Ho finalmente potuto leggere questo Topolino e, anche se come è stato fatto notare, questo non è il centesimo numero, devo fare i miei complimenti alla Panini per quello che probabilmente è uno dei migliori albi post 3000
Parto dalla nota più lieta, che per me è la storia di Vitaliano/Held, un giallo ottimamente studiato e caratterizzato che mi ha molto ricordato l'impostazione degli albi di Diabolik, soprattutto nelle parti dove veniva spiegato il piano per rubare la statua.
A rendere veramente interessante la storia sono la presenza di Eddie e l'assenza di Topolino, due elementi che mischiano le carte e rendono il tutto imprevedibile, cosa fondamentale per un giallo che si rispetti
Da applausi anche il fatto che i cattivi, in questa storia, lo sono veramente, senza parodie macchiettistiche. Gambadilegno e la sua banda appaiono per quello che dovrebbero sempre essere, dei pericolosi gangster, e Macchia Nera per ciò che è, un criminale dalla mente geniale, dai piani ambiziosi e sempre con un asso nella manica, come dimostra la sua fuga e quel finale aperto che mi ha mandato in brodo di giuggiole
Nota di merito anche per le battute e i vari modi di dire, come "sbucciare le ciliegie" o "disegnare i quadrati coi compassi", che aggiungono quella verve e quel tocco di humour che non guasta mai, se ben dosato
Il tasto dolente, purtroppo e in maniera del tutto imprevedibile fino a un mese fa, è la storia di Bosco/Ziche.
Il punto, secondo me, è che non è una brutta storia, anzi, ma non doveva essere sviluppata così. Al di là del fatto che il finale era abbastanza scontato, che la storia poteva e doveva essere più breve e che i "colpi di scena" non sono stati tali (l'identità del cattivo, il carillon...), questa storia poteva essere fatta tranquillamente solo con Nonna Papera.
Questo è per me il difetto più grande rispetto alle altre storie con le quattro papere, e cioè che abbiamo una sola protagonista e tre comparse, mentre nei lavori precedenti ogni componente aveva il suo ruolo ben definito, sia singolarmente che nelle meccaniche di gruppo.
La seconda perla del numero è la storia di PP8, Enna si conferma uno dei migliori autori in circolazione e, anche se lo adoro per le sue parodie, non posso fare a meno di pensare che il meglio lo riservi ogni volta per le storie di Quack Town
Complimenti estesi a Soldati, notevoli le espressioni che riesce a conferire ai perosnaggi, soprattutto quelle di pura follia di PP8 quando è preda delle sue idee
Bravissimo infine ad Amendola che, pur partendo da un plot classico, riesce a confezionare una storia simpatica e divertente, ben al di sopra di molte riempitive viste sinora e che contribuisce a rendere il 3119 un numero da cinque stelle