Allora, prima di buttarmi nella discussione, do anche io un gran benvenuto a pkthebest, cogliendo l'occasione, quindi, anche per complimentarmi per i precedenti post approfonditi e interessanti, bravo!
Riguardo Sotto un Nuovo Sole, io vedo la morte di Xadhoom in modo leggermente diverso... o almeno credo fosse interpretata da Sisti in due modi: da una parte un'espiazione, dall'altra una vera e propria conclusione.
Il personaggio di Xadhoom si esauriva soprattutto nella vendetta, infatti (come avremmo poi visto in Nell'Ombra) Xadhoom è quel personaggio che adempie alla propria personale vendetta fino alla fine. Però, al tempo stesso, c'era in lei il tormento della fine del suo popolo, avvenuta "per causa sua".
Insomma, la fine dell'albo, imho, va osservata sotto due livelli differenti: quello personale e quello della vendetta...
Considerando che la vendetta è adempiuta, e che gli xerbiani si sono dimostrati per quello che sono, Xari in particolare, a lei rimaneva solo un ultimo sacrificio per espiare il "peccato" di aver quasi consegnato il popolo ai nemici. Non so se sono stata chiara nell'esprimermi (di solito non lo sono più di tanto, perciò vi auguro di essere dei buoni interpreti... ), ma il succo della questione è che non ho mai interpretato il suo gesto solo come un'eroismo fine a sé stesso, ma anche una sorta di "pace finale" con la sua coscienza.
Ad essere sincera ho visto anche un altro paio di cose in più, ma la parte essenziale l'ho detta...
Anche io sono della stessa opinione. Xadhoom è uno di quei personaggi che più mi hanno fatto innamorare di PKNA, uno di quei personaggi che non sono che una splendida esplosione di emozioni e sensazioni, capaci di farci sentire partecipi delle loro avventure, delle loro sfortune, dei loro sentimenti, di trascinarci con loro nelle loro avventure e nei loro viaggi mozzafiato, di farci vivere esperienze indimenticabili come se ne fossimo noi i protagonisti; personaggi unici, originali e, per quanto possibile, reali. Reali, perché? Perché come tutti noi hanno una loro storia sulle spalle; perché provano le stesse sensazioni che proveremmo noi se fossimo nei loro panni e ce ne fanno sentire partecipi: dolore e gioia, odio e amore; sono reali perché sono uguali a noi, poco importa che siano paperi mascherati, xerbiani mutanti o I.A. iper intelligenti. Xadhoom è così. E' tormentata da un passato agghiacciante e infinitamente doloroso, vive tormentata dai sensi di colpa e sfoga sugli evroniani una rabbia che, in realtà, credo sia molto più per sé stessa. Come dici, bisogna considerare l'aspetto sotto due profili, ma imho, non sono poi così diversi tra loro. Io credo che principalmente Xadhoom avesse un gran bisogno di sfogarsi, di trovare un capro espiatorio negli evroniani, non perché la colpa fosse effettivamente solo sua, ma perché lei riteneva così. Secondo me
Sotto un Nuovo Sole, nonostante io concordi sul fatto che il livello qualitativo scenda rispetto ai due precedenti numeri della trilogia, così come su quello della non perfetta forma di Sisti, quantomeno paragonata a quella degli autori citati sopra da Vertighel, rappresenti piuttosto bene quello che è il personaggio di Xadhoom, in tutte le sue sfaccettature, i suoi dubbi, i suoi sentimenti e le sue paure. L'atto finale di trasformarsi nel sole credo anche io sia un po' il modo di riscattarsi, di fare qualcosa di buono per la sua gente che credeva scomparsa, di mettersi a posto la coscienza, se vogliamo. Principalmente però, l'ho sempre visto come un grande atto di amore per il suo popolo e per la persona che ha amato, per dare loro una nuova possibilità, non solo per riscattarsi agli occhi degli xerbiani e, soprattutto, di lei stessa. Mi piace vederla così. Per quanto riguarda il cinismo degli xerbiani, di Xari in primis, che viene fatto notare da pkthebest, io sinceramente non lo avevo mai notato, ma ora che mi ci fate pensare un pochino si vede, negli aspetti che avete fatto notare sopra, ma non in modo esagerato. In effetti Xari, e poi gli xerbiani, che non fanno una piega alla morte di Xadhoom, non versano una lacrima e contemplano felici il nuovo sole stonano un pelo. Però non sò se sceneggiatore/disegnatore abbiano mancato in qualche modo di metterlo in evidenza oppure se, effettivamente, quei poveri xerbiani non avessero capito nulla di quanto fosse realmente successo: in ogni caso credo che un Enna avrebbe dato più peso a un aspetto così sentimentale ed emotivo del genere. Fermo restando, però, sul fatto che la storia mi sia piaciuta molto, come e anche più i due numeri precedenti, e che annovero senza problemi tutta la trilogia tra quelle più dolci e commoventi di tutto PKNA, tra quelle storie capaci non solo di farti riflettere e capire, ma anche, tornando al discorso di partenza, di renderci partecipi delle emozioni dei protagonisti, accanto a loro nelle decisioni più dure e ansiosi per la loro sorte.
Per il resto, escono fuori sempre più riferimenti ad Evangelion, e io non mi sono mai avvicinato a questo universo, né tantomeno a quello sterminato dei manga, dei quali ho fatto solo qualche lettura quà e là di assaggio. Evangelion non l'ho mai provato, che dite, mi potrebbe piacere?
_Gunni Helm