Vol. 18 - 1997
Numero ricco...ma anche un po' sconclusionato!
C'era una Volta... in America: Topolino e la Via dell'Oregon (Pezzin/De Vita). No, questo è un inserimento che non approvo. Non vedo di buon occhio l'operazione di pubblicare pezzi di saghe. In questo caso ce n'era già stato uno e andava bene così perchè si trattava di una saga rappresentativa e la storia era molto a sé. Ma qui siamo in fase avanzata, nel periodo Clementina e inoltre costituisce un "doppione" all'interno di questa galleria di ricordi. La storia cmq rimane sempre bellissima, eh!
Paperino e la Macchina della Conoscenza (Mastantuono). L'esordio di Bum Bum Ghigno, e direi che ci voleva. Storia caruccia, e curioso vedere quanto all'inizio il personaggio fosse ancora considerato un "villain".
Topolino ino ino (Sisti/Sciarrone). A parte che nemmeno ai tempi capii molto bene in cosa consistesse il record di pubblicare la storia più piccola del mondo se questa storia è nata a grandezza naturale e poi rimpiccolita. Sempre trovata una buona storia solo che non l'ho nemmeno riletta, in mancanza di una lente d'ingrandimento. Tutto questo per dire che non approvo nemmeno questo inserimento, elitario e riservato a pochi. Era sicuramente meglio a grandezza naturale.
Elementare, Paperoga: Pap Fiction (Cordara/Ferraris). Temo che siamo di fronte al peggior prodotto italiano mai selezionato per questa collana. Capisco il voler rappresentare anche questo lato del panorama ma qui si è scelto particolarmente male. Le storie del ciclo me le ricordo come brutte, ma questa in particolare trovo che sia ai limiti dell'impubblicabilità. Le gag non fanno ridere e si accavallano in modo confuso, senza un ritmo, senza un ordine. Non so se sia stato per colpa di Cordara, che non ricordo come un cattivo sceneggiatore (avendo lavorato al mio Pk2 preferito, il Peso dei Ricordi) o di un Ferraris in pessima forma, fatto sta che ho trovato la lettura faticosa e ben poco affrontabile. Ma come è potuto succedere?
Sfida a Topolinia (Faraci/Cavazzano). Ed ecco il ciclo di Manetta. Con la famosa storia senza le "e". Di storie dei record però ne hanno già piazzata una, perché pure questa? Non era meglio sempre all'interno dello stesso ciclo prenderne di più succose, come quelle con Rock Sassi? Foliazione? Non male, cmq.
Archimede e l'Invasione dei Bi-Edi (Enna/Arcuri). Gradevolissimo assaggio di Enna, che riflette sul rapporto fra Archimede e il suo aiutante. Non il meglio dell'autore, ma sicuramente una storia che dimostra conoscenza e bravura.
Battista e Quel che Resta del Sogno. (Cavaglione-Cordara/Scarpa). A me dispiace molto che a Scarpa sia toccato disegnare questa storia, che è la dimostrazione di quel che scrivevo nel numero precedente e cioè che nell'epoca Cavaglione si amava cercare di rompere le regole. C'erano i virtuosi che se lo potevano permettere e poi c'erano queste robe qui. Con Battista innamorato di una amica di penna a cui ha fatto credere di non essere quello che è, solo che poi tutti capiranno il valore della sincerità. No sul serio, tu mi approfondisci Battista per raccontarmi questa sciocchezza qui? E anche qui non saprei bene come andrebbero ripartite le "colpe" e come inquadrare Cordara nell'insieme. Boh? Brutta cmq. Molto.