Papersera.net

Segnalo un articolo sul settimanale 7 in edicola da oggi con il Corriere in cui due giornalisti cercano di spiegare le loro preferenze riguardo Topolino o Paperino. Ci sono anche  foto e disegni che accompagnano il tutto.
Topolino viene descritto come "...detective intelligente,ottimista, abile nella soluzione dei problemi", mentre Paperino come "...pessimista, sfortunato, pressapochista".
A voi i commenti!

Chiunque definisca Paperino pessimista e pressapochista non ha capito niente del personaggio ???

Di pende forse a quale dei tanti Paperini ci si riferisce!
C'è un paperino delle origini, quello nato nel 1934, che è dispettoso, burlone, vile, estremamente infantile.
C'è il Paperino che va dagli anni 40 in avanti che è tremendamente irascibile, nullafacente e pigro, certamente e di gran lunga pressapochista per eccesso di opportunismo, sfortunato e per questo pessimista e sempre sostanzialmente vile.
Seguono altri più o meno su questa falsa riga per arrivare a quello che sempre di più domina oggi che un po' come Zorro ma con più maschere, nasconde la sua natura super-eroica dietro un apparente personalità che riassume, a grandi linee alcuni di quei difetti di cui sopra.
Detto ciò, e nonostante tutto, a me Paperino è sempre stato estremamente simpatico ma non quando veste i panni che non sono i suoi come accade da qualche decennio a questa parte.

C'è un paperino delle origini, quello nato nel 1934, che è dispettoso, burlone, vile, estremamente infantile.

Tranne il vile, è praticamente come il Topolino degli esordi (specialmente in animazione).

C'è il Paperino che va dagli anni 40 in avanti che è tremendamente irascibile, nullafacente e pigro, certamente e di gran lunga pressapochista per eccesso di opportunismo, sfortunato e per questo pessimista e sempre sostanzialmente vile.

Un Paperino che ha sempre cercato di occuparsi in svariate attività, quando non in lavori veri e propri (e qui mi riferisco sia all'animazione che al fumetto) non lo definirei nullafacente o pigro, e a questo punto nemmeno pessimista, perché lui nelle nuove attività ci si butta sempre, nonostante gli ostacoli che inevitabilmente- ma questo lo sappiamo solo noi- incontrerà. E il fatto stesso che si accolli tutto ciò che gli si pari innanzi, nel bene o nel male, dalla temporanea visita di un cugino (animazione) o alla permanente responsabilità di badare a 3 nipotini (animazione e fumetto), che decida di arruolarsi nell'esercito americano per motivi non propriamente patriottici, ma che poi decida di rimanervi e di servire la sua patria in ogni modo possibile- sia questo voluto o sostanzialmente accidentale- non me lo fa considerare neppure nullafacente o vile.

Secondo me il giudizio sul personaggio di Paperino è spesso figlio di tanti cattivi fumetti. E di sceneggiatori, quelli sì, pressapochisti.

Io, personalmente, sono sempre stato del parere di non fare confronti tra Topolino e Paperino. Entrambi sono due ottimi personaggi, se bene usati, e su entrambi hanno realizzato ottime storie. Punto. Dei paragoni non mi importa niente.

Secondo me il giudizio sul personaggio di Paperino è spesso figlio di tanti cattivi fumetti. E di sceneggiatori, quelli sì, pressapochisti.

Concordo in pieno, d'altronde lo stesso discorso si ripropone ogni qualvolta che si riapre la polemica su Topolino perfettino...

I personaggi sono attori, sta allo sceneggiatore, in base alle proprie idee, metterli in gioco come più gli aggrada.

Detto ciò, se proprio si vuole parlare di un personaggio dalle mille sfaccettature come Paperino, molto meglio informarsi e aggiornarsi piuttosto che scrivere cose palesemente sbagliate!

Paperino da piccolo era il mio personaggio preferito.
Ormai Topolino ha messo la freccia, ma ciò non toglie che considerarlo un pezzente buono a nulla sia eccessivo: sicuramente non può svolgere determinati ruoli e non ha la stessa stoffa da eroe, ma è indubbiamente un personaggio dalle molteplici potenzialità.

L'articolo è ora accessibile dal sito del Corriere: http://www.corriere.it/sette/18_febbraio_12/topolino-che-compie-90-anni-contro-paperino-scelta-campo-6d4eaa9a-0fe7-11e8-a9ce-f6fed5e23abc.shtml

Spero che ora, essendo online, l'articolo verrà letto e commentato, anche perché vorrei sapere qui le vostre opinioni sul discorso di chiusura del giornalista riguardo Topolino e la società multietnica di Topolinia, è una "lettura" a cui non avevo mai pensato...

Inizialmente sembrava pure interessante, poi però escono fuori cose del tipo:

- Topolino non ha attriti?
- Gamba Di Legno?
- Pippo fidanzato con Clarabella?
- Topolino sta con Minni perchè razzista?

Bah

Io, personalmente, sono sempre stato del parere, personalmente, di non fare confronti tra Topolino e Paperino. Entrambi sono due ottimi personaggi, se bene usati, e su entrambi hanno realizzato ottime storie. Punto. Dei paragoni non mi importa niente.

Sono favorevole a questo pensiero. Perchè apprezzare uno dovrebbe rendere inviso l'altro?
A uno possono piacere mille personaggi, senza che senta il bisogno di stilare una classifica su chi sia meglio dell'altro.

E poi, in tempi di crisi come questo, bisognerebbe darsi man forte l'un l'altro, invece di fomentare guerre interne.
Personalmente io non mi schiererei mai da una parte contro l'altra; tuttavia a volte vengo meno a questo principio, quando sento certe critiche mosse da chi ama il mondo di Paperopoli e tratta con sufficienza o disprezzo quello di Topolinia. In questi casi non riesco a non scendere in campo anch'io.

Inizialmente sembrava pure interessante, poi però escono fuori cose del tipo:

- Topolino non ha attriti?
- Gamba Di Legno?
- Pippo fidanzato con Clarabella?
- Topolino sta con Minni perchè razzista?

Bah

Citazione da: Tapirlongo Fiutatore - Giovedì  8 Feb 2018, 14:28:21

Io, personalmente, sono sempre stato del parere, personalmente, di non fare confronti tra Topolino e Paperino. Entrambi sono due ottimi personaggi, se bene usati, e su entrambi hanno realizzato ottime storie. Punto. Dei paragoni non mi importa niente.

Sono favorevole a questo pensiero. Perchè apprezzare uno dovrebbe rendere inviso l'altro?
A uno possono piacere mille personaggi, senza che senta il bisogno di stilare una classifica su chi sia meglio dell'altro.

E poi, in tempi di crisi come questo, bisognerebbe darsi man forte l'un l'altro, invece di fomentare guerre interne.
Personalmente io non mi schiererei mai da una parte contro l'altra; tuttavia a volte vengo meno a questo principio, quando sento certe critiche mosse da chi ama il mondo di Paperopoli e tratta con sufficienza o disprezzo quello di Topolinia. In questi casi non riesco a non scendere in campo anch'io.

Be', ma difendere il mondo di Topolinia, a meno che non si tratti di "propaganda" esagerata, da attacchi sferrati da chi parla senza sapere è giustissimo, e andrebbe fatto anche a parti invertite.

Citazione da: doppio segreto - Giovedì  8 Feb 2018, 12:41:14

C'è un paperino delle origini, quello nato nel 1934, che è dispettoso, burlone, vile, estremamente infantile.

Tranne il vile, è praticamente come il Topolino degli esordi (specialmente in animazione).

Beh insomma. Se consideriamo il primo vero Paperino, e cioè quello di Orphans' benefit (1934) e delle tavole domenicali, è più infantile di Topolino: quest'ultimo faceva la peste ma sapeva anche solitamente rialzarsi dopo una batosta e "recuperare" pur di averla comunque vinta, invece Paperino, e in questo lo vollero forse rendere più stupido e vittimista, si faceva accecare dalla collera e dalla frustrazione peggiorando inevitabilmente la situazione.

Mi sorprende che i due giornalisti colleghino la Grande Depressione a Paperino piuttosto che a Topolino visto che, nelle sue storie degli anni '30, era spesso presente (Paperino, se vogliamo, si svilupperà più verso gli anni della guerra, tra Taliaferro e Barks, almeno nei fumetti). E che considerino il topo privo di desideri o immaginazione, lontano da fughe da una realtà che lo appaga in tutto. A me pare esattamente il contrario.

Sebbene oggi Mickey sia più tranquillo rispetto alle origini, la sua è una calma più apparente che reale.
Certo, un bel libro la sera dopo aver fatto giardinaggio ma se Minni e Pippo (o Tip e Tap, oggi più presenti) non si fanno vedere o sentire (per loro motivi) il topo comincia a innervosirsi e per placarlo ecco la telefonata di Basettoni o l'arrivo di uno strano personaggio che potrebbe diventare suo ospite (mi ha sempre sorpreso la grande accoglienza che riserva a degli emeriti sconosciuti: la paura della soltudine e la noia fanno anche questo).

Il 7 del Corriere ha voluto imbastire un confronto tra due icone disneyane utilizzando due suoi giornalisti che sicuramente hanno letto diverse cose in merito. Certo, non si può pretendere che siano dei grandi esperti ma non era un saggio che dovevano scrivere ma un semplice dialogo per riempire alcune pagine di un supplemento (con la foto di un Topolino più televisivo e da merchandising che fumettistico).

Secondo un loro metro di giudizio animal-razziale, Topolino si circonda di amici e nemici di altre specie ma non riguardo la fidanzata: è anche vero che non era obbligato a farlo e questo non vuol dire che, anche in campo umano, se un bianco ha amici neri e una moglie bianca possa essere considerato 'razzista'. Tornando al fumetto lo sarebbero anche Gambadilegno e Paperino a questo punto (mentre la mucca Clara sarebbe la più 'aperta', anche mentalmente, passando dal cane Pippo al cavallo Orazio, dimenticando altre 'sbandate' interspecie e che il suo compagno storico resta comunque Orazio, ieri come oggi).

Riguardo Paperino i due hanno parlato dei rapporti con lo zio plutocrate e i nipotini 'irridenti'. Curiosa ma interessante la considerazione verso le montagne di denaro dello ziastro che per loro potrebbero anche non esistere veramente ma essere una proiezione del nipote della enorme ricchezza del parente, una specie di miraggio, comunque quotidiano e persistente. Da notare che anche i Bassotti sono vittime di queste 'visioni'!