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Che libro c'è sul comodino?

1657 · 117350

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tang laoya
Cugino di Alf
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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #1155: Venerdì 24 Ott 2014, 00:46:04
    Per parte mia sto leggendo "L'arte della diplomazia" di Kissinger, libro nel quale la vecchia volpe ripercorre i tratti salienti della strategia diplomatica degli ultimi quattro secoli, prendendo le mosse da Richelieu, il primo ad aver opposto a una 'diplomazia ideologica" una "diplomazia realistica"(raison d'etat), dove si veda un Carlo V, sovrano del passato, costretto a muoversi entro i retaggi di alleanze dettate dalla religione, laddove il ministro francese, uomo proiettato nel pragmatismo del futuro, non si farà' problemi ad allearsi persino con i turchi per contenere l'espansione delle potenze centrali. Sara' poi Bismarck a riprendere le fila delle intuizioni di Richelieu reinterpretandole nella realpolitik.
    Spunto sicuramente interessante, la comparazione fra il sistema diplomatico europeo, inteso come equilibrio delle forze in un sistema multipolare conseguente alla caduta dell'impero romano e alla frantumazione del sogno di unita' politica del continente (sogno perdurato lungo tutto il medioevo sia nella sua forma imperiale sia in quella papale) e i sistemi diplomatici di altre aree geopolitiche, da sempre maggiormente improntate a maggiore idealismo (riferimenti in particolare alla Cina e all'America, ma anche a imperi centroafricani o mesoamericani), idealismo nato dalla posizione di isolamento geografico di tali potenze non minacciate direttamente da altre forze di pari grado, rendendo di fatto inutili i costanti equilibrismi cui si e' trovato soggetto il vecchio continente (aggiungerei a questo proposito una integrazione di cui non vi e' traccia nel libro, retrodatando di almeno un secolo rispetto a Richelieu, lo sviluppo della diplomazia moderna in ambito italiano, dove la divisione in infinitesime unita' territoriali della penisola costrinse i nostri diplomatici, Machiavelli su tutti, a sperimentare tecniche e stratagemmi nei confronti dei quali il resto dell'Europa si trovava ancora totalmente vergine, fu del resto un altro italiano a continuare la politica francese, di nuovo da cardinale: Mazzarino)


    ..Sempre che non mi confonda. Il mio in realtà titola "Il mondo di ieri". Penso intendessi sempre questo Tang, giusto? Altra traduzione forse? oppure magari è addirittura un altro quello che citi tu, di cui non so nulla?
    Ooopss notato solo ora l'incauto errore.. :-[
    « Ultima modifica: Venerdì 24 Ott 2014, 04:29:41 da tang_laoya »
    Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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    Eruyomè
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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #1156: Venerdì 24 Ott 2014, 12:41:39
      ehhhh, davvero capita anche ai migliori! ;D ..comunque don't worry, come ammenda sarà sufficiente un'altra bella recensione delle tue, quando ti va, magari con simpatica vignetta annessa.. ;)


      la spassosissima saga di I love shopping di Sophie Kinsella, ogni tanto qualche lettura più leggera e spassionata ci vuole ;)

      ..e qui faccio coming out, ho iniziato a leggere anch'io questa "cosa" ;D ..dirò, a dispetto del tema decisamente disimpegnato, per non dire frivolo al limite dell'idiozia, beh..lo stile non è affatto male, pare decisamente divertente, per ora!..di certo, almeno, come purtroppo invece fanno in troppi, non si prende sul serio e non ha pretese di fare letteratura o chissà che, 'sta Kinsella. Intrattiene semplicemente, e lo fa bene.

      Anche se, per ora, ho un po' tralasciato questa parentesi chick lit, per abbandonarmi a Mr. Edgar Allan Poe.
      A mia massima colpa e ignominia, ammetto che conoscevo, dai tempi della scuola, giusto un paio di racconti suoi, i più famosi tra l'altro. Capitatomi un libro in mano per caso, ho deciso di cercare di rimediare alla lacuna, visto che per ora mi sta intrigando.
      Ha uno  stile di scrittura così particolare, che mi ci vorrà un pochino ad abituarmi, e a capirlo meglio. Comunque la qualità immaginativa,  onirica e cervellotica è folle e straordinaria. Strabordante, da lasciarti senza fiato.
      « Ultima modifica: Venerdì 24 Ott 2014, 12:43:19 da Manu »
      «Éala éarendel engla beorhtast
       ofer middangeard monnum sended.  Aiya Eärendil Elenion Ancalima!»

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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #1157: Venerdì 24 Ott 2014, 23:07:03
        Te li consiglio vivamente i libri della Kinsella, una cosa che apprezzo del suo modo di scrivere è proprio lo stile, semplice e scorrevole, divertente ma mai troppo demenziale ;) In realtà Sophie Kinsella è solo uno pseudonimo, col suo vero nome Madelein Wicknam ha scritto libri più impegnativi e se si viene confrontato lo stile sembrano davvero due persone diverse... E' come se avesse una personalità più seria e l'altra più scanzonata!
        Ottima scelta dedicarti a Poe, io ho un librone con tutti i suoi racconti divisi per categorie e, manco a dirlo, mi sono letta tutti quelli horror... Ricordo che nonostante l'interesse digerivo poco il suo stile così psicoscuro (questa da dove l'ho tolta fuori?) ma all'epoca non avevo ancora gli strumenti per capirlo ed apprezzarlo appieno.
        « Ultima modifica: Venerdì 24 Ott 2014, 23:08:55 da andromeda »

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        Eruyomè
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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #1158: Venerdì 24 Ott 2014, 23:32:27
          io ho un librone con tutti i suoi racconti divisi per categorie


          ..ma sarà mica il Mammutone (mammut/mattone ;D) della Newton?


          ..riguardo alla Kinsella, si, in effetti ho visto i suoi altri titoli sotto il suo vero nome. Però ammetto candidamente che per ora mi interessa di più la saga scanzonata e disimpegnata.. ;D  più in là vedremo se approfondire con altro...thanks ;)
          «Éala éarendel engla beorhtast
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            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #1159: Sabato 25 Ott 2014, 11:56:22
            Io ho appena finito Stardust di Neil Gaiman e credo di aver letto davvero pochi libri tanto stupendi in vita mia. Ne sono rimasto completamente conquistato.

            Adesso sono a metà di Nessun Dove (Neverwhere), sempre di Gaiman, anche se, pur bello, per ora non eguaglia il precedente.

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              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #1160: Martedì 28 Ott 2014, 12:31:56
              Ieri ho finito “Le tre bare” di John Dickson Carr, che mi ero procurato dopo aver notato qualche tempo fa vari commenti molto positivi sul forum. La curiosità di immergermi in quello che viene considerato l’enigma della stanza chiusa per eccellenza era tanta, e in effetti la lettura è stata piacevole. Il dottor Fell è un protagonista brillante, degno di figurare assieme a Poirot, Maigret e compagnia nell’Olimpo dei grandi detective letterari (splendida la sua conferenza “metaletteraria” sulle varie tipologie dei delitti di questo genere). Il ritmo della storia è buono, le pagine si girano con una certa voracità per il desiderio di conoscere al più presto la verità. Anche la soluzione, per quanto magari fin troppo arzigogolata, non lascia affatto delusi (vi dirò che per una volta avevo vagamente intuito qualcosa, anche se ovviamente senza capire nulla della dinamica!).

              Forse, però, mi ero creato un’attesa eccessiva, che non è stata ripagata fino in fondo. Ciò che mi è mancato di più è stato l’approfondimento psicologico dei vari personaggi, che per la maggior parte mi sono sembrati piuttosto sfumati e privi di vera sostanza, in alcuni casi al limite dell’intercambiabilità tra loro. Ovviamente è solo un mio parere, e magari a un’eventuale rilettura vedrò tutto da una prospettiva diversa. Capisco, in ogni caso, che si sia trattato di una scelta stilistica e che l’autore abbia inteso privilegiare qui l’aspetto “tecnico” dei delitti, concentrandosi maggiormente sulla costruzione di due omicidi apparentemente impossibili, al limite della “magia” (mi è tornato alla mente “The Prestige”!), per poi dedicarsi al loro sorprendente scioglimento. E, in questo, giù il cappello: l'obiettivo è stato senz'altro centrato in pieno.

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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #1161: Giovedì 30 Ott 2014, 11:02:43
                Ricevuto per il mio compleanno il trono di spade il grande inverno
                Per mille bobine di Tesla!l'antenato, quel che bee cicoria
                 

                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #1162: Sabato 1 Nov 2014, 12:57:05
                  Sul mio comodino c'è "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde. Certo, devo leggerlo per scuola, ma confesso che volevo già leggermelo per i fatti miei, di conseguenza sarà un qualcosa di più piacevole del solito ;)

                  A lettura ultimata (entro fine Novembre c'è la scadenza), ne farò una recensione ;)

                  Che nessuno osi spoilerarmi il finale o altro... bocca cucita!  :-X :D

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                  Kim Don-Ling
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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #1163: Sabato 1 Nov 2014, 17:23:57
                    Sul mio comodino c'è "Il ritratto di Dorian Gray" di Oscar Wilde. Certo, devo leggerlo per scuola, ma confesso che volevo già leggermelo per i fatti miei, di conseguenza sarà un qualcosa di più piacevole del solito ;)

                    A lettura ultimata (entro fine Novembre c'è la scadenza), ne farò una recensione ;)

                    Che nessuno osi spoilerarmi il finale o altro... bocca cucita!  :-X :D

                    Un mese per leggere Il ritratto di Dorian Gray? Farai molto più in fretta! ;)
                    « Ultima modifica: Sabato 1 Nov 2014, 17:24:28 da inthenight »
                    "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #1164: Sabato 1 Nov 2014, 20:18:04

                      Un mese per leggere Il ritratto di Dorian Gray? Farai molto più in fretta! ;)

                      Un mese è il tempo di scadenza per la lettura: io comincerò a metà scadenza, perché, se dobbiamo fare la verifica, mi deve rimanere impresso, dal momento che la tipologia è, solitamente, collocare nello spazio e nel tempo alcuni passi del testo. In caso contrario, sono delle domande volte a riflessioni che il libro propone e suggerisce ;)

                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #1165: Lunedì 3 Nov 2014, 13:42:23
                        Ieri ho finito “Le tre bare” di John Dickson Carr...
                        Anch'io l'ho letto da poco e anch'io sono rimasto in parte deluso.
                        Intendiamoci, la risoluzione finale è pazzesca, per ingegno e cura, il problema sono le 200 pagine che vengono prima. Troppo lente, troppo prolisse. Sto maturando pian piano la convinzione che buona parte della colpa sia imputabile allo stile narrativo di Carr, che, per farla molto breve, non è che scriva proprio benissimo (è pieno d'inventiva e molto preciso, ma non è scorrevole, non ha il giusto ritmo, è l'esatto opposto della - fin troppo fluida - Christie e lontano da quello che considero uno stile giallistico molto equilibrato fra registro linguistico e narrazione, cioè quello di Conan Doyle).

                        Poi, il finale ripaga gli sforzi per arrivarci, però.

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                        Chen Dai-Lem
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                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #1166: Lunedì 3 Nov 2014, 14:00:13
                          Anch'io l'ho letto da poco e anch'io sono rimasto in parte deluso.
                          Intendiamoci, la risoluzione finale è pazzesca, per ingegno e cura, il problema sono le 200 pagine che vengono prima. Troppo lente, troppo prolisse. Sto maturando pian piano la convinzione che buona parte della colpa sia imputabile allo stile narrativo di Carr, che, per farla molto breve, non è che scriva proprio benissimo (è pieno d'inventiva e molto preciso, ma non è scorrevole, non ha il giusto ritmo, è l'esatto opposto della - fin troppo fluida - Christie e lontano da quello che considero uno stile giallistico molto equilibrato fra registro linguistico e narrazione, cioè quello di Conan Doyle).

                          Poi, il finale ripaga gli sforzi per arrivarci, però.
                          Anche in questo caso la vedo esattamente nel modo opposto..ho trovato il finale decisamente troppo macchinoso..uno può vagamente arrivarci ma tutto il meccanismo per metterlo in atto è stato troppo arzigogolato secondo me.. Il bello sta proprio nelle pagine per arrivarci..l'atmosfera che riesce a creare ti coinvolge al punto da far fatica a staccarti dalle pagine del libro..adoro lo stile di Carr (che comunque non ho trovato per ora in nessun altro libro come qui) il suo far avvenire un colpo di scena ad ogni fine capitolo facendoti sussultare, spiegandolo poi nelle pagine del capitolo successivo.. Concordo con Paper Butler sulla mancanza di caratterizzazione dei personaggi..che però, proprio per il ritmo della storia, non ho notato troppo sul momento..
                          "Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro"
                          - Carlos Ruiz Zafón -

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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #1167: Martedì 4 Nov 2014, 13:10:50
                            Ho appena finito di leggere Poirot a Styles Court e vi posto un commento..diciamo che molte delle informazioni sono ricavate dalla prefazione e postfazione al libro di Julian Symons, io mi sono limitata a raccoglierle e a sintetizzarle..sto cercando di recuperare più informazioni possibili riguardo ai libri di questa autrice per fare una lettura più approfondita, infatti se qualcuno ha o sa dove trovare In viaggio con Poirot edito dal Minotauro e purtroppo fuori produzione mi faccia sapere :)
                            Questo è il primo romanzo della Christie, che lo vede rifiutare da sei editori prima di vederlo pubblicato da John Lane della Bodley Head nel 1920, che però le promette un compenso solo dopo le duemila copie vendute. Ci sono molte cose interessanti da osservare, che vengono portate alla luce dalla prefazione e postfazione di Julian Symons. Intanto la Christie inizia a scrivere questo primo romanzo per una sfida della sorella che le aveva chiesto di scrivere un giallo come quelli di Sherlock Holmes che l’autrice tanto adorava. Vediamo che Poirot è molto diverso da Sherlock Holmes, è un ometto alto 1,60, con la testa a uovo sempre leggermente inclinata, scarpe di vernice nera così come neri sono i capelli, baffi impomatati e parla un misto di inglese e francese. Non è un personaggio che ha molta caratterizzazione psicologia, è bidimensionale e a volte risulta ridicolo, ma il merito dell’autrice è quello di renderlo credibile, infatti il lettore è portato a fidarsi di lui perché ha una logica superiore. L’atteggiamento della Christie verso di lui cambia nel corso degli anni, tanto da arrivare al pensiero di volerlo uccidere, anche se sapeva che il pubblico non glielo avrebbe permesso (questo mi ha fatta inevitabilmente pensare a Misery non deve morire di Stephen King). Anche Poirot ha il suo Watson nel capitano Hastings, ma non gli è necessario, infatti verso la metà degli anni ’30 la Christie lo manda in Argentina, non occupandosi più di lui. La casa dove la Christie viveva si chiamava Styles e questo è il teatro della prima, ma anche dell’ultima avventura di Poirot, Sipario, l’inizio e la fine hanno quindi in comune lo stesso luogo. Il giallo è classico, un delitto in una casa di campagna che coinvolge persone nobili, che non devono lavorare per vivere (John infatti faceva l’avvocato ma ad un certo punto lascia il lavoro per vivere alla villa sulle spalle della matrigna e Lawrence abbandona la professione di medico), ci sono servitori, ma solo due giardinieri perché siamo comunque in tempo di guerra. Finora non c’è nulla di nuovo; la novità è proprio Poirot. Già nel primo romanzo la Christie si dimostra molto abile nel mischiare gli indizi veri e falsi e nel confondere le idee al lettore, appaiono le sue conoscenze con i veleni, grazie alle sue esperienze ospedaliere e le sue esperienze di diritto inglese, in particolare il fatto che con il diritto inglese non si può essere processati un’altra volta per un crimine, dopo essere stati ritenuti innocenti, (soluzione che all’epoca non era stata ritenuta molto convincente, ma che poi si è effettivamente verificata e che ritornerà in Testimone d’accusa). 
                            Il prossimo passo sarebbe Aiuto, Poirot! ma mi fermo per leggere La mia vita, autobiografia dell'autrice.
                            "Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro"
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                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #1168: Giovedì 13 Nov 2014, 21:08:10
                              A forza di sentirmelo consigliare in ogni dove, mi sono fatto prestare Open, l'autobiografia di Andre Agassi e... una volta incominciato, è difficile staccarsene!
                              "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #1169: Martedì 18 Nov 2014, 20:06:41
                                La lettura de "Il Ritratto di Dorian Gray" procede lentamente causa scuola, ma è in questa lentezza che lo sto veramente assaporando: per ora ho letto 1/3 del libro, sono giunto a 6 capitoli su 20, e aspettatevi una bella recensione non appena ultimerò la lettura (accelererò un po' il passo), però si nota che alcuni capitoli non erano stati previsti originariamente da Oscar Wilde, difatti rallentano un po' il racconto (parlo del 3° e del 5° capitolo), ma non per questo lo abbruttiscono, anzi... ogni tanto, lo confesso, mi strania il modo in cui i personaggi dicono di piacersi, tipo il pittore a Dorian Gray... qualcuno di voi, per caso, sa qualcosa che io non so oppure è un qualcosa che scoprirò andando avanti con la lettura?  ;D

                                 

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