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DoubleDuck-Segreti in bella mostra (Sisti-Cavazzano/Monteduro): Nuovo episodio del nostro agente segreto preferito, che questa volta è costretto ad affrontare non solo i nemici del'agenzia, ma anche Zio Paperone.
Il ritmo della storia è come impone il personaggio veloce, scattante e ricco di colpi di scena.
Senza dubbio originale la premessa che dà inizio a tutta la trama e senza dubbio inaspettata l'entrata in scena di Zio Paperone, che rende tutta la vicenda molto più avvincente, poichè si ha di fronte un Paperino dicotomizzato tra la fedeltà all'agenzia e la fedeltà allo Zio, forse questo particolare tratto poteva essere sfruttato di più da un punto di vista psicologico, quando invece sempra che emotivamente Paperino non sia turbato, tema soltanto lo Zio, ma questa vuole essere una storia di spionaggio e controspionaggio e nient'altro, purtroppo....
Non ci sono critiche da muovere alla storia da un punto di vista narrativo perchè è una trama simpatica, veloce come dicevo prima senza salti logici o buchi strutturali ci sono inoltre molte gag divertenti e certi particolari di Venezia nel disegno che sono davvero notevoli, ma c'è un ma...
ed è il senso del personaggio Double Duck.
Premetto che mi è sempre piaciuta l'idea di una identità alternativa di Paperino oltre a Peperinik e alla Pia, ma ultimamente mi sembra che stia mancando un filo conduttore a questa serie.
Mi spiego meglio, se si crea un nuovo personaggio o come in questo caso si cerca mettere in luce un lato della personalità di un personaggio immagino che il progetto debba essere ben presente in testa di chi l'ha creato o almeno siano esistenti le linee generali.
Deve essere stato molto difficile inserire questo nuovo ruolo nella vita di Paperino, ma ricordo che nelle prime storie la freneticità a cui era costretto Paperino si metteva in luce , ora invece sembra che Paperino faccio questo di mestiere e che tutto il suo tempo possa essergli dedicato.
Insomma sta perdendo di credibilità, io credo che dovrebbe essere sempre ben presente la vita paperolese di Paperino, in cui è zio e tutore di tre nipotini, la notte è Paperinik, (d'accordo non sempre, ma spesso), deve aiutare Zio Paperone ( in questo episodio per fortuna almeno questo lato viene sfruttato), ha una fidanzata da riempire d'attenzioni per non farsela soffiare dal cugino, ha degli amici...insomma una vita normale come tutti e io credo che sia in una vita normale che si debba introdurre il personaggio DD, cioè si debbano vedere o comunque sentire le difficoltà nel far coonciliare tutto....
Paperino e il diritto di Calcio (Secchi-Camboni): Se l'espediente per iniziare questa storia è stato a dir poco abusato negli anni, lo stesso non si può dire della sua realizzazione.
Ad una lettura superficiale potrà sembrare una trama trita e ritrita, in cui Paperone e Rockerduck bisticciano per i diritti televisivi delle partite del campionato.
Nonostante l'intreccio sia ben realizzato e divertente, l'importanza di questa storia è in altri piani di lettura. Se si fa il minimo sforzo e si cerca di vedere oltre la storiella di calcio, si possono vedere molti messaggi che Secchi sta mandando.
C'è di fondo una critica sociale. Già analizzando il titolo si può inqualche modo renderci conto del punti di vista dell'autore che parla di "Diritto al Calcio", cioè di diritto a divertirsi a passare un'ora e mezzo in casa propria a guardare le partite senza dover sborsare delle cifre pazzesche. Vengono criticati tutti gli attori di questo teatrino mediatico, senza eccezioni, il Sindaco che permette tutto questo (che pur rappresentando la legge non la rispetta) i due magnati, che non si preoccuppano minimamente dei loro clienti, ma dicono che gli "appassionati di quell'insulso sport sono Beoti disposti a tutto per la loro squadra di calcio delle mie ghette" oppure " appassionati di calcio sono ottusi disposti a tutto per vedere la loro squadra...", e i tifosi, che si accalcano di fronte a un negozio per comprare un abbonamento TV dal giorno prima per poi scoprire che è una truffa e solo chi può permettersi di gettare molti soldi può godersi lo spettacolo e non protestano, non si arrabbiano, se ne vanno via sconfitti con la loro magra porzione di calcio, costretti ad accontentarsi di vedere i giocatori come a un gioco del computer, cercando espidienti e raccontandosi balle per buttare giù la pillola amara "così avremo di più la sensazione di essere allo stadio" dice Paperino, per poi accorgersi che la situazione può solo peggiorare fino al punto in cui...sì la folla dei tifosi si ribella, si ribella all'ingiustizia di dividere i cittadini in serie A e serie B, in chi può permettersi di comprare qualcosa e chi no e lo fa basandosi sugli interessi, toccando l'unico tasto che i due riccono possono capire: i loro interessi. L'autore non smette di stupire creando un finale che riporta la giustizia a trionfare, in cui i tifosi vengono fatti sgombrare, in cui i media gridano allo scandalo e per quest'anno il calcio e il divertimento sarà gratuito e Rockerduck e Paperone?
Il loro di finale è forse quello che più rende l'idea di come i tifosi sono considerati dai proprietari delle TV, li troviamo ancora a litigare per avere i diritti per le partite di Tamburello!! Poco importa cosa si trasmetta basta che ci sia un ritorno economico.
Inoltre il ritorno, dopo Vitaliano, del politicamente scorretto, in cui si fanno vedere le cose come sono, la realtà com'è, ma è netto il confine, tra la legalità e l'illegalità, ma lo è anche tra la giustizia e l'ingiustizia credo che sia una perla che parla ai ragazzi e non solo con il linguaggio che loro capiscono, sul campo che loro conoscono.
Quindi credo a mio personale parere che questa non sia una storiella di calcio, sia molto di più e allora ben vangano queste storie educative e con questi messaggi che non possono che far bene ai ragazzi.
Gastone genio del Golf (Macchetto-Amendola): Questa riempitiva che a prima vista può sembrare un po' banale credo lanci un messaggio molto sottile, su come possano cambiare le opinioni delle persone in base al ritorno economico. Infatti Gastone inizialmente viene deriso per lo sbaglio che fa nel tirare la pallina dai due giocatori esperti, che si fanno l'occhiolino dubitando della sua fortuna salvo poi storcere il naso quando trova l'orologio con tanto di ricompensa, ma se il proprietario del campo da golf inizia ad arrabbiarsi e vuole cacciare Gastone, il quale nel vano tentativo di colpire una pallina che non ne vuole sapere di essere colpita trova il petroio, ecco che le cose cambiano, ecco che "qui sarete sembre il benvenuto!..."
Il finale ci riporta un po' di giustizia, Gastone che porta tutti i soldi ad un mercatino di beneficienza in cui l'anziana signora non vuole accettare i soldi perchè lei conosce il loro valore.
L'ho trovata davvero educativa, una piccola storia che può insegnare qualcosa ai bambini.
Amelia e la perniciosa sferovisione (Ambrosio-Panaro): La trama regge e diverte, le gag ci sono.
La trama si svolge sul solo piano narativo, ma si difende bene. Non è la solita scontata storia su amelia, ci sono gli stessi ingredienti, numero uno, Gennarino, in una veste davvero divertente e nuova, l'antro in cui vive, la sfera di cristallo, ma sono amalgamati in modo da rendere il risultato piacevole alla lettura. Ambrosio riesce in questa storia a introdurre la tecnologia in modo sottile, una tecnologia che non disturba, non ci sono altre chiavi di lettura, o almeno io non ne trovo, è forse questa l'unica critica che mi sento di muovere a questa storia, il non andare oltre a ciò che si racconta, anche se il linguaggio un po' aulico e poco colloquiale l'ho apprezzato tantissimo.
Topolino e le praline del re (Gagnor-Asteriti): Storia in costume che vuole descrivere un epoca e non un avvenimento in sè. Infatti Gagnor in questo piccolo racconto usa come espediente il compleanno del Re sole e riesce in modo molto efficace a descrivere e far respirare lo sfarzo dell'epoca, la falsità della corte del re e l'atmosfera della campagna francese.
La storia in sè scorre bene senza intoppi, il vantaggio passa in modo repentino da Topolino a Gambadilegno,come in una partita a tennis, alla fine vista dal nostro.
Quello che c'è di bello in Gagnor è che infarcisce sempre tute le storie con una sottotrama, regala una vita e una personalità ai personaggi, dandoci la senzazione che questi vivano aldilà della storia che racconta e qui inserisce il delizioso quadretto amoroso tra Topolino e Minnie rendendo il nostro un personaggio vero e non solo prestato alla finzione in costume.