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Che libro c'è sul comodino?

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Vincenzo
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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #1290: Martedì 19 Lug 2016, 20:04:37
    Approfittando di un' offerta speciale oggi ho comprato "La solitudine dell'anima " di Maurizio de Giovanni e "L' ombra dello scorpione" di Stephen King.
    Il primo è una raccolta di venti racconti che si lascia leggere in fretta (anche se alcuni sono più che altro riflessioni dell' autore) e che consiglio a chi vuole immergersi nell' atmosfera di Napoli.
    Il secondo per ora non sta assolutamente deludendo le attese.
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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #1291: Martedì 19 Lug 2016, 21:28:50
      L'uomo in rivolta di Albert Camus "sta essendo" qualcosa di notevole.
      Nel frattempo sto ripassando "La luce fantastica" di Terry Pratchett (ultraconsigliato a chiunque voglia farsi numerose e grassissime risate) e "Jolanda, la figlia del Corsaro Nero" (botte e ancora botte e foreste e divertimento assicurato).

      Proseguo inoltre con il Kalevala, prestito di McDuck, che mi sta divertendo tantissimo (benché non sia comico...).

      Insomma non mi annoio. :)
      « Ultima modifica: Martedì 19 Lug 2016, 21:29:38 da A.Basettoni »

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      giulial
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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #1292: Sabato 23 Lug 2016, 18:17:12
        "Le memorie di Adriano", di M. Yourcenaur.

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          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #1293: Domenica 24 Lug 2016, 12:58:36
          Per la serie facciamoci del male, appena finito Anna Karenina.

          Ma è solo allenamento, visto che è già in programma il ben più massiccio Guerra e Pace! Tolstoj di certo aveva un bel po' di tempo libero...ah questi, nobili russi!

          Non preoccupatevi per la salute delle mie braccia, entrambi in e-book!

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            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #1294: Mercoledì 27 Lug 2016, 09:51:17
            A me è piaciuto parecchio l'ultimissimo letto, forse il migliore finora, per me: "Presagio triste". (un nome, un programma.. 8-) ..ma d'altronde chi conosce la nostra "allegrissima" Banana lo sa, se non c'è nulla di un minimo depressivo/deprimente non sarebbe lei.. 8-))
            "Presagio triste" non l'ho ancora letto, sono lì lì per comprarlo da tre o quattro anni, ma, complice il fatto che tempo fa mi sono imbattuto in una recensione nella quale mi hanno "spoilerato" fin troppe cose, non mi sono ancora deciso. Comunque, non parliamo di un giallo-thriller, quindi credo che prima o poi lo leggerò comunque!
            A distanza di quasi due anni da questa conversazione su Banana Yoshimoto (e dopo aver letto, nel frattempo, anche il più recente “Il lago”), mi sono finalmente deciso a cimentarmi con “Presagio triste”, che tenevo in attesa sul comodino già da qualche mese e ho finito giusto ieri sera.

            Anche a me è piaciuto molto, si sente che è un’opera giovanile (in Giappone uscì nel 1988 quando l’autrice aveva ventiquattro anni) ed è fresca, vitale, particolarmente ispirata. Il fatto che sapessi già qual era il filo conduttore della trama non ha inciso sulla gradevolezza della lettura.

            Credo sia il nono anno consecutivo in cui leggo almeno un libro di Banana: come scrivevo, mi piace immergermi nelle sue atmosfere a piccole dosi, ne ricavo una sensazione di pace. “Presagio triste” è senz’altro fra i suoi lavori migliori e mi sembra giusto ringraziare Eruyomè per il consiglio! :)
            « Ultima modifica: Mercoledì 27 Lug 2016, 09:51:59 da Paper_Butler »

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              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #1295: Mercoledì 27 Lug 2016, 12:53:43
              "E non disse nemmeno una parola" di Heinrich Boll.  Romanzo poco conociuto, ma bello di questo bravo scrittore tedesco.

              Un commento.

              Germania anno zero:la fine della guerra ha portato macerie e distruzione, i cui segni sono ancora visibili dappertutto, e tanta miseria, ma le macerie sono anche nell'anima di chi l'ha vissuta e fatta...Vite perdute che cercano di ritrovarsi...di comprendersi, di dare un senso alla loro vita in un mondo che non riconoscono piu.....
              Questo romanzo ha un'ambientazione che ricorda molto il film di Rossellini( non l'avete visto? male male, è un capolavoro meraviglioso, uno degli ultimi, del neorealismo)..

              E nello stesso tempo ecco affacciarsi come un'ombra cupa sul futuro della societa tedesca, pronti a "farli stare bene" il neocapitalismo, la societa dei consumi, pronta a riempire il vuoto, la noia esistenziale, di quelle vite perdute (emblematica la frase"affidatevi al vostro droghiere",droghiere come droga direi, che sottoforma di un immagine pubblicitaria si prsenta insistentemente piu volte davanti ai protagonisti).

              Dunque i protagonisti sono una coppia,sposati da quindici anni,Fred e Kate. Vivono in una(sola) stanza misera, priva di igiene(e per questo due dei cinque figli sono morti) con delle mura sottilissime..lui(che lavora come telefonista, lo stesso lavoro di quando era in guerra) non ce la fa piu, non resiste alle strutture della vita quotidiana e diventato pure irascibile abbandona mogli e figli , e girovagva tra bar e tavole calde, bevendo  e osservando la vita scorrere davanti al lui,altre vite perdute...rincorremdo persone che gli scaldano il cuore .., girando per i cimiteri, ossessionato dalla morte.
              Fred incontra la moglie solo in alberghi di quart'ordine,per fare disperatamente l'amore e mangiare insieme...Kate non riesce a comprendere fino in fondo la sua scelta,è preoccupata per i bambini che non capiscono la scelta del padre..."Sei diventato un uomo diverso" dice Kate, forse lo crede un'irresponsabile, eppure lui l'ama (come del resto lei che cerca di trovare una soluzione e le confessa che non fa altro che piangere da quando non c'è piu lui ), ma non riesce ad esprimere con le parole quello che sente...il suo disagio.
              A volte sentiamo un'amore infinito per quella persona, ma il dolore e la paura ci impedisce di esprimerle, non riusciamo ad esprimere quello che abbiamo dentro, non riusciamo ad esprimere quelle parole.....e questo ci fa allontanarle.
              Le ultime sette pagine sono commoventi, almeno a me hanno commosso,quando rivede la moglie come se l'avesse vista per la prima volta, e solo in quella stanza misera , insieme ai suoi, potra trovare l'unico rifugio... .
              In modo geniale Hinirich Boll dedica ogni capitolo, alternandoli, ai pensieri personali dei due protagonisti..
              Scritto nel 1953 è un gran bel romanzo questo di Heinrich Boll. Perfetto nel descrivere, atttraverso i due protagonisti, lo stato d'animo, il disagio, la paura della miseria, il tormento interiore della Germania, dopo la fine della guerra.

              « Ultima modifica: Mercoledì 27 Lug 2016, 12:57:25 da Paperock »

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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #1296: Giovedì 28 Lug 2016, 21:10:57
                "E non disse nemmeno una parola" di Heinrich Boll.  Romanzo poco conociuto, ma bello di questo bravo scrittore tedesco.

                Un commento.

                Germania anno zero:la fine della guerra ha portato macerie e distruzione, i cui segni sono ancora visibili dappertutto, e tanta miseria, ma le macerie sono anche nell'anima di chi l'ha vissuta e fatta...Vite perdute che cercano di ritrovarsi...di comprendersi, di dare un senso alla loro vita in un mondo che non riconoscono piu.....
                Questo romanzo ha un'ambientazione che ricorda molto il film di Rossellini( non l'avete visto? male male, è un capolavoro meraviglioso, uno degli ultimi, del neorealismo)..

                E nello stesso tempo ecco affacciarsi come un'ombra cupa sul futuro della societa tedesca, pronti a "farli stare bene" il neocapitalismo, la societa dei consumi, pronta a riempire il vuoto, la noia esistenziale, di quelle vite perdute (emblematica la frase"affidatevi al vostro droghiere",droghiere come droga direi, che sottoforma di un immagine pubblicitaria si prsenta insistentemente piu volte davanti ai protagonisti).

                Dunque i protagonisti sono una coppia,sposati da quindici anni,Fred e Kate. Vivono in una(sola) stanza misera, priva di igiene(e per questo due dei cinque figli sono morti) con delle mura sottilissime..lui(che lavora come telefonista, lo stesso lavoro di quando era in guerra) non ce la fa piu, non resiste alle strutture della vita quotidiana e diventato pure irascibile abbandona mogli e figli , e girovagva tra bar e tavole calde, bevendo  e osservando la vita scorrere davanti al lui,altre vite perdute...rincorremdo persone che gli scaldano il cuore .., girando per i cimiteri, ossessionato dalla morte.
                Fred incontra la moglie solo in alberghi di quart'ordine,per fare disperatamente l'amore e mangiare insieme...Kate non riesce a comprendere fino in fondo la sua scelta,è preoccupata per i bambini che non capiscono la scelta del padre..."Sei diventato un uomo diverso" dice Kate, forse lo crede un'irresponsabile, eppure lui l'ama (come del resto lei che cerca di trovare una soluzione e le confessa che non fa altro che piangere da quando non c'è piu lui ), ma non riesce ad esprimere con le parole quello che sente...il suo disagio.
                A volte sentiamo un'amore infinito per quella persona, ma il dolore e la paura ci impedisce di esprimerle, non riusciamo ad esprimere quello che abbiamo dentro, non riusciamo ad esprimere quelle parole.....e questo ci fa allontanarle.
                Le ultime sette pagine sono commoventi, almeno a me hanno commosso,quando rivede la moglie come se l'avesse vista per la prima volta, e solo in quella stanza misera , insieme ai suoi, potra trovare l'unico rifugio... .
                In modo geniale Hinirich Boll dedica ogni capitolo, alternandoli, ai pensieri personali dei due protagonisti..
                Scritto nel 1953 è un gran bel romanzo questo di Heinrich Boll. Perfetto nel descrivere, atttraverso i due protagonisti, lo stato d'animo, il disagio, la paura della miseria, il tormento interiore della Germania, dopo la fine della guerra.


                Molto interessante. Boll è un autore che apprezzo molto, credo che lo prenderò come un consiglio.

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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #1297: Lunedì 1 Ago 2016, 17:16:23
                  Ho da poco finito Gente di Dublino: la maggior parte delle volte finivo i vari episodi chiedendomi "E quindi?"

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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #1298: Lunedì 1 Ago 2016, 21:52:58
                    Però "I morti" il racconto finale è bellissimo.Una bella riflessione sulla vita e la morte. Tra l'altro consiglio di vedere anche il film che ne trasse John Houston(the dead), un film di rara bellezza ed emozione.Uno dei finali piu belli della storia del cinema.

                    *

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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #1299: Lunedì 1 Ago 2016, 21:56:30

                      A distanza di quasi due anni da questa conversazione su Banana Yoshimoto (e dopo aver letto, nel frattempo, anche il più recente “Il lago”), mi sono finalmente deciso a cimentarmi con “Presagio triste”, che tenevo in attesa sul comodino già da qualche mese e ho finito giusto ieri sera.

                      Anche a me è piaciuto molto, si sente che è un’opera giovanile (in Giappone uscì nel 1988 quando l’autrice aveva ventiquattro anni) ed è fresca, vitale, particolarmente ispirata. Il fatto che sapessi già qual era il filo conduttore della trama non ha inciso sulla gradevolezza della lettura.

                      Credo sia il nono anno consecutivo in cui leggo almeno un libro di Banana: come scrivevo, mi piace immergermi nelle sue atmosfere a piccole dosi, ne ricavo una sensazione di pace. “Presagio triste” è senz’altro fra i suoi lavori migliori e mi sembra giusto ringraziare Eruyomè per il consiglio! :)

                      Ma grazie a te, che cosa carina...e dopo così tanto tempo! Ovviamente mi fa molto piacere ti sia piaciuto :)

                      Consigliare libri, come anche film o altro (ma penso che coi libri sia decisamente peggio!) è un azzardo mica da poco, poi io con le parole non sono brava, quindi che qualcuno arrivi a fidarsi delle mie sporadiche sparate fa notevolmente piacere (soprattutto al mio ego malandato) e riempie di una certa, magari piccola, ma bella soddisfazione! :)


                      E quindi, già che ci siamo mi pare giusto proporre e sbrodolare al mondo i miei ultimi compagni di comodino: il Bar Sport di Benni, che non so più da quanto mi ripromettevo di leggere - e finalmente ce l'ho fatta! (e meno male, Benni è un genio!), e La casa fantasma, un libricino strano, a metà tra il giallo e l'horror scritto dai due coniugi May e Jacques Futrelle. La storia è carina, lo spunto particolare, e ancor più affascinante e curiosa è in realtà la vita dell'autore, personaggio originale, colto, eclettico e celebre giallista, incredibilmente morto sul Titanic.

                      E tra parentesi, io ho un po' abbandonato Banana ultimamente, ma ora che ci penso qualcosa di suo, in attesa sullo scaffale da qualche parte, dovrei averlo (Amrita e H/H, e poi il mondo di Banana Yoshimoto, del suo fedele traduttore Giorgio Amitrano), e mi sa che ci faccio un pensierino...Se li hai già letti magari sai dirmi se valgono la pena..almeno so in anticipo cosa aspettarmi ;)
                      «Éala éarendel engla beorhtast
                       ofer middangeard monnum sended.  Aiya Eärendil Elenion Ancalima!»

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                      Gumi
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                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #1300: Lunedì 1 Ago 2016, 22:37:01
                        Per la serie facciamoci del male, appena finito Anna Karenina.

                        Ma è solo allenamento, visto che è già in programma il ben più massiccio Guerra e Pace! Tolstoj di certo aveva un bel po' di tempo libero...ah questi, nobili russi!

                        Non preoccupatevi per la salute delle mie braccia, entrambi in e-book!
                        Buffo, anche io ho appena finito il romanzo di Tolstoj anche se non ho in programma Guerra e Pace, almeno per ora.

                        Ho poi letto la Collina dei Conigli (Watership Down, Richard Adams) su consiglio del buon Mickeynic00 e con un salto carpiato all'indietro sono tornato nell'Alabama degli anni '30 per godermi quel meraviglioso personaggio di Atticus Finch ne il buio oltre la siepe (To Kill a Mockingbird, Harper Lee)

                        *

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                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #1301: Lunedì 1 Ago 2016, 22:37:43
                          io con le parole non sono brava
                          ma finiscila :P

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                          Maximilian
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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #1302: Martedì 2 Ago 2016, 15:22:41
                            Però "I morti" il racconto finale è bellissimo.Una bella riflessione sulla vita e la morte.
                            E' vero, però quasi tutta la parte della festa non c'entra nulla con il messaggio a cui l'autore vuole arrivare.

                            *

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                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #1303: Martedì 2 Ago 2016, 17:20:10
                              L'uomo in rivolta di Albert Camus "sta essendo" qualcosa di notevole.

                              Vorrei iniziare a leggere Camus, da cosa parto ?

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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #1304: Martedì 2 Ago 2016, 17:41:11
                                Ma grazie a te, che cosa carina...e dopo così tanto tempo! Ovviamente mi fa molto piacere ti sia piaciuto :)
                                Piacere mio, davvero! :)

                                E tra parentesi, io ho un po' abbandonato Banana ultimamente, ma ora che ci penso qualcosa di suo, in attesa sullo scaffale da qualche parte, dovrei averlo (Amrita e H/H, e poi il mondo di Banana Yoshimoto, del suo fedele traduttore Giorgio Amitrano), e mi sa che ci faccio un pensierino...Se li hai già letti magari sai dirmi se valgono la pena..almeno so in anticipo cosa aspettarmi ;)
                                Guarda caso, purtroppo, non ho letto né i due che citi né il libro dell'ottimo Amitrano... So che "Amrita" è la sua opera più lunga, è da tempo nella mia "wishlist" e anche gli altri mi sembrano interessanti: a questo punto, nel caso li leggessi, fammi sapere tu cosa ne pensi! Per il momento, comunque, penso che prima di tornare a immergermi nelle atmosfere delicate di Banana attenderò qualche tempo (magari l'anno nuovo, così saranno dieci di fila con lei!). ;)

                                 

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