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Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)

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AzureBlue
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    Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
    Risposta #30: Lunedì 2 Mag 2016, 15:52:50

    Comunque la storia di Chendi/Bottaro è una vera perla di stile.

    Bottaro avrebbe reso affascinante anche un depliant illustrato per lavarsi i denti, con il suo stile  ;D
    Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

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      Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
      Risposta #31: Martedì 3 Mag 2016, 11:00:38
      spezzo una lancia in favore di Topolino e il "buon riposo"... storia che non conoscevo ma che ho apprezzato, al di là della trama  un po' alla Scooby-Doo, per alcune trovate azzeccate ed inaspettate (
      Spoiler: mostra
      esilarante la vecchina armata fino ai denti 
      ) ed una narrazione scorrevole e mai pesante, pur con la divisione in due parti

        Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
        Risposta #32: Martedì 3 Mag 2016, 23:06:38
        Anche io ho le pagine invertite.

        O meglio, delle tre pagine in successione la prima che compare dovrebbe essere la terza.

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        AzureBlue
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          Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
          Risposta #33: Mercoledì 4 Mag 2016, 22:16:35
          spezzo una lancia in favore di Topolino e il "buon riposo"... storia che non conoscevo ma che ho apprezzato, al di là della trama  un po' alla Scooby-Doo, per alcune trovate azzeccate ed inaspettate (
          Spoiler: mostra
          esilarante la vecchina armata fino ai denti 
          ) ed una narrazione scorrevole e mai pesante, pur con la divisione in due parti

          Murry è stato davvero un disegnatore notevole, classico ma decisamente dinamico (più dell'ultimo Gott con quel tratto spigoloso e antiestetico IMHO), e ce n'è per così di storie sue che meriterebbero un recupero, anche perchè passa sempre per un'artista da serie B, nemmeno fosse un'altro di quei pessimi disegnatori americani di cui gli albi sono purtroppo tempestati

          Della stessa coppia (suppongo) è decisamente valevole anche https://coa.inducks.org/story.php?c=W+MM+++44-01
          Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

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            Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
            Risposta #34: Mercoledì 4 Mag 2016, 23:11:16
            (più dell'ultimo Gott con quel tratto spigoloso e antiestetico IMHO)

            Vedi com'è vario il mondo! Io su quel Gottfredson mi sono formato, e solo dopo ho conosciuto quello degli Anni Trenta; e sono un grande appassionato di quell'ultimo stile. È un Topolino perplesso, ritroso, un po' affannoso quando si mette in agitazione (pensate alla battaglia contro i Twitz nella grandiosa Topolino e il terraplano, o nell'altrettanto somma (se non di più) Topolino e la scarpa magica.
            Capisco tuttavia che possa non piacere. Non è uno di quegli stili "universali" (se uno mi dicesse che non apprezza i disegni de "Il terzo Nilo", "La Spada di Ghiaccio", "Guerra e Pace", etc., allora sì mi preoccuperei).


            Comunque alla difesa di Murry di Azure voglio aggiungere che lo sceneggiatore, Carl Fallberg, nel corso degli anni ha compiuto una lenta ma costante ascesa nel mio gusto di lettore, confermandosi come uno dei migliori produttori di storie "buone", mai sublimi eccezionali impareggiabili (termini fin troppo usati), anche probabilmente per via dello stile poco inventivo (almeno nella versione italiana), ma in buona parte dei casi tutt'altro che deludenti. Qualcosa di più del semplice scorrere di pagine che classifichiamo come "storia carina, dài".
            « Ultima modifica: Mercoledì 4 Mag 2016, 23:11:31 da A.Basettoni »

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              Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
              Risposta #35: Giovedì 5 Mag 2016, 00:13:28

              Vedi com'è vario il mondo! Io su quel Gottfredson mi sono formato, e solo dopo ho conosciuto quello degli Anni Trenta; e sono un grande appassionato di quell'ultimo stile. È un Topolino perplesso, ritroso, un po' affannoso quando si mette in agitazione (pensate alla battaglia contro i Twitz nella grandiosa Topolino e il terraplano, o nell'altrettanto somma (se non di più) Topolino e la scarpa magica.
              Capisco tuttavia che possa non piacere. Non è uno di quegli stili "universali" (se uno mi dicesse che non apprezza i disegni de "Il terzo Nilo", "La Spada di Ghiaccio", "Guerra e Pace", etc., allora sì mi preoccuperei).


              Comunque alla difesa di Murry di Azure voglio aggiungere che lo sceneggiatore, Carl Fallberg, nel corso degli anni ha compiuto una lenta ma costante ascesa nel mio gusto di lettore, confermandosi come uno dei migliori produttori di storie "buone", mai sublimi eccezionali impareggiabili (termini fin troppo usati), anche probabilmente per via dello stile poco inventivo (almeno nella versione italiana), ma in buona parte dei casi tutt'altro che deludenti. Qualcosa di più del semplice scorrere di pagine che classifichiamo come "storia carina, dài".

              Chiarisco: il tratto dell'ultimo periodo ha un suo valore, una sua espressività peculiare, testimonianza anche della grandezza di Gottfredson come fumettista, capace di maturare, evolvere, reinventarsi, essere sempre sul pezzo, anche negli anni della vecchiaia. E, per di più, di far passare insieme a questo mutamento dello stile grafico anche un cambiamento nelle trame, che si fanno più cittadine, posate (per quanto sempre avventurose), meno scavezzacollo. Sicuramente danno un'idea di maggiore introspettività, che non guasta affatto.

              Oltre che a livello estetico temo che la mia preferenza per il primissimo tratto di Gott ("Topolino contro Wolf", ma anche e soprattutto quello di "Topolino sosia di Re Sorcio", che forse è tra le mie storie Disney preferite in assoluto) dipenda dal fatto che da bambino mio fratello aveva un vecchio volume (https://coa.inducks.org/issue.php?c=it/BIG+++8#g) e su quello iniziai a conoscere questo mondo, perciò mi risuona ancora come un "piccolo mondo antico".

              Su Fallberg non posso che concordare: non un campione, ma per un Baggio quanti giocatori c'erano di buoni nell'Italia '94? Non tutti possono essere Barks, Gottfredson o Martina. Era, a mio modo di vedere, un buon artigiano che sapeva fare il suo mestiere (nell'accezione più positiva del termine). Avventure che non si lanciano nell'empireo o nell'iperuranio, ma che sono spesso ben costruite a livello di colpi di scena/velocità/sviluppo dei personaggi (anche quelli secondari) e fanno quello che una buona storia deve fare: un intrattenimento non noioso e fantasioso. Per questo, sempre secondo me, il tratto di Murry vi si lega bene: li trovo due artisti dotati di una personalità solida che si trasferisce nel loro lavoro e si sente. Storie solide, appunto, che resistono al tempo e fanno ancora sorridere.
              Ahimè! Così finisce una grande missione di cultura e di civiltà!

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                Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
                Risposta #36: Lunedì 9 Mag 2016, 12:35:08
                Scusate ma come mai si è deciso di ricominciare da capo con questa testata Disney?  :(
                Poche ragazze da quelle parti?

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                  Risposta #37: Lunedì 9 Mag 2016, 14:58:35
                  Non so chi sia Missaglia.

                  Ripassa quando avrai letto La rivolta delle ombre fino ad aver paura della tua stessa ombra (e dell'olio bollente), pivello (cit.) ;D
                  Missaglia è un autore molto valido, con giusto qualche storia un po' meno interessate verso la fine della carriera. Ma il grosso della sua produzione è decisamente notevole, dalla citata Rivolta delle ombre, che ispirò in parte un giovanissimo Tiziano Sclavi per la suggestione del futuro Dylan Dog (fonte: Luca Boschi, GCD), con i disegni di Giovan Battista Carpi, alla maestosa Topolino e il re dei mendicanti, dalla suggestiva Pippo e il condor dell'Illampù, alle cattivissime Avventure di Paperin Temucin e Paperino e il diamante del Kumaon (pienamente servito da un acidissimo Chierchini).
                  Poi c'è il filone bramantesco, cioè le storie disegnate da Onofrio Bramante, egli stesso autore di thriller molto simili e altrettanto tesi, talvolta anche più ingegnosi.
                  I punti salienti della sua scrittura sono l'uso "duro" e armatissimo di Gambadilegno, sempre intento in piani molto seri in varie parti del mondo, il ricorso frequente a pugni e calci (e pure proiettili) da parte di Topolino, comunque sempre in maniera discreta e non "hard-boiled", e soprattutto lo sfruttamento comico di Pippo, delle sue numerosissime stranezze e soprattutto della sua accentuata ingenuità, che in un contesto così "senza sconti" appare un'intuizione non scontata e, a conti fatti, davvero felice.
                  Tipica missagliana è la scelta di mandare i due in "zone calde" del mondo, e intrecciare le vicende loro e di Gambadilegno con insurrezioni e simili.

                  Poi ci sono le storie di Paperi, che a me piacciono particolarmente perché improntate ad una forte comicità nel quadro di avvenimenti molto tesi e dai ritmi sempre scattanti. In un certo senso è lo stesso modulo usato per i Topi ma a dosi invertite (cioè, la comicità prevale sulla serietà). Come tipo di comicità lo apparenterei, più che a Martina al quale comunque si accosta, e più che ai Barosso che erano LA comicità Anni Sessanta, anche a Roberto Catalano e Attilio Mazzanti. Una comicità meno travolgente dei Barosso e Pavese, ma di grande qualità, molto godibile insomma, e con ottimi spunti di trama.
                  Nella parte matura della carriera figurano storie molto originali come Zio Paperone e il segreto di Paperino e Zio Paperone e il sabotatore delle Ande, tutte incentrate su un Paperino segreto e povero.

                  Purtroppo i disegni di Bramante, benché ci si abitui facilmente, non sono bellissimi (parlo per me), mentre ad esempio nelle storie di Paperi disegnate da Luciano Gatto, secondo me, il mix è perfetto. Lo stesso dicasi per il Chierchini più maturo (anche se non al suo apice) di Paperino e l'elfo Filippo.



                  Citazione
                  Scusate ma come mai si è deciso di ricominciare da capo con questa testata Disney?

                  Questa è una ottima domanda cui non è stata data una vera risposta, se non "volevamo renderli più lussuosi" (Valentina De Poli, Anteprima del 15 dicembre, credo).
                  « Ultima modifica: Lunedì 9 Mag 2016, 15:05:10 da A.Basettoni »

                    Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
                    Risposta #38: Lunedì 9 Mag 2016, 15:59:41

                    Ripassa quando avrai letto La rivolta delle ombre fino ad aver paura della tua stessa ombra (e dell'olio bollente), pivello (cit.) ;D

                    Per la cronaca, qualche giorno fa il pivello ha letto una storia di Fanton, e adesso la sua vita non è più la stessa.  :o  ;D

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                      Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
                      Risposta #39: Lunedì 9 Mag 2016, 16:16:47
                      Per la cronaca, qualche giorno fa il pivello ha letto una storia di Fanton, e adesso la sua vita non è più la stessa.  :o  ;D

                      Yess!
                      Un altro è caduto nella rete.

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                        Re: Grandi Classici n. 4 (Maggio 2016)
                        Risposta #40: Lunedì 9 Mag 2016, 16:24:13

                         

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