Vol. 21 - 2000
Ed eccoci al 2000 e si inizia il periodo Muci, con un volume niente male. Sono abbastanza incattivito dal fatto che la galleria delle copertine sia diventata una sterile elencazione di cicli di tavole autoconclusive irrilevanti. C'è sicuramente di meglio da dire, piuttosto che fare filologia sul nulla.
Zio Paperone e la Videopass (Gentina/Mottura). Caruccia anche se non eccellente o particolarmente rappresentativa. Si legge con piacere e stupisce il finale lineare in cui non avviene nessun colpo di scena "negativo" che privi Paperone del suo diamantone. E considerato che la cosa mi ha sorpreso, direi che è giusto così.
Topolino e la villa dei misteri (Mezzavilla/Cavazzano). Grande, grandissimo Mezzavilla, che quando l'epoca delle sperimentazioni era ancora da venire proponeva storie mature e intelligenti. Questa in particolare mi ha sempre colpito, pur sembrandomi un po' troppo vaga e "incompiuta". Il punto è che il suo bello è proprio qui (E nella caratterizzazione folle della ragazza trolleggiante). Pinsù mi ha sempre fatto scendere la lacrimuccia.
Topolino e le Cronache della Frontiera: L'Era della Giovinezza (Pezzin/Barbaro). Altra saga di Pezzin, senza dubbio una di quelle che seppe osare di più. Non una semplice galleria di storie autoconclusive, ma una vera e propria epopea spaziale di formazione. Qualche debolezza qua e là, ma anche tanto bellissimo materiale insolito per il fumetto Disney. E' un bene che la si sia voluta ricordare, ma qui più che in tante altre si avverte il senso di incompiutezza. Non era una saga di episodi estrapolabili, questa.
Topolino e l'Esploratore Millenario (Artibani-Arena/Ziche). Grande, grandissimo Artibani con le sue storie maxi che trasudano onestà e imponenza. Dirò un'eresia ma non trovo che darla alla Ziche sia stata la scelta più azzeccata. Questa è una storia complessa e con un registro serio, non una storia demenziale. E' comunque venuta molto bene, però. Voglio altro Artibani, su.
Ok Paperinik: Fuori Servizio (Artibani/Barbucci). Oh, ecco altro Artibani. Che sulle brevi si conferma il grande professionista che è. Le fa simpatiche, divertenti e rispettose, dimostrando di saper gestire un settore in cui altri combinano disastri. Triste invece che io non abbia riconosciuto lo stile di Barbucci. Che gli era successo?
Un Disastro di Cugino (Savini/Leghziel). Le autoconclusive ci volevano proprio. Trovo che sia più che giusto per dare una spruzzata del panorama generale. E queste di Savini sono pure ben riuscite.
Da Non prendere Troppo alla Lettera (Coppola). Coppola autore completo è interessante, anche se avrei preferito tanto bel Faccini. Va detto che anche queste si dimostrano più spiritose e inventive di quelle che il topo propone oggi.