La notizia circolava nella sua versione “non ufficiale” da un po’ di giorni, le indiscrezioni sottovoce erano sempre più frequenti, ma è stato comunque un vero e proprio fulmine a ciel sereno: Valentina de Poli non è più il direttore di Topolino.
Da non addetti ai lavori (e quindi non disponendo di informazioni certe e/o di “prima mano”) quali siamo, non credo sia nostro compito produrci in illazioni e teorie sulle cause e i modi dell’avvicendamento, quello che più di ogni cosa mi preme esprimere con queste poche righe è
un enorme grazie a Valentina, come persona, come direttrice e come chi ha passato parte della sua vita professionale all’interno del Topolino,
*il* settimanale come sempre l’ha definito, sottolineando così il continuo, frenetico impegno che comporta far uscire ogni settimana un fascicolo che è un bel pezzo di storia di costume dell’Italia, sempre sotto i riflettori con il “rischio” di offrirsi a stupide polemiche da parte di chi tenta di brillare solo di luce riflessa.
Ci sarà tempo e modo per noi appassionati di giudicare a fondo il “suo” Topolino, per fare gli inevitabili paragoni con i Topolino del passato e – soprattutto – del futuro. Proveremo a guardarci indietro per capire cosa ci ha dato il suo Topolino in oltre 600 numeri... anzi, qualcuno in più: la De Poli debutta sul settimanale con il numero 1710 del 4 settembre 1988, nel ruolo di segretaria di redazione,
più di 30 anni fa! Ma è con il numero 2681 che Claretta Muci lascia il testimone (cioè il posto da direttore) a Valentina De Poli.
Mi sono ripromesso di analizzare nelle prossime settimane con più calma il suo operato a favore del settimanale e le novità che hanno segnato le vicende del libretto, ma qui voglio perlomeno sottolineare come tra le sue primissime scelte ci fu quella di riportare Topolino ad una maggiore attenzione all'attualità, di come seppe gestire il non facile passaggio in Panini (che sommato alla convivenza con una “casa madre” di fatto disinteressata, ma presente eccome quando si è trattato di vincolare determinate scelte a discapito dei lettori non è stato di certo di aiuto per la gestione del tutto), di come abbia rappresentato un'enorme novità la sua disponibilità in ogni occasione: fiere del fumetto, email, dialogo con i lettori tramite i suoi editoriali... già, gli editoriali del direttore...
Non credo che avrò mai modo di ringraziarla a sufficienza per quanto apparso sul numero 3003 di Topolino: nonostante la presenza di una storia memorabile e meravigliosa (mi riferisco a
Moby Dick di Artibani/Mottura), trovò modo di
pubblicare un inatteso e graditissimo dono a tutto il Papersera celebrando il nostro volumone su Topolino 3000.
Concludo per ora limitandomi a ringraziare e a dare un enorme “in bocca al lupo” a Valentina, ed allo stesso tempo ribadendole che
il Papersera è anche casa sua, se e quando vorrà qui troverà amicizia, apprezzamento e stima.
Chiudo con un
link all’intervista che feci a Valentina poco prima del Natale 2008… tanto per farvi capire che tipi di appassionata sia, le sue storie preferite sono “Topolino e la banda dei piombatori” e “Topolino e la collana Chirikawa”… spero che chi verrà dopo di lei abbia la stessa competenza, le stesse capacità e lo stesso amore per il buon fumetto Disney.
A presto, direttore!
- Paolo