Una volta tanto ho letto il
Topo partendo dall'inizio arrivando alla fine: di solito comincio da quella che mi attizza di meno, lasciando in fondo quella che mi interessa veramente.
Dal momento che l'ordine era proprio questo, questa volta è stato tutto più lineare.
Da questo preambolo si evince che, al sottoscritto, di Pk non gliene può fregare di meno.
Non che abbia fatto salti di gioia a leggere le storie centrali, sinceramente:
L'effetto Farfalla era carina nel suo sviluppo, anche se forse si poteva procedere per accumulo con le gag
slapstick con qualche altra pagina, fino ad una devastazione finale degna di Stanlio e Ollio o, se vogliamo, della partnership Blake Edwards / Peter Sellers. Comunque dài, come storia va bene.
I disegni proprio no, invece. Bruttini assai.
Il sequel-remake di Cibola mi ha lasciato indifferente. Alla fine si è dimostrata esatta l'ipotesi di qualche forumista, che pensava che
i Nostri si sarebbero recati colà e avrebbero recuperato la memoria...
ma perché fare una storia copia carbone dell'originale barksiano?
E una cosa, onestamente, non torna proprio, non solo a me ma penso che non ci sia proprio verso che possa tornare:
Se nella storia originale le 7 città vengono distrutte dal masso in bilico, com'è che anni dopo le città siano di nuovo belle in piedi e il masso tornato al suo posto? Ma la frana però no... A meno che non sia un effetto della polvere rossa (ma mi sembra una cosa un po' forzata).
In compenso, carina l'idea della comparsata dello stesso Barks.
Il piatto forte, ovviamente, alla fine.
Sicché era questa la famosa
"Città che cammina" annunciata da anni... magari avrei preferito una storia ambientata nell'universo
classico alla Scarpa, ma anche così non ci si può lamentare. In attesa delle altre puntate, godiamoci questa. Inaspettata l'idea di un'altra comparsata, questa volta di Castelli, con un look
simil re Tapioco.