Certe cose non le capisco. Secondo voi dovevano pubblicare 70/80 numeri in perdita perché vi avevano detto che era tutto Barks? Già è tanto che abbiano cercato di mettere una pezza. .
Come dici, scusa?
Io (e con me altri) abbiamo speso 115 euro per avere una cosa specifica, a lungo ripetuta e sponsorizzata, cioè l'omnia di Carl Barks.
Sono ben consapevole dei meccanismi editoriali (su cui voglio ritornare in questo post) e che le cose non vanno come i lettori vorrebbero e tutto il resto.
Cosa assai diversa è snaturare interamente la testata e farla diventare altro, un contenitore blob dove mettere alla rinfusa e senza criterio (ah già, quello tematico, cronologico, soteriologico, assiologico, montaggio analoggggico, bitumanto alla supercazzola con terapia tapioco sesto) e non interrompere una testata (se proprio proprio). Non valga, minimamente, il giro di parole ''il vecchio ciclo di Uack! termina qui, adesso abbiamo questo ecc.'' perché mi sa tanto di un Gotha della Panini che si spalma sulle mani della bella vaselina (e il resto lo concedo alla vostra immaginazione mentale).
Vorrei ora tornare sui meccanismi editoriali della Panini partendo da un punto: io lavoro nell'editoria.
C'è un effetto nella editoria in generale, ma specialmente in quella fumettistica, chiamato ''effetto coda lunga''. Siete mai entrati in una fumetteria? Quanti manga vedete? Rappresentano la maggior parte di fumetti? Sapete perché? Semplice... effetto coda lunga!
Gli introiti non li fai con One Piece o Naruto, ma li fai con tutte quelle piccole serie, che a malapena vengono lette dagli stessi autori, che vendono il giusto (poco o pochissimo).
Stessa cosa fa la Panini proponendo un mercato (manga e non) dalla Offerta larghissima e vastissima; date pure una occhiata al catalogo.
Continuare Uack! nella formula originale non sarebbe stata una bestemmia economica e secondo me vendeva pure bene MA non quanto auspicato dagli stessi.
E qui termino la mia chiosa sulla Panini; voi avete una Ferrari in garage, no? Bene, invitate i vostri amici e incominciate a spingerla a mano dal bagagliaio vantandovi di quanto sia veloce. Ecco, questo hanno fatto quei geni della Panini. Hanno Barks, RIPETO CARL BARKS, e hanno prodotto questo schifo editoriale (absit iniuria verbis) di cui risentono, ma guarda un po', sempre e soltanto i lettori. Colpa loro averla proposta troppo presto rispetto alle uscite in edicola (che, secondo me, non c'è un confronto; meglio Panini) e troppa autoreferenzialità verso un pubblico adulto ed esperto come noi senza riuscire a conquistare i bambini di otto, nove, dieci ecc. anni.
Firmato: uno che leggeva Zio Paperone a otto, nove, dieci ecc. anni.
Amen.