Che Aria Tira… (Ziche): deliziosamente “casereccia”.
I Bassotti e la Sfida in Rosa (Gervasio): e ritorna Marco Gervasio in veste di autore completo, questa volta non con l’intento di rinverdire il tema paperinikiano bensì proseguendo quel discorso già iniziato con Il Cambio di Bassotti. La sgangherata banda a conduzione familiare è infatti protagonista di questa storia prettamente umoristica in cui Gervasio esibisce ancora una volta le proprie qualità di soggettista e sceneggiatore, oltre che le ormai consolidate competenze sul lato grafico.
Peccato che la qualità del soggetto non sia corrisposta da un’altrettanta validità nella sceneggiatura: soprattutto i vari stratagemmi adottati non sono sempre originalissimi né assai plausibili, l’abissale ed irritante stupidità dei Bassotti e le gag che ne derivano e, in generale, una trama non assai compatta. Le note positive non mancano di certo: i Bassotti nigeriani (dalla pelle rigorosamente scura), la Presidentessa dagli slanciati istinti materni e la flemma di Battista; da segnalare inoltre una probabile citazione da Paperinika e il Filo d’Arianna (oh, ma a (s)proposito, che fine ha fatto il recupero della controparte femminile del Diabolico Vendicatore?).
Ai disegni Gervasio non delude, ma nemmeno esalta: poco accurato in certi frangenti, gradirei da lui maggiori guizzi di personalità. Graficamente (oltre che concettualmente) irritanti le Bassotte.
Nel complesso, una buona prova di Gervasio i cui sforzi sia per riabilitare alcuni aspetti dell’Universo Disney vittime di una certa negligenza sia per affermarsi come autore completo sono non solo lodabili, ma anche ammirevoli.
Tutti i Milioni di Paperone - Il mio ottavo milione (Vitaliano/Pastrovicchio): uh, ma che brutto. Il fatto che una storia come questa sia stata posizionata in seconda posizione. Una storia veramente bella, in pieno stile vitalianico e che vede chi vuole questa serie in crisi. Ma quale crisi? Al massimo c’è stato un calo qualitativo intorno al 5° episodio, ma di sicuro Vitaliano non ha mai perso il controllo delle trame. Questo episodio riprende infatti lo spirito dei primi tre episodi (che, personalmente, considero i migliori), vantando anche un finale diverso dal solito, piacevole e originale. Ai disegni c’è poi un fenomenale Pastrovicchio (bello il ciuffo del suo Paperone, anche se si accusa una certa discontinuità grafica con gli episodi precedenti) il cui unico difetto è forse una certa disomogeneità cronologica, un aspetto su cui forse Fausto avrebbe potuto insistere di più (visto che mi sembra un difetto riscontrabile -seppur in misura minore- anche nei capitoli scorsi). La leggera incoerenza cronologica stona un po’, forse sciupando eccessivamente un ottimo lavoro di coppia da parte dei due autori, che hanno confezionato una storia gradevole e di buon livello.
Paperino e l’Insopportabile Damerino (Gianatti/Gula): chiude l’albo questa avventura ben illustrata da Gula (efficaci soprattutto le inquadrature), dal tema non originalissimo ma che riesce ugualmente a farsi leggere. Un po’ retorica forse, ma ideale come lettura d’intrattenimento. Però ha ben 20 pagine. Che sono troppe per una storia così, diciamolo. Insomma, ci sono storie a cui gioverebbero alcune tavole in più e ce ne sono altre che ne hanno fin troppe a disposizione: la dimensione di questa è evidentemente quella di una breve e l’ibrido che ne viene fuori influisce pesantemente sul giudizio della storia. Perché gli ibridi sono particolarmente fastidiosi, soprattutto quando sottraggono tavole e posizione a prodotti ben più meritevoli. Come Tutti i Milioni o Cimino, per dire. Uh, Cimino. Settimana prossima sembra che ritorni in apertura con Cavazzano… ottimo segno.