal suggestivo, sebbene tetro e tristissimo, matrimonio nel Parco degli dei.
Ciò che segue a me non ha così disturbato, ma a quanto pare c'è stata una mezza sollevazione indignata globale. Boh, sarà. A me è parsa nella norma, anzi, si è visto ben peggio finora, altroché, e spesso gratuitamente. Mai visto invece tanto pudore a livello di regia, seppur nella violenza brutale insita nella scena, non si è visto né esibito nulla.
Ora, emotivamente è un pugno nello stomaco, e dispiace tanto per Sansa, turba pensare a che risvolti potrà avere questo episodio per il suo personaggio, considerando che aveva appena iniziato ad alzar la testa e a maturare in modo interessante.
Certo è che, però, quasi sicuramente, il tutto avrà delle ripercussioni non indifferenti su Theon, e se così sarà, certo non si potrà più dire che si è trattato di una scelta di violenza gratuita e narrativamente senza senso, anzi!
E Alfie Allen è un grande attore, la scena è tutta sua, tutta sul suo viso e le sue lacrime. Struggente.