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Letta la storia di Sio, mi unisco al coro di recensioni positive. La storia è molto classica ma con qualche novità, ad esempio l'inserimento della modernità laddove se ne sarebbe potuto fare a meno. Le battute funzionano (a parte forse un paio), carino anche l'uso delle gag mute. Certo, le vignette sono talmente piene di balloon che mi è sembrato di metterci veramente molto a leggere la storia, tagliando qualcosa qua e là ne avremmo guadagnato in scorrevolezza. Ad ogni modo, una prova molto più convincente in questa lunga che nelle brevi con cui si è presentato sul libretto.
Non sono mai stato un suo fan, ma mi ha convinto molto anche Intini, a partire dalla copertina (che a me piace) per arrivare ai disegni che hanno sicuramente valorizzato la sceneggiatura.

Bellissima la storia di Topolino: un incipit da cui avrebbe potuto scaturire una storia banale diventa l'occasione per un intreccio non solo originale, ma anche toccante. Una storia "ordinaria" ma clamorosamente sopra la media, di quelle che vorrei trovare più spesso nel libretto, anche a scapito delle grandi saghe che, purtroppo, stanno assorbendo un abile sceneggiatore come Artibani "impedendogli" di realizzare questo tipo di vicende (era dall'altrettanto riuscito "Idolo acquatico" che non compariva con una storia "normale"), che magari non vengono pubblicizzate ma che sono assolutamente splendide. E la storia, peraltro, mi sarebbe sembrata ancora più bella con un altro disegnatore, ma tutto sommato questa volta mi sento di promuovere anche il disegno di Mazzarello, devo riconoscergli un buon lavoro anche se non sarà mai credo tra i miei preferiti.

Due parole anche sulle altre storie: anonima la storia di Amelia, classica e scorrevole quelle delle pietrone, interessante quella delle letture costose anche se sono d'accordo con quanti dicono che a metà la narrazione si inceppa e che uno spunto molto promettente porta poi ad un finale un po' deludente. Peccato.

Resta cmq un ottimo Topolino, dall'inizio alla fine!

Numero interessante più per i testi che per i disegni:
in questi ultimi (Ottavio Panaro a parte) prevale la demenzialità di figurine squadrate ritagliate con le forbici (alla South Park) alla realistica morbidezza e alla naturale mobilità di figure che meriterebbero più attenzione e rispetto. E' la differenza fra chi li considera personaggi 'veri' e chi dei pupi da muovere coi fili.
 
ZIO PAPERONE E LA MONETONA NELLA TERRA DEI TALPURI
Il Sio 'lungo' diluisce il suo particolare umorismo amalgamandolo e fondendolo con uno scritto divertente ma più classico, rendendo le trenta tavole meno schizofreniche e più leggibili. Sostituisce Paperino con Paperina e RK con CF (avrà visto molte Duck Tales e letto Don Rosa) il che sono altre note di merito per lui. Anche l'evocazione di Quo da parte dello zione diventa un tormentone simpatico per cui questa prima prova lunga del nuovo autore Disney mi ha dato una impressione positiva.

TOPOLINO E IL REGALO DELL'ULTIMO MINUTO
La banalizzazione della Macchina del Tempo ad uso e scopo personali mi fanno dar ragione al severo Marlin, sebbene la storia che ne segue ha i suoi lati interessanti. C'è anche la redenzione di un ladruncolo che viene oltretutto premiato con gadget (borsa prima scippata e poi acquistata) per non aver più commesso il fatto: il buon cuore di Mickey supera anche un regalo necessariamente postumo alla sua amata.

AMELIA E LA POZIONE MAGICA
Antenna Magica è una serie che già non sopporto: se poi è illustrata anche dalla Migheli!

ZIO PAPERONE E LE PIETRONE AUTORISCALDANTI
Paperone si sarà mangiato le mani per non avere, ai tempi, guadagnato ulteriori Milioni visto che la isolata terra delle calde pietre non è distante dai luoghi impervi della sua gioventù. Ma all'epoca, senza Papernet, certe situazioni restavano sconosciute ai più. Solito dramma in questo caso amplificato al punto che anche Paperino riesce a trovare la soluzione ai probemi (redditizia per lo zio, ovviamente, che asciuga velocemente le sue 'calde' lacrime).

PAPERINO E LE LETTURE COSTOSE
Interessante plot come molti di quelli elaborati da Cirillo: per i lettori di biblioteca Paperino risolve un problema ma nella soluzione ne crea altri (non per colpa sua). Curiosa per quanto minacciosa la figura dell'addetto alle restituzioni della biblioteca. Non frequentandole, preferendo le librerie, ma cominciando a pensarci anche per un fattore economico, spero di non dover avere a che fare con tipi simili!

Ottimo numero davvero! Do un 9 generale a tutto il numero, magari averli tutti cosí ! Complimenti a tutti.
 Ero curioso di leggere la storia  di Sio e ne sono stato favorevolmente colpito. Zio peperone in grandissima forma quasi stile Barksiano.
In topolino e il regalo dell'ultimo minuto emerge il gran cuore di Topolino ed é una storia che scorre bene, non avevo dubbi Artibani é diventato il mio preferito.
Zio peperone e le pietrone autoriscaldanti, é una storia che con un finale diverso sarebbe da 9, stupenda fino alka spedizione in Alaska, avrei cambiato un pó il finale peró positiva lo stesso.
Paperino e le letture costose é la migliore del numero, unisce mistero, ironia e un Paperino in stile Paperinik che risolve tutto con grande abnegazione e decisione.

Anch'io come molti di voi avevo letto in anteprima lo storyboard presente nell'albero dedicato a Sio uscito al Lucca Comics e di cui ne ero rimasto piacevolmente colpito aumentando l'interesse di leggere la storia completa sul Topo.

Così è stato, la sorpresa di vedere Cuordipietra entrare prepotentemente in scena ha dato quel tocco in più alla storia rievocando vecchi ricordi dei tempi passati a vedere e leggere i Duck Tales

Direi un punto a favore per Sio dopo le critiche negative ricevute al suo esordio, lasciamolo lavorare e crescere, sicuramente darà una marcia in più al settimanale con queste storie un po' particolari ma che comunque lasciano il loro segno su noi lettori.

Ho riletto oggi la storia sceneggiata da Sio e la sensazione di gradevolezza provata già alla prima lettura ha trovato conferma; solo, ho fatto caso ad un dettaglio che prima non avevo notato: Cuordipietra si trova in Australia già prima di Paperone e non ha mai sentito parlare della monetona d'oro da una tonnellata? Non conosce il Museo della Zecca che, pure, dovrebbe essere famoso a Perth?

la storia di Sio scorre a volte con difficoltà (tra gag e tormentoni vari ad ogni vignetta forse più adeguati a storie brevi), ma resta gradevole e divertente e con quel minimo di rottura di schemi (Cuordipietra e Paperina) da suggerire una certa freschezza... Intini per me strepitoso ai disegni, dinamico e con espressioni dei personaggi assolutamente impagabili... uno stile che continua a evolvere mantenendo una estrema chiarezza nella narrazione

(curiosità, un milione di dollari per una tonnellata d'oro mi pare un po' poco  8-) )

E dire che temevo per la lunga di Sio! Pensavo fosse tipo da storie brevi, e basta.
Invece no, mi devo ricredere: funziona bene. Certo, qualche ripetizione qua e là ha pesato un po' sulla lettura, ma è poca cosa se confrontata nel suo insieme. Bene così, nella speranza di vederne altre.
Buona Topolino e il regalo dell'ultimo minuto, con un finale inaspettato e abbastanza fuori dal solito schemino "buoni vs cattivi": .
Amelia e la pozione scomparente fa parte di una serie che non mi sta entusiasmando, ma questo episodio era più simpatico del solito, .
Carina Zio Paperone e le pietrone autoriscaldanti, mentre un po' strana Paperino e le letture costose, dove Paperino .
In generale un buon numero.

Ho appena letto la storia di Sio: le brevi d’esordio non avevano convinto nemmeno me, ma questa prima prova “lunga” mi ha colpito favorevolmente. Sì, non tutte le gag sono azzeccate, ma ce ne sono alcune piuttosto gustose e anche funzionali alla trama, che tutto sommato mi è parsa ben sviluppata. Buona anche l’idea di affiancare allo zione e ai nipotini Paperina anziché Paperino come consuetudine.

Non so se è capitato solo a me, ma l’ambientazione sotterranea con i Talpuri mi ha richiamato alla mente quella con i Terrini e i Fermini, che, guarda caso, avevamo ritrovato tre anni fa proprio assieme a Famedoro ne “L’ultima avventura”!

E poi mi è piaciuta molto la citazione (a pag. 28) del “lasciapassare A38”, emblema della peggior burocrazia (ma ne esiste una migliore?!), direttamente dalla "casa che rende folli" de "Le 12 fatiche di Asterix", il mio preferito tra i film d’animazione della saga gallica! Bene così, mi sembra che la strada intrapresa dal giovane autore sia quella giusta!

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In confronto agli ultimi numeri, questo Topolino 3141 è un numero sopra la (ottima) recente media. Apre il libretto Zio Paperone e la monetona nella terra dei talpuri (Sio-Intini), la prima storia lunga di Sio. Come prima storia Sio confeziona un'ottima prova in cui Zio Paperone si lancia in un'originale caccia al tesoro. Non manca ovviamente il lato comico-demenziale tipico dell'autore, fornendo delle divertentissime gag ()! Oltre alle gag, non mancano alcune idee originali come l'uso di Cuordipietra e Paperina o gli stessi Talpuri. Bella inoltre la citazione a Don Rosa, benché ad essere pignoli Paperino e i nipoti sono già andati in Australia con Barks, mentre qui dichiarano di non esserci mai stati. Perfetti inoltre i disegni di Intini, che si adattano bene allo stile dello sceneggiatore.
Si prosegue con Topolino e il regalo dell'ultimo minuto (Artibani-Mazzarello), una simpatica storia scitta con maestria da Artibani. Infatti la storia è un bel insieme in cui si mescolano umorismo, viaggi temporali e sentimento che lascia molto soddisfatti al termine della lettura. Certo, Mazzarello non è forse la miglior scelta nei disegni, ma non è sgradevole. Tralasciando Antenna Magica - Amelia e la pozione scomparente (Sarda e Figus-Migheli), una debole storia umoristica che risalta soltanto per il cameo d'Alberto Angela, si prosegue con Zio Paperone e le pietrone autoriscaldanti (D'Antona-Perissinotto). La storia propone un classico affare bizzarro di Paperone, che procede secondo qualsiasi altra storia di questo genere. Tuttavia sia finale e l'insieme sono gradevoli, senza contare i bei disegni di Perissinotto.
Chiude l'albo Paperino e le letture costose (Cirillo-Panaro). Lo spunto di base è intrigante e vedere Paperino ergersi a difensore della cultura pure, che viene condito con delle buone gag. Insomma un risultato più che buono a cui s'aggiungono i disegni dell'abilissimo Ottavio Panaro, in particolare nelle ambientazioni piovose.

Un numero che sostanzialmente si regge sulle prime due storie: Sio alle prove con una lunga riesce a divertire ed intrattenere in modo fresco, differente e moderno rispetto al solito. In certi tratti mi ricorda l'umorismo de "Le follie dell'imperatore" (scene come meritano il mio plauso). Molto buono! Lo stile di Intini, che io non amo particolarmente, con i testi di Sio si sposa a perfezione.
Meno bene si sposano i disegni di Mazzarello con la storia di Artibani. In Mazzarello mi piace quasi tutto, inquadrature, sfondi, ecc, ma ciò che proprio non sopporto è la rappresentazione dei personaggi principali. Pensate ciò che volete, ma per me quello a pagina 66, nella seconda e terza vignetta, NON è Topolino. Della sceneggiatura c'è poco da dire, se non che Artibani torna con grandissimo piacere (mio) a scrivere una trama non roboante e fracassona, ma intima e suggestiva, pur non tralasciando la tematica dei viaggi nel tempo. Una trama che non avrebbe sfigurato in un numero natalizio, con sentimento ma senza eccessivo saccarosio.

Pure la storia con la biblioteca non era male, ma a metà c'è stato qualcosa nella sceneggiatura che sembra essersi inceppato. Riuscita a metà, quindi; peccato che si tratti della metà senza finale, quella che reputo più importante per la riuscita di una storia.

E poi mi è piaciuta molto la citazione (a pag. 28) del “lasciapassare A38”, emblema della peggior burocrazia (ma ne esiste una migliore?!), direttamente dalla "casa che rende folli" de "Le 12 fatiche di Asterix", il mio preferito tra i film d’animazione della saga gallica! Bene così, mi sembra che la strada intrapresa dal giovane autore sia quella giusta!

Pensavo di essere l'unico ad aver notato quella citazione! Ahahah
Comunque concordo sul giudizio positivo già espresso da molti di voi sulla storia di Sio, veramente molto gradevole e divertente.
Ottima anche quella di Artibani, sebbene in alcune tavole Mazzarello non mi abbia convinto particolarmente, senza contare che la morale finale, da fiaba della buona notte, un po' stona.
Il resto del numero comunque gradevole, anche se le altre storie non mi hanno colpito particolarmente.

La mia recensione:
Zio Paperone e la monetona nella terra dei talpuri-Bof...Sio non mi e' mai piaciuto piu' di tanto e questa storia lo conferma. Voto 5.
Topolino e il regalo dell'ultimo minuto-Bellissima avventura di Topolino in cui voto 9.
Antenna magica-Amelia e la pozione scomparente-Fantastico episodio della serie Antenna magica. Riuscitissimo,come tutte le storie precedenti. Voto 9.
Zio Paperone e le pietrone autoriscaldanti-Qualche tempo fa dicevo che,secondo me,Giulio D'Antona e' l'erede perfetto di Rodolfo Cimino. Questo perche' la storia Zio Paperone e le piantone abitative (Topo 3123) aveva dei toni e una narrazione molto simile a quella del poeta dei Paperi. E oggi ci ritroviamo un'altra storia di Antona dagli echi molto ciminiani. Ma prima di convicermi del fatto che il successore di Cimino esiste,devo prima trovare su Topolino almeno altre tre storie con questi toni sceneggiate da Antona. Voto 9.
Paperino e le letture costose-Una storia che sotto molt punti di vista puo' essere considerata simpatica e ben riuscita. Tuttavia,non mi ha convinto pienamente,soprattutto per i disegni. Voto 8.

Copertina bellissima e coppia Sio-Intini con una storia da 10 e lode!!! Bella l'idea del ritorno di Cuordipietra Famedoro e anche a parer mio il finale è stato un po' troppo frettoloso.
Spero che anche gli altri Topi siano come questo vorrei vedere altre storie con Sio e Intini!!!!
  8-)

Le prime due storie sono decisamente superiori al resto. Sio, che a me piace molto, confeziona un' avventura di alto livello per Paperone e co,arricchendola con gag divertenti e in perfetto stile Disney. Alcune di queste mi ricordano Don Rosa, come il Battista che chiede soldi a Paperina all' inizio. Rivedere un grande personaggio come Famedoro è sempre un piacere.
Molto bella è anche quella di Artibani, che però soffre di una morale troppo esplicita che mi ha un po' infastidito.
Le storie restanti non mi hanno convinto,specialmente Antenna magica che mi sembra abbia uno spunto molto debole, come serie.

Essendo un po' tardi per fare la recensione completa del numero (Che in generale è un numero buono) mi vorrei soffermare su Antenna Magica.

Da quel che ne so, 3 episodi fino ad ora.
Nel primo episodio vediamo Amelia conduttrice di un programma televisivo sulle pozioni e sugli incantesimi seguito da sole streghe. Bene. Ci può stare.

Per come la vedo io le streghe non sono umane, e non vivono sulla Terra insieme ad altri umani (Che dovrebbero per altro odiare), ma nel Regno delle Streghe (Non si è mai chiarito dove si trova, potrebbe mai essere un'isola nel cielo accessibile solo a loro?). Quindi, in questo Regno delle Streghe, è possibile ci siano televisori (ma mi sembra strano siano come presentati nella storia) e programmi televisivi sulla magia. Che Amelia potesse aver cominciato quindi a fare la conduttrice, cosa che potrebbe per altro essere spiegata in qualche vignetta in un programma dedicato solo alle streghe può anche darsi.

Ora io il secondo episodio non l'ho letto. Ma nel terzo di questo numero, vediamo una riunione per le decisioni future sul programma. Tutti umani intorno al tavolo tranne Amelia. Stessa cosa anche per gli spettatori. Con una stazione televisiva sulla Terra. Tutto ciò non ha senso.

Secondo voi un personaggio come Amelia farebbe mai una cosa del genere? Gli "umani" che abitano sulla Terra si interesserebbero mai della magia delle streghe? Io ho sempre pensato che le streghe non si facessero vedere molto dai terrestri, essendo il loro unico obbiettivo quello di arricchirsi e far del male. Quindi perché Amelia dovrebbe mai mettersi a fare un programma televisivo? E perché dovrebbe spifferare incantesimi segreti che potrebbe usare benissimo per se e per il suo obbiettivo primario, cioé quello di impadronirsi della Numero Uno? Quando mai Amelia è stata simpatica in quel modo con i terrestri?

L'unica cosa che mi vien da pensare è che abbia un secondo fine. Sarebbe l'unica cosa per salvare gli autori Figus e Sarda  da ciò che possiam dire stanno combinando ultimamente con queste serie di brevi episodi, che inoltre fanno suscitare quando va bene a stento mezzi sorrisi.
Ma comunque per una serie di episodi di una decina di pagine ciascuno, dubito di trovare un finale con un colpo di scena "Iosonocattivaenonfareimaiunac osadelgenere:eratuttountruccoperaverelanum erouno!" anche se sarebbe come ho già detto l'unica cosa che può salvare la serie.

Io questa la trovo una snaturazione.
Effettuata per calare il personaggio in un ruolo dove.. Dove non ci dovrebbe essere.
Inoltre, una snaturazione inutile.