Vol. 5 - 1984Sì, la selezione continua ad essere buona, bilanciata, esauriente. Questo è l'anno della mia nascita, comunque
Il Matrimonio di Zio Paperone (De Vita). Che bello che abbiano considerato come apripista dell'anno questo capolavoro di De Vita, ennesima riprova di quanto dietro il disegnatore ci fosse un autore completo, e che autore completo! La lezione dei grandi maestri viene rielaborata con profitto, tanto a Topolinia quanto a Paperopoli, ed ecco che De Vita imbastisce una commedia frizzante, animata, lunga e senza cali di ritmo. Una lezione sull'uso dei personaggi e di come gestire queste nuove maschere della commedia dell'arte. Da manuale, proprio.
Le GM e i Pony Selvaggi (Nozfiger/Jaime Diaz Studio). E' una breve, estera, centrale e questo già dice molto, se non tutto. Eppure, eppure una venatura di tenerezza c'è. Prontamente azzerata dagli sviluppi bassotteschi banaloni, diciamolo. Eppure qualcosa mi rimane.
Paperoga e i Dinosauri Nani (Irineu Soares Rodrigues). Arriva il Brasile! Queste brevi estere centrali costituiscono una variante a quelle più ordinarie prodotte in USA. Tra Paperoga superstar, il Papersera e quel retrogusto demenziale lo stile si respira già tutto. Ma il Brasile ha prodotto demenza migliore, e questa rientra nella demenza ordinaria.
Dal Diario di Paperina: La Spilla di Smeraldi (Chendi/Motta). Per variare il menu infilano pure questa storia italiana così minore ma così minore che mentre la si legge si nota l'inconsitenza della trama, che altro non è che una schidionata poco ispirata. No.
Topolino e lo Stendardo Perduto (Marconi/Carpi). Bella l'idea, bello il contesto, bella l'atmosfera che riserva. La trama è poca cosa, tuttavia la sua presenza mi ha piacevolmente sorpreso. E' un bene assaporare anche il lato celebrativo del Topo di quegli anni.