Diciamolo subito: cinque stelle non bastano per questo super-numero sulle origini del fumetto più amato. Le prime storie di Topolino come non le avevamo mai viste, senza i tagli e le censure che avevano afflitto le edizioni precedenti.
"Topolino nell'isola misteriosa" ci è offerto nella fragranza di otto decenni fa, preceduto da un dettagliato articolo d'introduzione firmato Luca Boschi. Gran lavoro di Disney, Iwerks e Smith. Divertentissimi i cannibali con l'anello al naso, alla faccia del politically correct (mi chiedo perchè, nel TuttoBarks,al Gongoro l'anello fu cancellato, ed i nasi degli indigeni malamente rimpiccioliti....
/). Un Mickey lunare, uscito direttamente dagli schermi dell'epoca, con tutti i piacevoli nonsense del caso... Con
"Topolino nella Valle infernale" esordisce l' avventura. Le pagine d'apertura ci guidano attraverso le citazioni non immediatamente intuibili al giorno d'oggi (da "The jazz singer" con Al Jolson ai vari corti animati di Mickey). Vi mettono le mani in molti (Smith, King, Nelson, Gramatky, e finalmente Gottfredson): il risultato non è dei più omogenei, i disegni sono ancora un po' puerili, ma emerge prepotentemente lo stile dell'allora venticinquenne Floyd, con i suoi fitti tratteggi che, prima dell'avvento del retino, rendono perfettamente l'atmosfera oscura della vicenda. La trama è movimentata e tipicamente western. Gambadilegno, non ancora in versione definitiva,è lo scagnozzo del villain principale, l'avvocato Lupo, personaggio che avrebbe meritato miglior fortuna.
A seguire, i primi veri classici del Gott:
"Topolino e il Bel Gagà" (comicissima vicenda d'amore e di malavita nella Topolinia rurale dell'epoca, con un tentato suicidio di Mickey ideato da Walt e che Floyd non voleva assolutamente mettere in scena);
"Topolino in guerra col gatto Nip", ovvero lotta senza quartiere fra un topo furbetto ed un gattaccio etilista, il tutto calato in una periferia di sapore chapliniano;
"Topolino vince Spaccafuoco", gustosa parodia del campionissimo d'allora, Primo Carnera (è una delle mie preferite!). Chiude il volume
una coppia d'articoli: il primo, a firma di Becattini, ci offre, inedite primizie, le strisce ritrovate della prima storia del Gott; il secondo è una dedica agli autori "minori" che hanno collaborato alla nascita del Topo a fumetti.