Note prelettura del ventottesimo volume.
OGRE: Vulnus Vendor torna con uno dei suoi giocattolini, molto pericoloso. Pikappa si scatena sulle sue tracce, ma non è facile fermare un essere assetato di energia che si assembla pezzo dopo pezzo divenendo sempre più potente… Macchetto scrive una storia indubitabilmente bella, ricca al contempo di ottime gag e di carica drammatica, di sicuro una delle meno bambinesche di tutto il Frittole. Ma si gioca il jolly subito, riprendendo quel che sarà il peggio delle Frittole stesse: la frittolatura, appunto. Perché è più che palese che l’OGRE, benché diverso nel modo di presentarsi, ricicli spudoratamente il concetto di fondo di Mekkano, cambiandone un po’ la trama ed il finale. Gran peccato, però, perché la storia, ripeto, è ben godibile ed ottimamente supportata dai disegni di Freccero i quali, tuttavia, accentuano l’effetto “già visto”… La breve Il metodo orientale strappa giusto una risata. Savini può fare di meglio, comunque buoni i disegni di A. Pastrovicchio.
Kronin: da un po’ di tempo a Paperopoli capita che preziose opere d’arte vengano distrutte in furti a dir poco vandalici. Pikappa cerca di intervenire, ma non c’è nulla da fare: il capolavoro finisce sempre irrimediabilmente in polvere… Ma un attimo d’attenzione in più mostra un piccolo lampo di luce, come se qualcuno sia apparso per un brevissimo istante. Qualcuno che abbiamo già conosciuto, direi: Kronin! Ma chi sono quei due assurdi personaggi che seguitano a comparire dove appare lui? Riprendendo il n. 4, Ambrosio riporta sulla scena il cronopirata, che si mette all’opera con un piano di quelli veramente tosti. Ottimi dialoghi per un’altra bella storia, dove la frittolata c’è, ma non è priva di sprazzi di originalità, supportata al meglio dagli sbavosissimi disegni di Giovanni Rigano (notate la Lyla…): da leggere per vedere come, quando le Frittole aggiungevano davvero qualcosa alla trama ripescata, esse non fossero proprio da buttare! Segue la breve È sempre la mamma, testi e disegni di Cabella: buono il comparto grafico, trama banalotta. Le brevi, sinora, hanno detto ben poco su questa testata, per non dire che sono state tutte quasi inutili. Qui si ripesca Rangi per qualche siparietto col figlio, ma siamo lontanissimi dalle Angus Tales…
Grandi speranze: Birgit Q ha un conto in sospeso con Pikappa, e si dice che il killer prezzolato da lei assoldato sia il migliore per questo genere di lavoracci sporchi. Si chiama Tyrrel Duckard, ed accetta l’incarico perché ha visto che Pikappa è in qualche modo legato ad una droide di nome Eve, che noi conosciamo meglio con il nome di Lyla… Ma anche Tyrrel si chiama in realtà Adam… Che diavolo di pasticcio è mai questo? Cordara frittola spudoratamente il temploziotto impazzito di PK2, dandogli una nuova origine, lontanissima da Time Zero, che ingloba anche quella di Lyla. Non fosse che proprio tale origine è davvero assurda ed illogica (ma dai, Lyla e Tyrrel nascono in quel modo, e parte dei loro segreti sfuggono anche ad Uno?), la storia sarebbe toccante e poetica, e pure ben scritta, nonostante qualche lentezza nei dialoghi tipica di questo autore. Un bel balzo in avanti comunque, rispetto al colpo a vuoto di Un mondo perfetto. Mastantuono si lancia ai disegni, e questa volta ci possono pure stare, benché forse anche in questo caso un autore meno “caricaturale” sarebbe stato più adeguato, posto che alcuni toni della storia sono veramente drammatici. La breve Immagine a fuoco non aggiunge nulla alla trama principale, ma in essa Ambrosio ci racconta con merito una battaglia pikappera dal punto di vista di Camera 9: approfittatene, gente, perché anche in questa terza serie il misterioso operatore rimarrà molto misterioso! Dalena ai disegni se la cava senza lode, ma soprattutto senza infamie, con un tratto più che godibile. Da segnalare nell’originale il bellissimo Backstage dove Ambrosio dava interessanti informazioni su soggetti, sceneggiature e trattamenti delle storie pikappere: quando si occupava di queste cose, era una rubrica d’altissimo livello, che meriterebbe la ripubblicazione.